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Varrassi, speriamo che passi...

di Christian Francia
4 minuti

Varrassi è un politico, nominato dalla politica, che deve raggiungere risultati politici prefissati dal PDL.
Nessuna stranezza, quindi, se rifiuta – come fanno i politici attaccati alla poltrona – di dimettersi dal ruolo di manager, nonostante abbia tre inchieste penali addosso e ne sia stato chiesto l’arresto dalla Procura di Teramo (“Mi dimetterò solo se un giudice dovesse sentenziare la mia colpevolezza”).
Nessuna stranezza se uno che dovrebbe essere un medico professionista, professore universitario, resta avvinghiato alla poltrona di Direttore Generale della ASL di Teramo per soli altri 15 mesi (perché un Professionista con un minimo di dignità professionale si sarebbe dimesso da tempo per tornare a fare il suo lavoro, non dico per le polemiche, ma per l’evidente commissione di reati).
Nessuna stranezza se il manager giustifica i documentatissimi attacchi nei suoi confronti con la lotta politica che l’opposizione sta conducendo contro il Governatore Chiodi (intervista pubblicata sul quotidiano Il Centro di oggi).
Nessuna stranezza se, alla domanda sulla condizione di una donna malata di cancro che asserisce di non riuscire a curarsi a Teramo, risponde che la signora “deve rivolgersi all’unità operativa di senologia diretta dal sindaco di Teramo Maurizio Brucchi” (che bisogno c’era di sottolineare chi diriga una unità operativa?).
Nessuna stranezza se, a fronte del disastro sanitario che è sotto gli occhi di tutti, Varrassi nega platealmente l’esistenza stessa di qualsiasi disfunzione della ASL, affermando di aver non solo raggiunto, ma superato gli obiettivi (si, ma quali, forse quelli non scritti?).
Nessuna stranezza se, come un politico navigato, glissa sull’assunzione di suo nipote alla ASL di Teramo come fosse la cosa più normale del mondo.
Nessuna stranezza se, all’accusa di aver abolito il dipartimento di oncologia, risponde cinicamente “preferisco fare buona assistenza piuttosto che accontentare le velleità di certi dipendenti” (quindi per non cedere alle velleità dei dipendenti si chiude l’intero reparto? E la buona assistenza quale sarebbe, quella fatta senza reparto?).
Nessuna stranezza se il pessimo Lanfranco Venturoni afferma apoditticamente che “non può non essere riconfermato” (cosa doveva commettere per non meritare la riconferma, un omicidio in piazza?).
Nessuna stranezza, infine, se i politici che lo hanno sponsorizzato dovessero riconfermarlo in barba a qualsivoglia buon senso, in dispregio delle norme di legge sanitarie, amministrative e penali.
Perché se la Giunta regionale dovesse deliberare la riconferma di Varrassi una sola cosa sarebbe certa: che gli obiettivi prefissati, dal punto di vista degli assessori regionali, sono stati raggiunti.
Pazienza se gli obiettivi assegnati dalla Giunta e dalla legge non coincidano con quelli che i cittadini desidererebbero.
Pazienza se ci si fa beffe delle esigenze di cura degli assistiti, perché il diritto alla salute è come il diritto al lavoro: una utopia costituzionale.
Solo un danno irreparabile potrebbe verificarsi: che da quel momento tutto diverrebbe lecito nella gestione della Cosa pubblica, qualsiasi nefandezza, qualsiasi obbrobrio, qualsiasi schifezza oggettiva verificata e ricontrollata, purché la Giunta ne ratifichi la liceità.
Resterebbe salvo solo il diritto dei cittadini di togliere voto e saluto sia a quegli assessori che ne avessero deliberato la riconferma, sia a quelli che strategicamente non dovessero essere presenti alla votazione concernente la riconferma.

P.S.: ma forse ci siamo sbagliati noi, perché se gli obiettivi assegnati erano quelli di distruggere i servizi sanitari al fine di ottenere miglioramenti di cassa e di bilancio, allora concordo anch’io che gli obiettivi sono ampiamente raggiunti e Varrassi merita il lauto premio in denaro che pioverà sul suo già lauto stipendio.
 

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“Alla direzione della Asl di Teramo la conferma di Varrassi è scontata. Se venisse mandato a casa verrebbe scoperchiato un sistema omertoso, fatto di favori e clientelismi ad esser benevoli, che la destra teramana che fa capo a Chiodi e Venturoni, in questo momento, non può assolutamente permettersi”. E’ quanto ha dichiarato il senatore dell’IdV Alfonso Mascitelli, Vice Presidente della Commissione parlamentare di Inchiesta su SSN, in seguito alle ultime dichiarazioni pubbliche rese dal manager della Asl di Teramo. “Una valutazione tecnica del suo operato - ha spiegato il senatore – con le violazioni dei principi stabiliti dalla Legge 502 e dalla L.r. n.1 del 2012 non gli darebbe, infatti, nessuna possibilità di conferma dell’incarico. Nelle sue esternazioni, poi, vi sono solo argomentazioni allucinanti per chi vorrebbe avere la pretesa di una gestione manageriale efficiente. Sul percorso senologico, di cui parla, ci siamo rivolti all’Unità operativa di senologia di Teramo per prenotare una visita per una paziente e la data indicata è il 3 maggio 2013 e sentire, ancora, un presunto manager che dichiara che mille donne gli devono la vita per aver mandato in giro un camper-ambulatorio, senza dare risposte convincenti sulla chiusura di reparti e la soppressione di servizi, significa che dalla farsa siamo passati alla tragedia. Sui numeri da lui vantati, qualcuno deve pure ricordargli che la Asl di Teramo si è contraddistinta per la più alta percentuale di mobilità passiva”. “Su una cosa soltanto – ha concluso il senatore – sono d’accordo con Varrassi. Il problema non è lui, pluri indagato per peculato d’uso e abuso d’ufficio, ma il problema vero è la gestione commissariale della sanità abruzzese che è stata privata da qualsiasi forma di controllo legittimo, con una rete di connivenze, compiacenze e illegalità sulle quali con difficoltà riescono a operare, per ora, solo le Procure della Repubblica. E questa è una ragione in più per noi per tenere alta la sensibilità degli abruzzesi”. Pescara, 27 agosto 2012 Alfonso Mascitelli
buonasera a che punto sono le indagini su appalti ospedale atri ecc ecc??
Ma cosa volete che importa a Varrassi la sofferenza,mica lo riguarda e fin quando non lo riguarda lui ha altro a cui pensare e di cui occuparsi,speriamo che questa telenovela finisca presto e che ci sia qualcuno che gli faccia capire che anche la decenza ha un limite .Basta non chiederlo a chi ce lo tiene e lo difende.
Se Varrassi viene confermato nonostante le violazioni di legge (di cui sotto) e le lunghe liste di attesa confermate anche dal Comitato dei Sindaci, la Giunta Regionale commette un illecito quindi i partiti di opposizione devono passare ai fatti e cioè denunciare alla Procura della Repubblica l'intera Giunta Regionale dell'Abruzzo. Le norme che negherebbero la conferma del Professore marsicano? Oltre, ovviamente, alle ragioni di opportunità politiche e sociali, sono: ...all' Art. 3 bis, comma 7, del DLgs 502/92: "Quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità della amministrazione, la regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale e provvede alla sua sostituzione; in tali casi la regione provvede previo parere della Conferenza di cui all’articolo 2, comma 2-bis, che si esprime nel termine di dieci giorni dalla richiesta, decorsi inutilmente i quali la risoluzione del contratto può avere comunque corso. Si prescinde dal parere nei casi di particolare gravità e urgenza. Il sindaco o la Conferenza dei sindaci di cui all’articolo 3, comma 14, ovvero, per le aziende ospedaliere, la Conferenza di cui all’articolo 2, comma 2-bis, nel caso di manifesta in attuazione nella realizzazione del Piano attuativo locale, possono chiedere alla regione di revocare il direttore generale, o di non disporne la conferma, ove il contratto sia già scaduto. Quando i procedimenti di valutazione e di revoca di cui al comma 6 e al presente comma riguardano i direttori generali delle aziende ospedaliere, la Conferenza di cui all’articolo 2, comma 2-bis è integrata con il Sindaco del comune capoluogo della provincia in cui è situata l’azienda". ...alla LEGGE REGIONALE - 10/01/2012 - N° 1 In base all'articolo 48 comma 3 di cui sopra, "Il completo raggiungimento dell’obiettivo di abbattimento delle liste di attesa, nei termini previsti dalla DGR 575 dell'11.8.2011, è elemento decisivo per la valutazione ed eventuale conferma dei Direttori Generali delle ASL."
Un manager pubblico che ha un bilancio in attivo di 23 milioni di euro, dovrebbe essere mandato a casa già solo per questo. Quanto sono costati ai cittadini, questi gran milioni, in termini di servizi negati (vedi le liste d'attesa con tempi biblici, le chiusure dei reparti, gli "accorpamenti" come lui chiama la cancellazione dell'oncologia, le gravi carenze di personale infermieristico, le apparecchiature diagnostiche poche e obsolete, e ci sarà pure qualcos'altro che ora dimentico)??? Alle amministrazioni pubbliche si chiede di pareggiare i propri bilanci (e questo si' che sarebbe un bel risultato, visto che in Italia e' un'utopia), non di "conservarsi" un po' di milioni così, giusto perché a Varrassi faceva piacere diminuire il diritto alla salute dei teramani! La verità e' che siamo di fronte ad un vero caso di provata incompetenza manageriale.
Ha ragione il Marchese del Grillo. Il Direttore Generale Prof. Giustino Varrassi risponde, come tutti i Direttori Generali di ASL e Aziende Ospedaliere, alla parte politica che lo ha nominato. Sappiamo quindi a chi dobbiamo bussare per il nostro diritto alla salute...
Ma come?sento un po' di rassegnazione,non vorrei che vi stiate adattando all'idea della riconferma del manager;dopo tutto quello che avete scritto..voi vergini del pensiero dove eravate quando e ' cominciato il declino della nostra sanita'?ah gia' non si poteva protestare allora,erano di nomina centro sinistra,ecco perché non siete credibili come giudici,perche' siete smaccatamente di parte e non fate alcuno sforzo per capire come stanno le cose e come le hanno lasciate i vostri amici!e così riuscite a condannare molto prima della giustizia,bravi bravissimi.

siamo di fronte ad un vero caso di provata incompetenza manageriale perchè il varrassi manager non è!

@gianni Ma stiamo parlando di Varrassi ,non ti accorgi?!cosa c'entra l'inchiesta degli appalti sull'ospedale di Atri,quello e' un altro manager..il precedente,abbi pazienza!