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Teramo-Abruzzo: “la politica dei due tuorli”

di Christian Francia
8 minuti

Cosa sta per avvenire nello scenario politico della nostra città e della nostra regione? Svolgo alcune riflessioni in merito.

Il PDL è morto:
1) Berlusconi è alla vigilia dell’esilio similcraxiano, o della condanna definitiva, o della vecchiaia senza ritorno (ha 77 anni), o della declaratoria di ineleggibilità, o della interdizione dai pubblici uffici;
2) Chiodi e la sua giunta regionale hanno ricevuto una sonora bastonata nella loro Teramo alle elezioni politiche appena svolte, il dissenso verso il loro operato è vastissimo e trasversale in ogni angolo d’Abruzzo;
3) Tancredi e tutti i suoi sostenitori hanno dimostrato da lunghissimi anni le loro incapacità, la loro scarsa moralità, la loro inefficienza, l’attaccamento solo al potere ed alle clientele nella più completa indifferenza dei bisogni e delle esigenze dei cittadini;
4) Brucchi e la sua giunta comunale hanno condotto alla decadenza e alla paralisi dell’intera città sotto tutti i profili.

Il PD è morto:
1) Bersani, dopo i risultati di una campagna elettorale disastrosa, è uno zombie che continua a camminare fino a quando qualcuno non ne certificherà il decesso;
2) la dirigenza regionale del partito è totalmente inetta, inerme, incapace di coagulare il dissenso enorme che serpeggia nei confronti del governo chiodino;
3) la dirigenza provinciale del partito è priva di spina dorsale, senza carattere, senza regole, senza obiettivi, senza contenuti;
4) la dirigenza comunale del partito è smidollata, sfibrata, svogliata, senza idee, incapace persino di cavalcare le certificazioni di fallimento di Brucchi che puntualmente compaiono sugli organi di informazione.

Cosa sta per accadere?
1) Scenario Probabile. Il servilismo e lo spirito da pecore dei cittadini della regione storicamente principe della pastorizia potrebbero condurre alla continuità del potere, a nuove vittorie di Brucchi e di Chiodi, miracolati dalla insipienza e dalla inettitudine di chi dovrebbe proporsi come valida alternativa, ma non ci riesce.
2) Scenario poco probabile. Scatto d’orgoglio del PD che si rinnova dalle fondamenta, individua gli elementi giusti sui quali coalizzare le forze di opposizione, aggrega tutte le anime, convince e vince comunali e regionali.
3) Scenario auspicabile.
La parte migliore dello schieramento di centrodestra al Comune ed in Regione, quella che ha già seppellito nel suo cuore la triste stagione berlusconiana, preso atto dell’impossibilità di proseguire il cammino di governo con colleghi indecenti ed incapaci, si stacca dalla coalizione per spostarsi più al centro e creare liste civiche che coagulino le esperienze migliori di quell’area.
La parte migliore dello schieramento di centrosinistra al Comune ed in Regione, quella che ha già seppellito nel suo cuore la triste stagione bersaniana, preso atto dell’impossibilità di proseguire il cammino di opposizione con colleghi indecenti ed incapaci, si stacca dalla coalizione per spostarsi più al centro e creare liste civiche che coagulino le esperienze migliori di quell’area.
Potremmo chiamarla “la politica dei due tuorli”, cioè le parti migliori dei due schieramenti che lasciano i gusci vuoti di PD e PDL per congiungersi (unitamente ad altre forze civiche già estranee alle coalizioni) nel superiore interesse di Teramo e dell’Abruzzo, città e regione ridotte in ginocchio per gravi responsabilità di una classe dirigente non all’altezza della grave situazione che da anni umilia la nostra terra e la impoverisce senza freno.

Gli effetti potrebbero essere davvero innovativi e portare alla vittoria della nuova formazione, da un lato certificando la fine dei potentati che spadroneggiano ancora nei due partiti maggiori, dall’altro offrendo garanzie sulla cultura di governo e sulle esperienze e capacità che sarebbero da subito spendibili per invertire la rotta del declino.

Conosco già le obiezioni: proposta d’alemiana che prefigura un inciucio indigesto; proposta utopica perché i due promessi sposi non troveranno mai la quadra fra loro; proposta che non tiene in alcun conto il peso grillino (peso che io ritengo comunque irrilevante nello scenario comunale e regionale, considerato che le leggi elettorali locali – a differenza di quella nazionale – producono di necessità maggioranze stabili, per cui il M5S che predilige l’autonomia o vince da solo oppure non conterà quasi nulla).
E invece sognare è possibile se solo si mettessero al centro la capacità e le professionalità più brillanti, requisiti fondamentali per esprimere un governo in grado di dare la scossa ad un territorio moribondo.

Lo ammetto, occorrerebbe grande coraggio da parte di coloro che devono abbandonare le navi di provenienza dove – pur fra sofferenze e mal di pancia – è sempre più semplice e ipocritamente coerente rimanere; ma la gravità della congiuntura richiede sforzi straordinari e lungimiranza politica.

È vero che le critiche pioverebbero e che la squadra sconterebbe sia una mancanza di freschezza e di novità, sia carenze di credibilità e di moralità; ma non bisogna dimenticare dove viviamo e che bisogna fare i conti con la realtà fattuale. Del resto il solo pensiero che realtà davvero nuove, giovani, pulite ed innovative riescano a presentarsi all’elettorato teramano ed abruzzese in questi 12 mesi di campagna elettorale facendosi ricordare, apprezzare e poi votare in percentuali vincenti è un’idea quantomeno ingenua, se non totalmente naïf.

D’altro canto, come ho già cercato di sottolineare altre volte (http://www.iduepunti.it/francia/9_novembre_2011/limportanza-di-chiamarsi-tancredi), “fra un politico ladro ma capace ed uno incapace ma onesto preferisco il ladro capace. Il perché è semplice, il ladro farà lievitare il costo di un'opera da 100 a 120 o a 150, caricando sulla stessa il prezzo della corruzione, però – essendo capace – l'opera vedrà la luce e i cittadini ne saranno lieti, pur avendola pagata a caro prezzo. Viceversa, il politico onesto non ruberà nulla, ma essendo incapace non sarà in grado di generare alcuna concreta utilità per i cittadini. Ovviamente l'esempio semplifica ed estremizza, ma è icastico”.
E la mia non è nemmeno una teoria originale, dato che un abruzzese grandissimo come Benedetto Croce sosteneva che “il vero politico onesto è il politico capace”.

Purtroppo, alle condizioni odierne, l’unica alternativa praticabile alla conservazione dello status quo è quella di un compromesso, il più possibile di alto livello, fra le doti e le capacità dei politici migliori dei due schieramenti che – unendosi in una good company – rottamino le due bad company attuali. Ogni altra speranza di ripetere il successo nazionale del M5S in chiave locale, con l’inesperienza e le capacità tutte da dimostrare dei pur encomiabili grillini, è destinato ad un fallimento certo almeno nel breve periodo dei 12 mesi che mancano al doppio appuntamento comunale-regionale.

Condivido il pensiero di Gramsci secondo il quale la paura dei compromessi sarebbe una manifestazione di subalternità culturale, per cui in politica – che ne è il regno – bisogna sempre tendere al miglior risultato ottenibile (ogni riferimento ai parlamentari grillini, che alla prima votazione sono andati contro le indicazioni del proprio gruppo votando Grasso come Presidente del Senato, è puramente casuale).

E in questa Teramo, in questo Abruzzo, non sono ancora emerse personalità capaci di cancellare le classi dirigenti attuali con la necessaria forza morale e un consenso sufficientemente vasto.


 

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Commenti

Rassegnati Francia, il M5S vincerà da solo a Teramo, senza bisogno di alleanze. I tuoi scenari, il tuo vetusto modo di pensare è inesorabilmente morto
Mi trovo d'accordo con Christian quando dice che siamo un popolo di pecoroni,sudditi senza diritti e privi d'amor proprio. Lo scenario politico dovrà cambiare,ma non con l'antipolitica e il qualunquismo ,ma con nuovi progetti che tengano conto delle reali necessita' della Regione.Il cittadino dve svegliarsi sul serio per far pagare ai veri colpevoli il danno che ognuno di noi quotidianamente subisce.'
Guarda, noi da par nostro già abbiamo le dimissioni di Manola, questo probabilmente realizzerà lo scenario da te proposto con la conseguenza di: creare liste civiche che coagulino le esperienze migliori di quell’area!
Praticamente..uscite dai simboli PD PDL e mescolatevi in nuove liste civiche. Se i suonatori sono sempre gli stessi la musica non puo cambiare. Bisogna cambiare i suonatori, quindi le facce. Se siamo in queste condizioni e' grazie ai LADRI CAPACI che hanno dissanguato i bilanci dello stato e degli enti locali. Per anni hanno raddoppiato e triplicato il costo delle opere per corruzioni, tangenti e companatici. Il cittadino e' contento???? Maaa??? qualche strada in meno e meno debiti L'apologia del ladro capace proprio non la capisco. Tra i due cmq meglio l onesto incapace perche capaci si puo sempre diventare mentre un ladro restera sempre un ladro. Esistono anche persone ONESTE e CAPACI...come voi. Su loro Teramo dovra puntare...ma senza imbarcare i riciclati con i loro commensali..
Mentre leggevo l'articoletto mi chiedevo quante righe ancora avrei dovuto scorrere per leggere la parola "Gatti". Ed è arrivata la foto. Qualche (ulteriore) appunto: se è vero che l'abruzzo è popolato di pecoroni non vedo come tu ti possa indicare fuori dal gregge (l'avanguardia di marxiana memoria è morta da un secolo più o meno); prova a chiedere cosa ne pensano di D'Alfonso coloro che su di lui hanno indagato; la frase di Croce è stata riportata in maniera molto pedissequa all'interno del tuo ragionamento, Croce intendeva ben altro; Berlusconi non è affatto morto, purtroppo per noi e per te; la politica del nascondersi dietro una lista civica ha funzionato per decenni e forse per qualcuno funzionerà ancora, ma la maggioranza si è accorta del giochino e non ci cade più.
Ma che bella idea, bisogna che tutto cambi affinchè nulla cambi la parte migliore del centrodestra e la parte migliore del centrosinistra, un mix perfetto dei migliori tra i pessimi ... un'ammucchiata di meno pessimi per dar nuova vita al vecchio mostro Per fortuna, e lo dimostrano gli interventi che mi hanno preceduto, c'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria
C'ho riflettuto un po' prima di intervenire. Certo, non con il mio nome perché mi piacerebbe che il confronto sia libero di rimanere sulle idee. Un nome ce l'ho ma a volte dichiararlo rende la possibilità di dibattere liberamente delle stesse più difficile. Ho provato solo fastidio durante la lettura di quest'articolo per quella latente disconferma di qualsiasi teoria dei valori che lo percorre dall'inizio alla fine. Di qualsiasi valore possa essere riconosciuto come tale anche e soprattutto parlando di politica. Mi sono chiesto se volesse essere una provocazione ma mi sono risposto che se deve venire interpretata così allora non lo è o è quantomeno inefficace. Dunque vorrebbe essere una riflessione: ma su che? Sul passato? Sul presente? Non può esserlo sul futuro. Fatta poi da una persona che come Francia si sta impegnando a creare altre realtà, certamente guardando alla politica stereotipata, allora no, non può proprio pretendere di esserlo sul futuro, non come una semplice riflessione. Francia allora parrebbe prenderci in giro 2 volte: 1) con ciò che fa 2 ) con ciò che dice. E se devo pensare che non sia così allora mi sento ancora più offeso o in pericolo. Perché la cosa più triste sarebbe se Francia facesse somigliare Teramo 3.0 alle sue idee. Se ne sente la responsabilità? O lì pensa una cosa e qui un'altra? C'è ancora di peggio: questo articolo non rientra in un'analisi politica! Non ne ha le caratteristiche. Dunque è una visione prospettica personale, alquanto sghemba mi permetterei di dire. Forse anche strategica. Se io fossi nell'associazione mi preoccuperei: Giannella & C. aprite le orecchie! NON CI STO! E meno mi interessa entrarci dopo aver intravisto la levatura morale delle uova di Francia che quando non le rompe fa di peggio...le cova. Ah, un'ultima cosa. Visto che per lei, Francia, il più moralmente degradato scenario di politici che si riciclano, alla faccia di ciò che hanno fatto e rappresentato per i cittadini finora, è un sogno, ribadisco la scelta di non firmare questo intervento con il mio nome. Non si mai...potrebbe sognarmi. Un rischio che non si può proprio correre. Il suo rêve de France è alquanto surreale ma vedo che si adopera bene per renderlo attuabile: complimenti!
Cerco di chiarire ulteriormente il mio pensiero. Dalla Regione in giù la nostra realtà locale vede oggi presenti tre poli: centrodestra, centrosinistra e M5S, contornati da diffuse e sparse realtà civiche che in alcuni casi vogliono fungere da stampella ai tre poli, in altri casi vogliono costruire una alternativa ai tre. Ciò che vorrei si verificasse è la nascita di un quarto polo costituito da fuoriusciti del centrodestra e centrosinistra, tale da indebolire di molto i due predetti poli e da rappresentare una minaccia seria per la vittoria delle singole elezioni locali. Se ciò si verificasse, nel caso il M5S si dotasse di personalità credibili e votabili e riuscisse intelligentemente ad aggregare quante più realtà civiche possibili, allora ci sarebbe la possibilità concreta per loro di vincere davvero qualche elezione e di rottamare il ceto politico oggi al potere. In caso contrario vinceranno i conservatori (cioè centrodestra e/o centrosinistra). Ribadisco che qualsiasi soluzione che faccia perdere il PDL e il PD teramani ed abruzzesi resta per me l'obiettivo principale da perseguire ad ogni costo. Qualsiasi linea rigoristica, ideale o valoriale che contribuisca (disperdendo i voti in mille rivoli) ad una vittoria del PDL o del PD per me è da respingere. Spero di aver chiarito.
Devi chiarir(ti)mi: come potrebbero nomi della vecchia nomenclatura costituire qualcosa di nuovo; perchè insisti e insistete su questa presunta impreparazione dei grillini e chi ve l'ha indicata; cosa trovi di meglio in coloro che in 30 anni hanno mandato (volutamente) allo sfascio una nazione in strenua resistenza, rispetto alle facce nuove di grillo (e voglio saperlo ad ogni livello, culturale, politico, etico eccetera), cioè come riesci a trovare maggiormente preparato un Gatti o un Tancredi, Brucchi o Di Pasquale o, per allargare la cerchia, un Berlusca, La Russa, Gasparri, Bersani, Vendola, Di Pietro e compagnia rispetto ad altri visto che finora sono stati, anche a tuo giudizio, fallimentari; attorno a quali idee e valori si dovrebbero concentrare, ritrovare e concordare(!) questi resuscitati soggetti politici; per che e per cosa dovrebbero avventurarsi in una missione contro quelle appartenenze che finora li hanno fatti magnare e bere abbondantemente e di cui sono stati e sono parte integrante ad ogni livello e ad ogni effetto. Grazie