C'è sempre più bisogno di dire le cose come stanno, perchè in questo Paese è invalso l'uso di spararle sempre più false e sempre più grosse.
L'ultima castroneria l'ha pronunciata in maniera spensierata il sedicente ministro Giorgia Meloni.
Commentando in una nota la decisione di rinvio a giudizio del presidente del Consiglio nel tristemente noto "caso Ruby", il ministro della gioventù ha dichiarato che "il 6 aprile (data dell'udienza) non va a processo il premier o il suo governo, ma la nostra democrazia. Fingere di non vederlo, o addirittura bearsene - aggiunge - non aiuterà l'Italia a liberarsi del 'tiranno Berlusconi', ma la avvicinerà piuttosto al rischio di un regime impermeabile a qualunque volontà popolare. Mi conforta la sensazione che la gente comune se ne renda conto molto più di chi in queste ore sta festeggiando la furia ideologica che ha messo alcuni esponenti di un'istituzione sacra come la magistratura al servizio alla lotta politica''.
Vorrei chiedere al concittadino Paolo Gatti, notoriamente amico della Meloni oltre che avvocato, di recapitare il seguente messaggio al ministro a nome di tutti coloro che hanno fatto studi giuridici: le faccia cortesemente sapere – e se non ha il coraggio di farlo pubblicamente lo faccia nel massimo riserbo – che le sue dichiarazioni sono indegne di uno stato di diritto, che Montesquieu (autore de "Lo spirito delle leggi", la più nota teorizzazione della separazione dei poteri dello stato) si rivolta nella tomba, e soprattutto le faccia sapere che tutti i cittadini (anche quelli che non hanno la pur minima infarinatura di leggi e principi costituzionali) sono semplicemente indignati (per usare un eufemismo) di dover essere costretti ad ascoltare le sue corbellerie.
Si resta in attesa di pubblico (o privato) riscontro.
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La fregatura è che a quelle castronerie, ma quanto sei gentilie, c'è chi è disposto a crederci.
Francia hai rotto il bip bip con queste . Vuoi cominciare a scrivere qualcosa di sensato visto che lo sai fare?