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Mauro Febbo: Assessore regionale al cemento

di Christian Francia
2 minuti

Un nuovo record sta per essere battuto dal Governo Regionale, l’ennesimo commissariamento è alle porte, tanto che l’Abruzzo verrà ribattezzato “Regione commissariata d’Europa”.
Niente paura, è una strategia precisa e condivisa che guida la maggioranza al potere, convinta che solo così si possano superare divisioni, polemiche e – soprattutto – le soffocanti leggi, regole e disposizioni normative varie.
Il Parco della Costa Teatina, istituito con Legge dello Stato, per la perimetrazione del quale il termine stabilito è il 30 settembre 2011, è oggetto di bombardamento proprio da parte di colui che avrebbe dovuto facilitarne la nascita: l’Assessore regionale Mauro Febbo, nominato sul campo “Assessore al cemento”.
Infatti Febbo, fuori tempo massimo, ha gettato la maschera e si è dichiarato contrario al Parco, affermando che la Regione avrebbe “un progetto alternativo che prevede di mettere in rete territori protetti e aree sic”.
Non poteva dirlo con qualche anno di anticipo? E cosa significa “progetto alternativo”? E poi ancora, è consentito che un Assessore regionale chieda aiuto ai parlamentari del PDL per cancellare una legge dello Stato ed approvarne un’altra?
Questi interrogativi, che scuotono le coscienze degli abruzzesi, non possono che trovare risposte desolanti: forse l’Assessore, in accordo con alcuni sindaci, avrà pensato che privarsi del giocattolo costituito dal potere di decidere in modo indisturbato sullo sviluppo edilizio della costa fosse un gesto autolesionistico per la Casta. Forse altri celati interessi economici privati, certamente in contrasto con quelli pubblici che sarebbero tutelati dal Parco, premono per far affondare il progetto.
Di sicuro la figura che sta facendo l’Abruzzo è pessima.
Chiodi e Febbo sarebbero più onesti e trasparenti se proponessero, giacché ci sono, la cancellazione di tutti i Parchi abruzzesi, nazionali e non, chiedendo aiuto ai solerti parlamentari del PDL.
Sotto altro punto di vista è preoccupante il silenzio dell’Assessore Di Dalmazio, le cui deleghe incidono tutte sulla materia dei parchi: “Incentivazione dell'economia turistica; Sviluppo del turismo; Demanio marittimo a finalità turistico-ricreative; Regolamentazione turistica e organizzazione; Gestione dei rifiuti; Politiche per lo sviluppo sostenibile; Politica energetica, qualità dell'aria e SINA”.
Come cittadino abruzzese è poco dire che sono indignato.
 

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Commenti

...ripeto... Quessi non sono politci, quessi non sono nulla, anzi sono il nulla. Non una, e dico una, idea di progresso nelle loro menti e nei loro programmi; Non una, e dico una, motivazione nobile nelle loro candidature, solo interessi; Non un ideale, non un pensiero dignitoso...yes man, pronti ad inchinarsi al primo "imprenditore" che gli sventola banconote sotto il naso. Son saliti sul carro dei vincitori, quando il nano di m**da di berlusconi aveva fatto credere che la politica fosse un gioco da far giocare ad imprenditori rampanti come lui.... Si è visto. Si è visto e si vede benissimo. L'Italia è un paese a terra, privo ormai di quasi tutte le fondamenta che aveva, grazie "all'imprenditore". Berlusconi è un plurifallito, non è mai stato un grande imprenditore, ma uno che ha saputo trovare sempre modi, più illegali che legali, per farla franca. Ha guidato il nostro paese allo stesso modo, ed eccoci al risultato. Quindi non fidatevi dei pdl-ini, ne dei pd-ini... Non fidiamoci più di sti farabutti.
Tanto non siamo in grado di utilizzare le nostre risorse "verdi".... é sempre meglio investire nel Mattone...
Intanto sulla costa dei trabocchi si continua a costruire. Vanno forte i villini a schiera, altamente impattanti perchè "tutti attaccati", ma non si disdegna di edificare civili abitazioni belle grosse. Il problema è che girano tanti soldi, così la gente non sapendo cosa farne li investono su un posto al sole...dell'adriatico. Ci vorrebbe una crisi economiche di quelle toste, poi vedreste come scomparirebbero le gru