Non faccio il mago e nemmeno il matematico, mastico poco la statistica e molto la politica. Però il conto della serva me lo so fare benissimo. Questione ballottaggio. Sulla carta, e sottolineo sulla carta, Pavone può contare sul 45,15% delle preferenze (39,56% sue proprie e 5,59% di Montese, vice sindaco in pectore).
La Ginoble, sempre sulla carta, somma un 42,96% (38,03 di preferenze personali più il 2,94% di Borgatti apparentato e l'1,99% di Avolio che appoggia esternamente). Come si vede, sulla carta sono perdenti entrambi. Bisogna andare a caccia di quell'11,86% della strana coppia Rapagnà-Aloisi (il 6,30% del primo ed il 5,56% del secondo). Vediamo meglio. Le liste che hanno appoggiato Pavone al primo turno hanno totalizzato 200 voti in meno di quelli ottenuti da Pavone in persona, quindi 200 elettori provenienti da altre aree hanno espresso la propria fiducia per Pavone.
Dall'altro lato le liste che hanno sostenuto Teresa Ginoble al primo turno hanno totalizzato 400 voti in più rispetto a quelli ottenuti dalla Ginoble in persona, quindi 400 elettori di centrosinistra hanno detto chiaramente no a Teresa (e, suppongo, soprattutto no al fratello).
Molti di costoro si sono riversati su Rapagnà, Montese ed Aloisi.
Orbene, io deduco che Pavone non è certo un vincente, tanto più che egli stesso è l'espressione di un partito, i Liberalsocialisti, che è di sinistra ma incarna l'antiginoblismo. Invece la Ginoble rappresenta la sconfitta del ginoblismo, se anche dovesse vincere.
La battaglia è fra una perdente ed un non vincente.
Nel mezzo c'è Rapagnà ed un certo Paolo Gatti.
Non occorre certo la sfera di cristallo per prevedere dove si indirizzeranno gli elettori: quelli di Rapagnà di sparpaglieranno in parte a sinistra (coloro che comunque non portano l'acqua a Tancredi), in parte a destra (quelli che non vogliono sentire più nominare Ginoble) ed in parte si asterranno; quelli di Aloisi voteranno tutti compattamente per la Ginoble.
Perchè? Si capisce, la lista Altracittà è rammaricata dalla porta chiusa in faccia da Pavone (hanno detto "inaspettata chiusura") e poi è indispettita dall'alleanza che lo stesso Pavone ha stretto con Montese, la cui lista ha raccolto molti meno voti di Altracittà (565 contro 789); ma soprattutto il professor Paolo Gatti godrebbe moltissimo dello sgambetto a Tancredi, sia in prospettiva congressuale che in vista delle prossime elezioni politiche, dove si prepara a confezionargli un bel paio di scarpe.
Quindi non si fa fatica a credere che Altracittà sarà accanitissima nel portare i propri voti alla Ginoble.
Se così fosse la Ginoble, sempre sulla carta, giungerebbe al 48,52%.
Delle due l'una, o l'oracolo di Rapagnà benedirà uno dei contendenti (ma è difficile) facendo pendere la bilancia dalla sua parte, oppure sarà lotta all'ultima preferenza.
E i cittadini? Estenuati dall'amletico dubbio se votare il meno peggio o astenersi, sicuramente saranno i grandi sconfitti perchè la transizione verso una nuova e più seria classe dirigente è appena iniziata e questi 5 anni serviranno solo a riversare su Roseto le macerie del ginoblismo e del tancredismo.
Comunque vada, ancora non è alle viste qualcuno che abbia a cuore Roseto e non il proprio tornaconto.
Il paesaggio è spettrale: lo zombie del PD e lo zombie del PDL (partiti nati insieme che insieme presto moriranno) si affrontano sotto il sole, mentre un gatto affila le unghie...
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Come sempre nella politica vince sempre la poltrona,tra i due candidati sindaci di roseto fanno cagare tutti e due,xcui cari rosetani domenica e lunedi boigottate le votazioni cosi i signori si trovanono da lavorare invece dixxxxxxx