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Chiodi attacca Antonio Forlini

di Christian Francia
4 minuti

Sono da sempre un critico del Gianni Chiodi pubblico, sia in quanto delfino designato da Antonio Tancredi, sia come sindaco del tramonto teramano (Brucchi è il becchino della città è l’ipogeo ne è la tomba), sia come governatore del tramonto dell’Abruzzo.

Ma le dichiarazioni rilasciate da Chiodi con riferimento alle condizioni finanziarie della Banca Tercas sono tanto inattese quanto sorprendenti.
Leggiamo le parole del governatore-commercialista: “Dal 2006 un miliardo di euro di crediti è stato erogato fuori regione. Buona parte di questi non sarebbero recuperabili, ed è come se fossero titoli tossici (…) Nel 2005 la Tercas era solida e liquida, c’è stata poi una strategia di depauperamento non fatta da una sola persona. Il direttore Antonio Di Matteo, infatti non avrebbe potuto fare da solo, ma aveva evidentemente persone nei punti nevralgici dirigenziali per attuare queste operazioni. Il CdA e il collegio sindacale potrebbero essere stati quindi tratti in inganno”.

L’equazione che viene fuori dal ragionamento di Chiodi è preoccupante: se la Tercas SpA stava bene ed è crollata durante la gestione di un CdA nel quale sedeva Antonio Forlini, cosa potrà succedere alla Ruzzo SpA, che già si trova malissimo, con la presidenza dello stesso Forlini? C’è da preoccuparsi molto.

Infatti, delle due l’una: o Forlini è bravo ed è stato tratto suo malgrado in inganno, ragione per la quale potrebbe accadere la medesima cosa al Ruzzo; oppure è stato tratto in inganno per proprie colpe ed incapacità, e con quello stesso bagaglio si presenta a dirigere in prima persona un’azienda devastata dai debiti come il Ruzzo (nemmeno voglio prendere in considerazione l’ipotesi che Forlini favoreggiasse i depauperatori della Tercas di cui parla Chiodi).

E se è vero che la legge consente formalmente a chi abbia mal gestito una società pubblica di continuare a gestirne altre, è parimenti vero che:

1) Antonio Forlini è stato gravemente sanzionato dalla Banca d’Italia per numerose e gravi violazioni compiute in qualità di Consigliere di Amministrazione della Tercas, violazioni che vanno dalla “carenza nell’organizzazione e nei controlli interni da parte dei componenti del disciolto CdA”, alla carenza “nel governo, gestione e controllo del credito da parte sempre del board”, passando pure per la sanzione delle “posizioni ad andamento anomalo e previsioni di perdite non segnalate all’O.d.V. (Organismo di Vigilanza) da parte dei componenti dei disciolti CdA e Collegio sindacale”.

Per tali gravi violazioni la Banca d’Italia ha comminato una sanzione che per il solo Antonio Forlini è stata quantificata in € 90.000,00.
Qualcuno affiderebbe ad un uomo che porta una simile medaglia sul petto il ruolo delicatissimo di risanare la moribonda società pubblica Ruzzo S.p.A.? Io no. Ma la politica si.

2) La legge finanziaria per il 2007 (L. n. 296/2006), all’art. 1 comma 734, significativamente rubricato “Amministratori di enti pubblici o a partecipazione pubblica”, prescrive che “Non può essere nominato amministratore di ente, istituzione, azienda pubblica, società a totale o parziale capitale pubblico chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi, abbia chiuso in perdita tre esercizi consecutivi”.

Ebbene, se è vero che la Tercas era in attivo fino al 2010 ed ha chiuso in perdita il solo esercizio 2011, è altrettanto vero che ad aprile 2012 la banca è stata commissariata per “gravi irregolarità e violazioni normative”.
Ragioni per le quali se Antonio Forlini, da anni componente del CdA Tercas, era formalmente nominabile Presidente del Ruzzo, appariva quantomeno inopportuno che uno dei responsabili del disastro Tercas fosse nominato a risanare il disastro Ruzzo.


 

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Commenti

Francia fai un partito. Chiodi molla parassiti lecchini dirigenti pubblici e lacche' di facebook e vai cn Francia. Pensieri come questo sn la salvezza dell'Italia. Rimarranno pensieri purtroppo.
Un cretino è un cretino. Due cretini sono due cretini. Diecimila cretini sono un partito politico. Franz Kafka
Un partito forse non sono in grado, ma una associazione culturale molto vivace l'ho fatta (Teramo 3.0). Quanto a Chiodi, gentile Emigrante, ne ho la peggiore delle opinioni (ampiamente documentata ed ostensibile), quindi preferirei emigrare anch'io piuttosto che avere a che fare con lui. Grazie e a presto.
Caro dr. Francia, ha avuto il coraggio di scrivere ciò che ho pensato sin dal primo momento; l' ho pensato quando Brucchi ha dichiarato di aver già scelto un uomo quando ancora continuavano ad arrivare le manifestazioni di interesse, l'ho pensato ancora quando con sorprendente tempestività anche Confindustria Teramo incoronava anzitempo il nuovo Presidente come fosse l'unica scelta giusta, esprimendo per converso giudizi negativi, o meno positivi, su tutti gli altri partecipanti (alcuni a loro del tutto sconosciuti) utilizzando, con grande stile e senso etico, improprie forme di ingerenza sul processo di scelta ad esclusiva responsabilità dei Sindaci di un Presidente di una azienda pubblica, ripeto... pubblica. Confindustria che ci azzecca? direbbe Di Pietro. A quel punto mi sarei aspettato uno sciopero delle mogli di quelli che contano, in favore di Ivan Di Cesare e una serie di manifestazioni danzanti in piazza in favore di Agreppino Valente, personaggi che, con il loro silenzio, sono comunque usciti a testa alta da questa poco gratificante messinscena. Questione di scelta civica? di certo non di scelta civile. Comunque complimenti per il coraggio, dr. Francia, questo articolo spronerà Forlini, sarà costretto a guardarsi bene dalle certezze della dirigenza del ruzzo, dovrà mettere in campo tutte le sue capacità professionali per attuare una vera rivoluzione della cultura del lavoro, dovrà dimostrare che le affermazioni rese in questo articolo sono infondate e questo non potrà che essere un bene per la collettività teramana: siamo obbligati a sostenerlo e ad incoraggiarlo. Non si può però sottacere che anche in questa occasione la politica teramana ha dimostrato di ritenerci degli sciocchi, capaci di dar credito alla bufala della selezione e della scelta del Presidente in ragione di competenze professionali e di esperienze maturate nel settore. Smettiamola... non siamo mica dei polli...!!!
Con grande rammarico,sono costretto ad intervenire in difesa del mio territorio , violentato per anni da una classe dirigente disonesta e incompetente; 2 caratteristiche che sembravano essere imprescindibili per ottenere un incarico pubblico nella nostra regione e che finalmente (per la prima volta??) NON sono presenti nel C.V. del nuovo Presidente della Ruzzo Reti, dottor Antonio Forlini, uomo equilibrato e con indiscutibili qualità professionali e morali. La questione Tercas, innegabilmente di primaria importanza e di grande attualità,non deve indurvi a facili e affrettate conclusioni; il rischio e' di distribuire su larga scala le gravi colpe della band Di Matteo,in grande maggioranza ancora quotidianamente impegnata in Tercas a tentare disperatamente di nascondere le nefandezze compiute in anni di gestione scellerata e di fronte alla quale TUTTI e dico TUTTI!!!sono stati tratti in inganno. Sono fiducioso che il manager Forlini, tra i principali protagonisti della crescita esponenziale degli ultimi 20 anni dell'azienda Amadori, possa trasferire alla Ruzzo reti quella cultura del lavoro che gli appartiene e che ha portato ad essere il sito produttivo Amadori di Mosciano Sant'Angelo, il fiore all'occhiello di una delle principali realtà' dell' agroalimentare italiano (a tutto vantaggio del nostro depauperato territorio). Vedete, e qui subentra la mia esperienza personale, da ragazzo squattrinato,emigrato, figlio della prima generazione di cassa integrati ( mio padre lo era negli anni 90....) ho avuto la fortuna di incontrare l'uomo Antonio Forlini e posso dire a testa alta di aver incontrato un grande maestro e di avere di fronte un esempio quotidiano dei valori della professionalità,della famiglia,della cultura del lavoro, del rispetto delle regole. Quanto scritto non vuole essere il risarcimento di chi non ha mai avuto nulla di interessante da dare in cambio....non è necessario e non è nella mia cultura; piuttosto è un invito ai teramani ad uscire per un istante dalle logiche dei partiti e ad avere il coraggio di aprire gli orizzonti e affidarsi a chi fa dell'onesta',della competenza e della meritocrazia (finalmente anche nel pubblico!!!!) una battaglia personale quotidiana. Per una volta remiamo tutti dalla stessa parte e diamo l'opportunità ad un grande professionista di mettere a disposizione del territorio le sue capacità. Ripeto, uscite fuori dalle logiche partitocratiche che hanno prodotto i Salini e i Del Turco....abbiamo il dovere di dare il nostro sostegno a chi si è messo in discussione accettando un compito così gravoso e che ha bisogno che la forza necessaria per compiere una vera e propria rivoluzione venga da tutte le direzioni! Abbiate fiducia!