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PD provinciale di Teramo: incapacità conclamata

di Christian Francia
3 minuti

Il 17 a 0 messo a segno dal PD su scala nazionale in tutti i comuni capoluogo nei quali si è votato, primo fra gli altri quello simbolico di Roma (http://lasoracesira.blogspot.it/), somiglia molto al famoso 61 a 0 realizzato dal centrodestra in Sicilia alle elezioni politiche del 2001.

Il dato evidente che salta agli occhi è l’assenza di candidati adeguati nel M5S e, soprattutto, l’incapacità del PDL di far crescere una classe dirigente che sappia interpretare l’anima del centrodestra nei territori e nei quartieri.

Dovunque, dalle Alpi alla Sicilia, il PDL/Lega ha straperso subendo una lezione tremenda (persino perdendo roccaforti come Imperia, Brescia, Treviso). O meglio. Dovunque tranne che in provincia di Teramo, dove ha trionfato nei 4 Comuni più grandi nei quali si è appena votato: Alba Adriatica, Atri, Notaresco e Civitella del Tronto.

Nel resto dell’Abruzzo il PD ha appena trionfato: a Sulmona (feudo della senatrice PDL Paola Pelino), a Loreto Aprutino, a Cepagatti, a Torino di Sangro.
L’anno precedente il centrosinistra ha pure vinto: a L’Aquila, ad Avezzano, a Montesilvano, a Spoltore, ad Ortona, a Francavilla, a Lanciano e a Vasto.

Tutti i Comuni abruzzesi da un anno a questa parte vanno al centrosinistra, tranne quelli della provincia di Teramo.

Certo che l’astensione è enorme e la disaffezione verso gli interpreti partitici della vita pubblica è ormai maggioritaria, ma la controtendenza è talmente paradossale da suscitare più di qualche dubbio: nemmeno un sindaco del PDL è riuscito ad imporsi a tutte le latitudini tranne che da noi, nemmeno un sindaco del PD è riuscito ad imporsi nella nostra provincia.

Che lettura si deve dare di risultati così polarizzati? Io credo che l’analisi sia piuttosto elementare: dato che tutti i sondaggi demoscopici censiscono il consenso nei confronti dei governi locali del PDL in Abruzzo come drammaticamente minoritario, a cominciare da quello regionale, passando per le 4 Province tutte in mano al centrodestra, arrivando fino a quasi tutti i Comuni di marca pidiellina, non si capisce come sia possibile che tale disastro amministrativo non sfoci in una scelta di alternanza nelle urne.

Tanto più che gli stessi grillini in Abruzzo soffrono di carenza di adeguate personalità e professionalità tali da coalizzare il consenso ai vari livelli amministrativi.

Allora cosa succede? Succede che il PD teramano si è disintegrato, parcellizzato, diviso, polverizzato. E lo ha fatto con tale acribia da consentire che ad Alba Adriatica vincesse un candidato PDL con appena il 27% dei consensi e in tutti gli altri comuni comunque con meno del 50% (a Notaresco il candidato PDL vince con il 43%, perdendo il 18% rispetto alle precedenti elezioni del 2008), senza contare la forte ascesa dell’astensione.

I dati politici sono due:
1) l’incapacità nel tenere insieme le forze di centrosinistra che sono comunque maggioritarie nella popolazione provinciale;
2) una carenza cronica di dirigenti capaci e all’altezza del compito.

Le conclusioni sono pure due:
1) il segretario provinciale del PD Verrocchio si ritiri a vita privata e, con lui, tutti gli attuali esponenti di rilievo provinciale del partito (tanto per non fare nomi: Ginoble, Ruffini, Di Luca, Verticelli, Di Pasquale e chi più ne ha più ne metta);
2) si dia inizio all’ennesimo ricambio dirigenziale, nella speranza che nuove leve siano migliori delle vecchie.


 

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Commenti

Come si possono trarre conclusioni di tipo politico quando va a votare metà degli aventi diritto? Sarebbe più opportuno analizzare il (non) voto da un punto di vista sociale.
siamo quelli che hanno portato razzi in parlamento......prima ancora che il pd si rivelasse nella sua completa incapacità. peggio di noi solo gli aquilani....
Ma come fanno le nuove leve ad essere migliori se sono schiavi del segretario Verrocchio ( uomo scomparso da due mesi). Dobbiamo rifondare il partito a livello Provinciale,ripartendo da persone valide. Non possiamo immaginare di avere un futuro con dei giovani che fanno i segretari su circoli inesistenti, ed hanno anche il coraggio di farsi chiamare segretari o responsabili di cosa non lo sò. Dobbiamo ripartire ,altrimenti il prossimo anno altri comuni passeranno al Centro Destra. Siamo stati capaci di consegnare in questi anni tutto al Centro Destra ( Comuni , Ruzzo, Cirsu,ecc)senza che nessuno si dimetesse. Verrocchio , Verticelli, Mariani, Martinelli, Gheri, andate a casa perfavore altrimenti rischiamo di azzerarci. Ciao a tutti
......e questo solo l'aperitivo rispetto alle prossime comunali.........
Dirigente deluso ti sei scordato di mandare a casa Melarangelo, Manola di Pasquale e Ginoble (se vogliamo fare un lavoro preciso)
Concordo con Francia. "L'incapacità di tenere insieme le forze di centrosinistra" e quindi una classe dirigente inadeguata, sono le cause principali che hanno determinato i successi del PDL nella nostra provincia. Non fu un caso che Paolo Tancredi si sentì in dovere di esprimere solidarietà ai gruppi dirigenti del PD, subissati da giuste critiche dopo l'ennesima pesante sconfitta alle amministrative locali di qualche tempo fa. Dopo il recente "cappotto" alcuni alti dirigenti del PD, supportati da certa stampa, si sono affrettati ad accreditarsi come unici vincitori. Il segratario nazionale E. Letta ne ha approfittato per accreditare e confermare la validità dell'inguardabile e paralizzante "inciucio" col PDL. Incuriosito, ho dato una vista ai risultati. Roma: 26%; Vicenza:28%; Ancona: 26%; Brescia: 27%; Siena 25%; Treviso 23%; Massa 23%; Imperia 16% Viterbo:20%; Siracusa:13%; Ragusa:13%; Messina: 12%; Catania: 11%. Conclusione: senza il PD la sinistra non vincerebbe, ma senza le alleanze di centrosinistra il PD confezionerebbe il cappotto per se stesso anche nel resto d'Italia. Meno supponenza e più umiltà. Solo uniti si vince e fortunatamente il bravo Cavallari, il prossimo Sindaco di Teramo, sembra averlo capito.
A me personalmente, basterebbe andasse a casa Melarangelo!
E ovviamente Verrocchio
@Dirigente deluso: qualche nome valido che possa far ripartire il PD in provincia di Teramo tra i giovani e meno giovani riesci a farlo? Non rispondermi ce ne sono tanti...
Caro Anonimo hai pienamente ragione a casa anche Melarangelo, Manola,Ginoble, De Beardinis ( gia vecchio) ecc ecc ecc
E' di oggi un'interessante "scambio di opinioni" sul gruppo Facebook Amare Montorio tra Robert Verrocchio e il dimissionario Segretario PD di Montorio, Gianni Di Centa. https://www.facebook.com/groups/43146567031/ Sotto il post di Vomanonews... Buon divertimento.
Alla lista nera aggiungerei anche Paolucci.
Caro Dirigente un po più deluso ti rispondo segnalandoti qualche nome: Di Sabatino Renzo, Di Marco, qualche segretario di circolo ( Giulianova ,Bellante, Mosciano, Tortoreto , Torano, ecc ecc
Di sabatino e di marco li conosciamo ok, sui segretari denoto che non li conosci! fammi qualche nome dei segretari che citi: ma per favore! Giulianova Baldasserini? Mosciano Cianella? Gemma Galiffa a Torano? Daniela D'Alessandro a Bellante? Mauro di Bonaventura a Tortoreto? Brave persone, capacità di fare Politica (con la P maiuscola) ZERO! e potremmo parlarne per ore! I giovani? fammi qualche nome di qualche bravo giovane del PD
Un nome per tutti: la testa del pesce andato a male, il segretario regionale Paolucci. Più in generale rottamerei tutti coloro che vorrebbero far credere all'utilità sociale della santa trinità, Letta-Berlusconi-Monti. C'è qualcuno nel PD che pensa sia GIUSTO e NECESSARIO tassare i grandi redditi, i grandi patrimoni e le rendite parassitarie, anzichè aumentare l'iva? Si faccia avanti con la ramazza per dare una ripulita a quella che ormai sembra la copia di una democrazia cristiana resuscitata.
Caro Dirigente un po' più deluso ,posso anche non conoscere i segretari,ma sono sicuro ,che a differenza di voi GD, ogni giorno si impegnano senza mettere nessun titolo su interviste o lettere che scrivono. Poi ricordati, che nelle ultime elezioni politiche, sono mancati i voti dei giovani,questo ci deve far riflettere.. Ciao a presto
Il PD provinciale è ostaggio di una logica spartitoria, di cui è vittima lo stesso Segretario. La logica spartitoria ha bloccato qualsiasi cambiamento, l'emergere di figure nuove. Con una visione miope si è continuato a pensare che i portatori di voti sono quelli e non è possibile un'altra strada. Intanto, anche gli amanti delle poltrone, più o meno remunerative, fungevano da portatori d'acqua per poi recarsi con il cappello in mano ottenere l'obolo per se o propri clientes. Via via è venuta meno la prospettiva, gli obiettivi, per usare un espressione a me cara......, la nave ha navigato a vista confidando nell'esperienza dei potenti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti........ Cosa manca ? A parte un complessivo rinnovamento, non vi è conoscenza del territorio, ci si affida al sentito dire o a quello che si presta di far parte della corte. Personalmente HO SCELTO di non appartenere a nessuno, a discapito di carriere ed alleanze con i potenti, ma preferisco il profilo basso, di contatto con la gente, con i Compagni ed Amici. La Politica deve essere lo strumento per interpretare i bisogni della collettività e attraverso percorsi condivisi e partecipati trasformarli in programmi ed azioni, nel limite delle risorse disponibili e delle situazioni reali in cui ci si trova ad operare. Il prof. Ianni, da Segretario dei D.S. ricorso una volta disse: il Segretario Provinciale è colui che affianca e sostiene i Segretari di Sezione vivendo il quotidiano delle varie realtà e diventandone parte integrante.
Si potrebbero creare, in Parlamento, le condizioni per un cambio di maggioranza. Potrebbero esserci i numeri per un governo sostenuto dal centrosinistra e dagli "espulsi" da Grillo. Per Renzi (il nuovo) sarebbe una riprovevole e inopportuna azione "contro Enrico Letta" e la sua prospettata riforma presidenzialista, non una sperata eventualità per battere politicamente Berlusconi, il PDL e le chiacchiere di Grillo. Il sindaco che aspira all'uomo solo al comando, alla pari del comico miliardario di Arcore e di quello milionario di Genova, non può permettersi di rinunciare alle simpatie degli elettori del centrodestra per diventare (lui spera) presidentissimo direttamente eletto. I problemi del paese, che con questo governo si trasformano inevitabilmente in chiacchiere e propaganda, possono attendere di fronte alle carriere e alle aspirazioni personali. Renzi, Veltroni, D'Alema, Gentiloni, ... vecchi moderati con l'abito dei progressisti, come i Paolucci e i Mariani di casa nostra. C'è bisogno di altro... Dal letame nascono i fiori.