Guerra politica ad alta quota. Si fronteggiano enti pubblici e società private.
Ovviamente gli onorevoli e gli amministratori pubblici degli enti territoriali sovraordinati parteggiano per i privati.
Restano i Comuni (Isola del Gran Sasso e Pietracamela) a difendere le proprietà dei cittadini, ma fino a quando resisteranno?
Pastrocchi alla teramana.
1) Decine di anni or sono venivano concessi terreni demaniali alla Siget Srl per uso seggiovia in località Prati di Tivo. Il contratto prevedeva che a fine concessione i terreni venissero restituiti al Comune concedente con obbligo a carico del concessionario del ripristino ambientale.
2) La seggiovia ha terminato il suo ciclo da anni, ma la ex concessionaria Siget Srl, non si capisce a quale titolo, continua a detenere i manufatti che aveva costruito rivendicandone al proprietà.
3) Si scopre che parte dell’immobile costruito a servizio della vecchia seggiovia insiste sul territorio del Comune di Isola del Gran Sasso il quale, ritenendolo com’è ovvio un abuso edilizio, emette poche settimane or sono un’ordinanza di demolizione a carico del detentore dello stabile.
4) La Gran Sasso Teramano SpA, società costruttrice del nuovo impianto di risalita cabinovia La Madonnina, essendo scaduta la pregressa concessione all’attuale gestore, sembra abbia già pubblicato il nuovo bando per riaffidare l’impianto.
5) Il nuovo impianto, sciaguratamente, ha i servizi igienici proprio nell’immobile costruito dalla Siget Srl, la quale dovrebbe cedere – in virtù del vecchio contratto concessorio – i diritti che vanta sul fabbricato ai Comuni di Isola del Gran Sasso e di Pietracamela, che dovrebbero poi decidere se destinare il manufatto a nuovo uso ovvero se demolirlo.
6) La stazione sciistica in tanto è in possesso del certificato di agibilità in quanto l’impianto è dotato di servizi igienici, senza i quali l’agibilità verrebbe revocata dai competenti Uffici e di conseguenza verrebbe revocata l’autorizzazione all’esercizio.
7) Sembra che i Comuni di Isola del Gran Sasso e di Pietracamela siano favorevoli ad un uso dell’immobile a servizio della cabinovia, ma difendono a ragione la proprietà pubblica delle strutture e ne auspicherebbero una gestione pubblica e non privata.
8) La Siget Srl, da parte sua, pretenderebbe la conservazione dei diritti sul fabbricato e il conseguente diritto di sfruttamento commerciale dell’immobile.
9) Numerosi politici locali di osservanza pidiellina, anche di rilievo, parteggiano per il privato e tramano affinché i Comuni rinuncino a far valere le loro fondate pretese. E lo fanno, si badi, non perché siano ideologicamente favorevoli al privato in quanto portatore di maggiore efficienza, bensì perché politicamente contigui e quindi portatori dei medesimi interessi, che guarda caso con l’interesse dei cittadini non hanno niente a che vedere.
10) In questa spinosa e intricata situazione, chi avrà il coraggio di avanzare domanda di partecipazione al bando per la nuova gestione dell’impianto di risalita? E con quali garanzie?
11) La stagione sciistica si avvicina, ma la temperatura in quota sembra essere troppo calda perché possa nevicare.
12) Riusciranno i Comuni interessati a difendere i diritti dei cittadini dall’ennesimo assalto alla diligenza?
Commenta
Commenti