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SOS Braga o SOS PDL?

di Christian Francia
10 minuti

La domanda sorge spontanea: per quale motivo il Presidente dell’Istituto Braga, il Prof. D’Amico, e una nutrita schiera di studenti si sono recati domenica scorsa 3 febbraio alla convention del PDL al Teatro comunale?
Risposta: per alzare il livello dell’attenzione politica sui problemi finanziari dell’Istituto che ne minacciano la sopravvivenza.

Strano però che le cronache riportino come gli studenti del Braga abbiano suonato la canzone porta fortuna del Presidente Chiodi e pure l’inno d’Italia, ma né loro né il Presidente D’Amico pare abbiano incalzato i responsabili del disastro, che erano sul palco e in platea.

Stranissimo che nessuno abbia alzato il ditino per chiedere la parola ed “inchiodare Chiodi” alle sue responsabilità, dato che nell’Abruzzo pre-Chiodi i finanziamenti all’Istituto non sono mai stati inferiori ad € 550.000 annui (periodo 2003-2008), invece sotto il governo Chiodi la Regione ha garantito € 500.000 nel 2009 e poi soli € 250.000 per il 2010, 2011, 2012 e 2013, per un totale di almeno € 1.250.000 di tagli operati proprio da Chiodi, Di Dalmazio, Gatti, Morra, Venturoni e compagnia bella.

Stranerrimo, se mi si concede la sgrammaticatura, che una docente del Braga – la professoressa Alessandra Colangelo – in un video dal titolo “Nessuno strumentalizzi la protesta del Braga”, proprio domenica 3 febbraio affermasse perentoriamente che “andremo assolutamente ovunque, saremo a tutte le manifestazioni approfittando della campagna elettorale”, per “far vedere il nostro striscione, far ascoltare la nostra voce, la nostra musica (…) abbiamo in programma varie manifestazioni politiche, consigli comunali, provinciali” ecc.

Cosa c’è di strano? Che per l’intera settimana tali proclami si siano sciolti al sole. Lunedì sera c’era l’On. Antonio Di Pietro alla sala Polifunzionale della Provincia proprio per la campagna elettorale: niente striscione del Braga, niente voce, niente musica. Sarà stato un caso. Venerdì pomeriggio c’era una importante seduta del consiglio provinciale: niente striscione del Braga, niente voce, niente musica (nonostante la Provincia sia il maggiore Ente finanziatore dell’Istituto ed abbia annunciato il disimpegno pressoché totale).
Un altro caso. Sabato pomeriggio c’era la presentazione delle Liste Monti per la Camera e per il Senato alla Sala San Carlo del Museo archeologico: niente striscione del Braga, niente voce, niente musica. Tre indizi fanno una prova. “Andremo assolutamente ovunque” sono state le parole usate per cercare di evitare che qualcuno strumentalizzasse politicamente la protesta. Obiettivo centrato.

1) L’idea che il Braga voglia salvare se stesso senza prima fare chiarezza sul percorso intrapreso nei decenni pubblicando tutti i dati, le certificazioni, i bilanci e i consuntivi (economici quanto artistici), è un’idea un po’ balenga.

2) L’idea di andare con il cappello in mano alle corti dei politici nella speranza di vedere arrivare delle sovvenzioni per le quali, poi, ci si profonderà in inchini ed in ringraziamenti altisonanti, è un’idea poco dignitosa e molto clientelare.
A me addirittura indigna vedere D’Amico sorridere alle foto dei giornalisti, mentre una manica di incapaci (se non peggio) snocciola ragionamenti obbrobriosi sulla situazione politica italiana (Quagliariello), abruzzese (Chiodi) e teramana (Tancredi).

Mi sarebbe piaciuto, invece, vedere D’Amico con il dito puntato alla Fra Cristoforo mentre inveisce al palco pidiellino, reclamando l’autonomia, l’indipendenza e la dignità dell’arte e della cultura, invocando i meriti storici ed artistici dell’Istituto musicale, pretendendo che ogni idea di rilancio e di sviluppo del Paese si fondi sullo studio e sulla cultura.
Mi sarebbe piaciuto che il Presidente D’Amico rispondesse punto per punto, invitandoci ad un pubblico dibattito nell’auditorium di S.Maria a Bitetto, alle precise domande formulate dallo scrivente il 31 gennaio scorso.
Niente di tutto questo.

3) Se tutti concordano nel ritenere l’Istituto un pezzo della storia culturale cittadina, sarebbe serio e professionale che il comitato SOS Braga elencasse i numeri, le cifre, la statura attuale della scuola, il suo apporto artistico e culturale, i suoi concerti pubblici, i risultati didattici dei suoi allievi, le produzioni effettuate ed in cantiere, in modo da fornire alla cittadinanza un quadro chiaro di cosa verrebbe a perdersi se la politica determinasse la chiusura dell’Istituto.
Invece c’è il silenzio più assoluto.
Si va dal Vescovo, se ne chiede ed ottiene l’appoggio, si fanno gli articoli di giornale, ma nel merito della questione nessuno vuole entrare.
Silenzi ed omissioni, per loro natura, autorizzano a pensar male.

4) Pur tuttavia, apprendiamo come il Presidente D’Amico inizi a svegliarsi dal torpore rendendo noto che il Braga gode di un finanziamento annuo di 1,8 milioni di euro, quindi ben più di quanto da noi ipotizzato (1,2/1,5 milioni di euro). Già una buona notizia, sembrerebbe.
Invece D’Amico sottolinea che di tale cifra ben 1,7 milioni servono solo per pagare gli stipendi dei 21 docenti di ruolo + 5 supplenti. Ahia!
Se si divide la cifra di 1,7 milioni per i 26 docenti dichiarati, si ottiene l’importo di € 65.385 lordi annui, pari ad € 3.018 netti al mese, oltre alla tredicesima di ulteriori € 3.018.
Mi si dice che i docenti lavorino contrattualmente per 12 ore settimanali (esclusi i permessi artistici e di altro genere), da novembre a giugno (8 mesi su 12).
Ebbene, per quale motivo non si dimezzano gli stipendi ai docenti, che in tal modo guadagnerebbero la comunque considerevole cifra di € 1.500 netti al mese? Cioè come un alto funzionario di qualsiasi ente pubblico o come un bancario?

Si risparmierebbero ben 850.000 euro l’anno e le casse sarebbero colme di denari utili prima ad azzerare i debiti pregressi, poi a sviluppare numerosi progetti didattici, operistici, avviare un’orchestra, collaborazioni altisonanti, diversificare l’offerta formativa, incrementare le iscrizioni, valorizzare le eccellenze, ecc.
D’Amico, inoltre, annuncia che “mancano solo pochi mesi alla statizzazione”.
Visti i risultati degli ultimi trenta anni, sembra una battuta più che una convinzione.
In aggiunta, sembra lecito domandarsi anche come mai il Ministero abbia commissariato la carica di Direttore e non invece il Consiglio di Amministrazione, che è l’organo esecutivo dell’Istituzione, deputato alla gestione. Infatti, l’art. 9 comma 2 dello Statuto del Braga prevede che “Il Direttore è eletto dai docenti dell'istituzione”.
Che senso ha farsi commissariare il Direttore nella permanenza dei pieni poteri del CdA? Perché il corpo docenti è prono e silente alla cassazione dei propri diritti e della propria autonomia?

5) Il Direttore Carioti ha cortesemente fatto sapere, in merito alla mia domanda circa l’osservanza dell’art. 6, comma 2 del D.L. 78/2010, come venga integralmente applicato al Braga, ragion per cui ne deduco che dal 1° giugno 2010 (due anni e otto mesi) tutti i componenti di tutti gli organi collegiali del Braga (Presidente e 6 membri del Consiglio di Amministrazione, 9 membri del Consiglio Accademico, 3 membri Collegio dei Revisori e 3 membri del Nucleo di Valutazione, per un totale di 22 soggetti) non abbiano percepito nessun genere di emolumento derivante da tali cariche.
Le informazioni in nostro possesso sono esattamente opposte, per cui ci si consentirà di essere diffidenti: finché non vedremo i bilanci e tutti gli estratti conto dei c/c del Braga non possiamo dare credito alle parole del Direttore. Potrebbe inoltre il Direttore indicare i titoli e gli autori dei 400 e oltre documentari che vanta nel suo curriculum, visto che sui motori di ricerca purtroppo non emerge nessun risultato se si cercano le “musiche di Bruno Carioti”? O forse ha usato pseudonimi?
Ed ancora. Potrebbe confermare il Direttore che al Braga alcune supplenze vengano svolte da docenti del Conservatorio di L’Aquila di cui Carioti resta Direttore? Non sarebbe più corretto scegliere le supplenze attingendo da formali graduatorie? Oppure le scelte sono discrezionali?

6) Quanto alla confermatissima notizia dell’assunzione della Professoressa Carla Ortolani, moglie del senatore Paolo Tancredi, in qualità di docente di storia della musica, pretendiamo di conoscere la totale legittimità di tale atto, considerato che la stessa è titolare di cattedra al Conservatorio de L’Aquila. Vorremmo quindi vedere le autorizzazioni, le norme specifiche in materia, le disposizioni sui cumuli di incarichi, eventuali divieti di legge.

Conclusioni: i fatti, per come ci si presentano, evidenziano il tentativo – rebus sic stantibus – di salvare non l’Istituzione Braga, quanto piuttosto lo stipendio di € 3.018 mensili a 26 docenti i cui risultati didattici ad oggi non è dato conoscere, né nei termini dell’andamento degli iscritti alla scuola nel corso degli ultimi anni (cresce? decresce?), né nei termini di attività artistica degli allievi (suonano? dove? producono? si valorizzano? si promuovono? sono bravi? hanno pubblicazioni? hanno una bibliografia, delle recensioni, dei titoli di merito?).

Appare evidente, perciò, come sarebbe del tutto deleterio salvare un diplomificio ed uno stipendificio, qualora non si fosse nemmeno in grado di rendere pubblici tutti i risultati e i dati ripetutamente richiesti.
Ciò che va salvata è la storia culturale e musicale di questa città, se il Braga può fattivamente dimostrare di rappresentarne ancora una fetta, altrimenti i soldi pubblici sarà meglio impegnarli laddove appaia certo ed inconfutabile che portino migliori frutti.

Continuiamo a restare in paziente attesa di riscontro.



 

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Si e' vero nonostante la mia eta'sono un immaturo, sbaglio abbastanza spesso,anche perche' ho la grave tendenza a sognare.Sogno la squadra ideale ( Anna Marcozzi,Lidia Bocci,Maria Cristina Marroni,Giancarlo Falconi,Christian Francia,Lino Befacchia,Elso Serpentini,Giovanni Cavallari,Alessio Di Egidio,Stefano Alesiani) che entra in campo e vince la partita.Grazie.
Articolo bellissimo, bravo Cristian, come sempre.. Dobbiamo farla finita di difendere queste istituzioni che servono solo a sistemare amici e parenti di politici, nessun merito ma soprattutto poca trasparenza, fa si che ci sia assoluto disinteresse verso di loro, ma vedrai caro Cristian, che alla fine Tancredi per salvare il secondo / terzo stipendio di qualcuno troverà i fondi. Ma ci rendiamo conto € 3.000 mese per 12 ore per lavorare 8 mesi su 12 !! Questi sono gli sprechi .... Io sono dovuta andare ad insegnare in Argentina per lavorare, alzassero il culo anche loro è si mettessero sul mercato del lavoro e dimostrino di essere insegnanti di valore e siccome rappresenterebbero la cultura dovrebbero essere fieri di risultati dei propri allievi, oppure essere così bravi da attirare a Teramo centinaia di studenti . Prima di lamentarvi , portate dei risultati e sicuramente se sono di eccellenza vedrete che tutta la Città vi sarà dietro, altrimenti se non ci sono risultati è bene chiudere una istituzione che serve solo a pagare stipendi ESAGERATI !!! L' Italia è arrivata alla crisi attuale anche perché ci sono migliaia di questi carrozzoni che vivono sulle spalle della collettività . Ripeto portate i risultati ed io per prima vi porto la mia solidarietà !!
A me, sto Presidente/Rettore buono per tutto, per tutte le stagioni e per la politica tutta, non mi convince per niente....
stanno adottando la medesima strategia utilizzata, per affossare prima e rilanciare dopo, Prati di Tivo, con un nuovo ente e nuovi amministratori : siccome il Braga fa gola a molti amici e amici degli amici (soprattutto per gli stipendi), quale migliore tattica di farlo chiudere e prendersi il merito di riattivarlo, sosituendo però gran parte dei docenti, e magari facendo venire qualcuno dal conservatorio dell'Aquila? inciucioni
"alzassero il culo anche loro è si mettessero sul mercato del lavoro e dimostrino di essere insegnanti di valore" prima di inveire contro gli altri, signora Veronica, ripassi la grammatica italiana (questa sconosciuta) o taccia. Ma lei insegna? Poveri noi...
Condivido in toto l' intervento della sig.ra Veronica.Uno spreco di una politica che ha perso credibilita',perche' non riesce a dare risposte concrete alla gente,ai giovani disoccupati in aumento e alle famiglie che non arrivano a fine mese.Basta con i carrozzoni politici.
stipendi di questo genere mi sembrano un'offesa a tutti noi. Se così è, meglio chiudere subito. Ricordo a tutti la vicenda Prati di Tivo, gli investimenti inutili curati (oltre € 10.000.000,00), l'attuale fallimento di ogni rilancio.
La cosa davvero triste è che l'insegnamento dell'arte più nobile che esista si riduca, alla fine della fiera, ad essere oggetto di una querelle politica da campagna elettorale di paese. Da contribuente, vista questa situazione, non posso che auspicare che finisca tutto qua. Il mercato colmerà il vuoto lasciato senza che siano spesi altri soldi pubblici. Chi vorrà diventare musicista professionista (è a questo che dovrebbe servire la frequenza di un corso in un conservatorio, io eliminerei la possibilità di farlo parallelamente ad altre scuole) lo farà comunque, anche andando a studiare fuori. Per le bande, e per chi vuole suonare per divertirsi, ci sono le scuole di paese. Si ritorni ad una sana selezione naturale.
Ancora più strano: scopro che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del comparto AFAM si applica a tutto il personale (sia a tempo indeterminato che determinato) delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche (ISIA), dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati (fra cui il Braga). Ebbene, lo stipendio dei docenti di prima fascia (a seconda dell'anzianità di servizio) varia da € 25.000 ad € 38.000. Se ne deduce che, facendo l'irrealistica ipotesi che tutti i docenti siano di prima fascia e che tutti abbiano più di 35 anni di servizio, € 38.000 moltiplicati per i 26 docenti complessivi fanno la somma di € 988.000. Per cui siamo ben lontani dal milione e settecentomila euro annui indicati dal Presidente D'Amico. Mancherebbero (ma la mia è una stima prudenziale) almeno € 712.000 annui. E comunque, siamo lontanissimi dalla cifra di € 65.385 lordi annui che ho enucleato nell'articolo. Finale: o qualcuno mangia il doppio di quello che gli spetterebbe (danno erariale ed eventuali profili penali), oppure sono molti di più coloro che vengono stipendiati. Siamo sicuri che i 22 membri degli organismi collegiali del Braga non percepiscano nulla?
Un paio di precisazioni, perché non ho il minimo interesse ad entrare in questa polemica, ma è veramente scorretto pubblicare certe inesattezze visto che uno dei pilastri su cui si basa il giornalismo degno di definirsi tale è la certezza delle fonti. La prima precisazione si riferisce a quanto riportato dalSig. Francia in merito all'intervento dei rappresentanti del "Braga" alla convention del PDL: Non hanno eseguito la canzone portafortuna di Chiodi, ma solo l'inno nazionale, che è assolutamente trasversale. La seconda riguarda più in generale le situazioni in cui i rappresentanti di SOS Braga sono stati presenti: ho appreso in questi giorni sui quotidiani locali e oggi anche sulla pagina Facebook SOS BRAGA (http://www.facebook.com/SosBragaTuttiInsiemePerLaMusica?ref=ts&fref=ts) che il movimento è stato presente in occasioni a carattere politico davvero eterogenee, dimostrando di non avere alcuna predilezione. Mi sembra tra l'altro ovvio che i ragazzi non siano oggetto di strumentalizzazione e che, al contrario, siano loro a " sfruttare" occasioni pubbliche per ottenere visibilità . Vorrei inoltre rappresentare la mia deusione riguardo la scelta di dare a Francia tanto spazio in questo blog sull'argomento Braga visto che è palese come i suoi interventi non abbiano lo scopo di offrire al lettore spunti di riflessione critica ma siano un mero strumento per diffondere le teorie dell'Associazione 3.0 di cui è presidente. I 2 punti per me rappresentava una voce fuori dal coro, un blog da cui apprendere notizie "scomode", che testate allineate al potere spesso non portano alla ribalta. A mio modesto parere a causa dell'aggressività e dell'approssimazione degli interventi di Francia questo blog è notevolmente scaduto a livello di credibilità. Credo che in una sana democrazia la pluralità delle voci sia essenziale ma nel caso di Francia parlerei di affermazioni sibilline, diffamatorie, guerrafondaie piuttosto che di una voce autorevole. Per concludere vorrei per una volta rivolgere io un paio di domande a Francia: 1) Lei auspica la chiusura o la sopravvivenza del Braga? 2) Se ne auspica la sopravvivenza, perchè lei e chi la pensa come lei, anzichè intercettare continuamente con critiche distruttive il percorso intrapreso da SOS Braga non intraprendete una strada parallela, con le vostre modalità e i vostri contenuti?Altrimenti non stareste centrando il bersaglio, stareste sparando ( a salve, comunque) sugli alleati. Perchè non dimostrate che sapete fare di meglio? Se riusciste voi a raggiungere lo scopo sarebbe comunque un successo per tutti.
leggo commenti di chi si indegna che ci siano persone che percepiscono più di tremila euro al mese, definendo dall'alto di non so cosa, tali compensi vergognosi... e leggo con ancor più sbigottimento che c'è chi addirittura suggerisce che può essere deleterio salvare uno "stipendifico"... quindi evinco che sarebbe idiota salvaguardare la dignità di persone che per mesi han svolto la propria professione senza vedere il becco di un quattrino... concordo col fatto che si debba salvare la storia e la cultura del Braga, ma quando un vaso si rompe è inutile cercare i colpevoli, cerchiamo di ricomporre il vaso raccogliendone i cocci, poi quando questo è tornato alla sua forma originale puntiamo il dito contro chi ha causato la sua rottura!!!!
Conosco laureati che si adattano a svolgere lavori umili a meno di mille euro al mese, 36-40 ore settimanali per più di 11 mesi l'anno e senza le ferie pagate. Questi invece guadagnano più del triplo lavorando 12 ore settimanali per 8 mesi l'anno. Per restare in tema musicale, se la cantano e se la suonano. Alla convention del PDL si saranno sentiti a casa loro.
Buongiorno e buona domenica a tutti. Sono Piero Di Egidio. Sono nato a Teramo, ho quasi 50 anni, vivo da sempre in centro storico, ho studiato nelle scuole di questa città (in particolare al Liceo Classico M. Delfico) e poi al Conservatorio e all’Università di Firenze. E poi in prestigiose Accademie europee, una fra tutte il Mozarteum di Salisburgo. Per capirci, quei posti dove non ti ammettono perché sei “figlio di…” ma perché te lo meriti e basta. Sono docente di pianoforte (e altro) da 27 anni presso l’ISSM “G. Braga” di Teramo. Sono vincitore di concorso a cattedre nazionale per titoli ed esami (1985/86), quel concorso che -giustamente qualcuno ricordava in un precedente intervento sulla questione “Braga”- non si fa più da tanti anni per selezionare il corpo docente (non si fa in tutta Italia naturalmente, non solo nel “Braga” dove si applicano le leggi vigenti). Se qualcuno vuol sapere qualcosa di più di me può leggere il mio curriculum breve http://www.istitutobraga.it/currdiegidio.htm (non la traduzione in inglese che credo sia stata fatta da un traduttore automatico) E se proprio qualcuno insiste posso fargli avere l’elenco dettagliato dei miei oltre 800 titoli artistici ( di cui almeno 500 concerti in tutto il mondo, concorsi,, pubblicazioni, CD, etc. ) ognuno con data, luogo, Ente ospitante, programma eseguito, etc. Insomma, nulla è lasciato al caso e tutto è accertabile. Carta canta (e suona). Mi ero e mi sono ripromesso, in questa vicenda veramente spiacevole che riguarda l’Istituzione in cui lavoro e in cui ho formato -credo- generazioni di musicisti, di non intervenire. Ma quando vedo che le questioni diventano lesive dell’onorabilità personale, e danno la stura a risposte e commenti che sfiorano il qualunquismo, penso sia giunta l’ora di dire la mia. Non interverrò, ovviamente, sulle questioni inerenti la governance dell’Istituto, i suoi bilanci, la mobilitazione in corso, la partecipazione o meno a iniziative e/o convegni politici. Non è mio compito e non spetta a me. Altri, presumo, risponderanno e con cognizione di causa. Anzi, a titolo personale, poiché i miei figli (come buona parte dei giovani di valore di questa terra non raccomandati) vivono, per motivi di studio e di lavoro, fuori Teramo (e non auguro loro di tornare!), nei fine-settimana sono quasi sempre fuori città per stare con loro, e non ho avuto modo di seguire le iniziative politico-partitiche che si tengono per lo più in quei giorni. Ma stamattina ero a Teramo, e durante la mattinata ho ricevuto molte telefonate o sms di amici e familiari che mi chiedevano “ma davvero guadagni così tanto?”, “ma davvero tu e i tuoi colleghi siete un baraccone di raccomandati?”, “ma davvero non producete nulla di buono?”. E allora ho letto lo scritto del dott. Francia (che non ho il piacere di conoscere, che ho anche apprezzato in passato per lo stile e per la vis polemica ), e soprattutto alcune risposte allucinanti, alle quali NON POSSO NON RISPONDERE, ovviamente a titolo esclusivamente personale, perché descrivono una realtà che non è assolutamente la mia (ma neanche quella di gran parte dei miei colleghi) Vado per ordine: 1) Francia scrive: “ l’importo di € 65.385 lordi annui, pari ad € 3.018 netti al mese, oltre alla tredicesima di ulteriori € 3.018” Magari, caro Francia!!! Il mio stipendio di gennaio 2013 è (o meglio sarà quando forse tra 7-8 mesi lo percepirò) qualcosa in meno di 2.000 Euro. E’ poco? E’ troppo? Non lo so. E’ quello previsto dal contratto nazionale AFAM, che percepiscono tutti i colleghi AFAM d’Italia. Aggiunga che io ho 27 anni di servizio e tre lauree magistrali (o riconosciute tali per legge), che ovviamente comportano degli scatti retributivi. Posso dire con certezza che lo stipendio di un collega con 7-8 anni di anzianità è di poco superiore ai 1500 Euro. Meno di un bancario di pari anzianità (ce l’ho in famiglia…) 2) Una certa Veronica scrive, nel suo trionfo del qualunquismo: Io sono dovuta andare ad insegnare in Argentina per lavorare, alzassero il culo anche loro è si mettessero sul mercato del lavoro e dimostrino di essere insegnanti di valore e siccome rappresenterebbero la cultura dovrebbero essere fieri di risultati dei propri allievi, oppure essere così bravi da attirare a Teramo centinaia di studenti . Parlo per me, come sempre. Ho più di 30 studenti che hanno esplicitamente chiesto di studiare con me, di cui 2 marchigiani, 2 siciliani, 3 romani, 1 napoletana, 2 molisani, 1 pugliese, moltissimi pescaresi e chietini (tutta gente che porta a Teramo anche i suoi soldini per bar, ristoranti, alberghi, etc. e in due casi ci si è trasferita a vivere). Ho svariati ex-allievi che sono docenti in conservatorio o nelle scuole medie, alcuni eminenti concertisti, uno tra tutti, a 19 anni è il più giovane iscritto all’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Ma soprattutto, gent.ma Veronica, “mi sono alzato il culo” (ho copiato la sua dotta citazione) e negli ultimi due anni, vista la situazione del Braga, ho partecipato a tutte le procedure possibili per la mia posizione professionale (insomma per trovare un altro lavoro se –Dio non voglia- al Braga finisse male). In assenza, come scrivevo sopra, di concorsi per titoli ed esami (ai quali, Le assicuro, parteciperei volentieri e senza paura), nel settore AFAM il reclutamento sui posti vacanti avviene attraverso procedure di evidenza pubblica cosiddette “graduatorie di Istituto”, veri e propri concorsi per titoli (di studio, artistici e di servizio), ai quali ho partecipato. Mi permetto (non è elegante, me ne rendo conto!) di postarle 4 tra gli esiti di queste procedure concorsuali, per 4 discipline diverse e in 4 sedi diverse (tra l’altro in due delle città in questione non ho mai messo piede in vita mia!); non sono le sole e non sempre la mia posizione è questa , ma danno l’idea, credo! http://www.conservatoriolecce.it/attachments/579_graduatoria_definitiva…http://afam.cineca.it/php5/bandi_td/vis_bando.php?file_name=GRADUATORIA…http://afam.cineca.it/php5/bandi_td/vis_bando.php?file_name=MUSICA+DA+C…http://afam.cineca.it/php5/bandi_td/vis_bando.php?file_name=Grad.defini… Come vede, uso sempre la sua terminologia da accademica della Crusca, “ho alzato il culo!”. Sono tutti atti pubblici, provenienti per lo più dal sito ufficiale del MIUR, e La invito, se ne ha piacere, ad andarsi a informare su google in merito ai curricula di coloro che le Commissioni Ministeriali (soprattutto nel pianoforte) hanno ritenuto meno meritevoli di me di “salire in cattedra” (vincitori di Concorsi internazionali, grandi didatti, pianisti in piena carriera). Le ripeto inoltre che non voglio fare citazioni che non mi riguardano, ma sappia che nel Braga ci sono numerosi colleghi che ritengo ancor più titolati di me, come ci sono colleghi meno titolati ma che sono ottimi didatti, come e più di me, così come, in tutte le scuole, ci sono colleghi meno titolati e basta. Ma il qualunquismo dello scrivere Dobbiamo farla finita di difendere queste istituzioni che servono solo a sistemare amici e parenti di politici, nessun merito ma soprattutto poca trasparenza, come se tutti fossero così, se lo risparmi. Mi dispiace che lei sia dovuta andare in Argentina per insegnare (conosco bene la burocrazia scolastica, nemmeno supplenze da terza fascia di Istituto? Doveva proprio avere titoli con voti bassi!), non è il caso mio e di molti miei colleghi. Anzi ho la presunzione di pensare che se alla fine il Braga dovesse malauguratamente estinguersi (spero di no, io lotterò finchè potrò e ho rinunciato anche quest’anno a 12 proposte di lavoro fuori Teramo, ivi compreso proprio il Conservatorio dell’Aquila) il danno non sarà per i suoi lavoratori come me (che da “cervelli in fuga” andranno a far crescere altre realtà più pronte ad apprezzare la musica) ma per la città, i ragazzi, la cultura. A Francia, che rispetto e stimo e ho letto con piacere su altre vicende, dico solo che va bene ogni polemica, sulle questioni inerenti la governance dell’Istituto, i suoi bilanci, la mobilitazione in corso, la partecipazione o meno a iniziative e/o convegni politici, ma non va bene sputare sulle persone, sui lavoratori, su gente che si impegna nonostante tutto e già è seriamente in difficoltà nella propria vita quotidiana. Scusate la prolissità Piero Di Egidio docente CODI 21 Pianoforte ISSM “G. Braga” Teramo
Bravo Valerio ..... Mi scuso degli errori grammaticali, ma sa dopo alcuni anni in cui mi trovo a parlare Argentino , può capitare!!!! Non può capitare che alcuni professori guadagnino così tanti lavorando così poco!!! Si saranno chiesti perché il Braga ha tutti questi debiti ?? È inutile andare in Puazza Martiri e fare quelle figure penose.... Riallineassero i loro stipendi ed eventualmente riconsegnassero il di più preso finora, vedrà che d'incanto i numeri ritornano. Se poi stiamo toccando qualche suo interesse personale , allora le dico che io vinto regolarmente due concorsi per insegnare !!!! Mi scuso se ho fatto altri errori grammaticali , ma io insegno Matematica!!!
il gioco di chi vuole prendere in mano le sorti del Braga è semplice: aspettano che alcuni docenti trovino posto altrove per poi annetterlo all'università di Teramo come conservatorio (il polo delle arti e della musica o qualcosa del genere) con professori nuovi di zecca e una nuova governance. Io presenterei un esposto alla procura o una denuncia alla magistratura chiedendo di controllare i bilanci
Gentile Chic, sono anni che assisto alle accuse di chi - come Lei - critica il dito (il mio) che indica la luna senza mai dire una parola sulla luna e sui suoi evidenti problemi. Il mio articolo di lunghezza enciclopedica contiene tutte affermazioni controllatissime che dovrebbero suscitarLe qualche dubbio e qualche domanda sul Braga, non sul sottoscritto che del tutto gratuitamente svolge la funzione di difensore civico a beneficio di tutta la comunità. Vengo comunque alle Sue precisazioni. 1) Lei sostiene che "è veramente scorretto pubblicare certe inesattezze visto che uno dei pilastri su cui si basa il giornalismo degno di definirsi tale è la certezza delle fonti". Mi dispiace deluderla ma io non sono un giornalista e siccome questo è un blog noi non abbiamo nessun obbligo legato alla deontologia professionale. 2) Lei sostiene che i ragazzi del Braga "Non hanno eseguito la canzone portafortuna di Chiodi, ma solo l'inno nazionale". Peccato che chi il giornalista lo fa di professione, come i professionisti del sito emmelle.it, in un articolo leggibile al seguente link: http://www.emmelle.it/Prima-pagina/Politica/Il-popolo-del-Pdl-presente-… , scrivano proprio così: "Il maltempo e le temperature gelide non hanno fermato l’esercito del Pdl: circa mille persone hanno popolato il Comunale per la convention del partito a cui hanno preso parte amministratori e simpatizzanti che sfilavano tra le note di “Settembre” di Alberto Fortis, “canzone portafortuna” del presidente Gianni Chiodi. A cantare l’inno, suonato dai ragazzi del comitato “Sos Braga” c’erano tra le prime file, oltre al governatore, il senatore Paolo Tancredi". Sono abbastanza certe le mie fonti? 3) Lei è deluso per "la scelta di dare a Francia tanto spazio in questo blog sull'argomento Braga visto che è palese come i suoi interventi non abbiano lo scopo di offrire al lettore spunti di riflessione critica ma siano un mero strumento per diffondere le teorie dell'Associazione 3.0 di cui è presidente". Intanto questo blog è anche mio, quindi occupo tutto lo spazio che ritengo utile, se a Lei non piace credo che abbia dei pregiudizi. In secondo luogo, se Lei nei due miei articoli sull'argomento Braga non ha trovato nessuno spunto di riflessione critica vuol dire che non ha letto niente. Quanto a quelle che Lei definisce "le teorie dell'Associazione 3.0", è appena il caso di sottolineare come le idee di tale associazione si esplichino attraverso il proprio sito internet www.teramotrepuntozero.it, la propria pagina facebook e twitter ed attraverso l'intensa attività associativa. Tutto ciò che scrivo su questo blog è frutto delle mie riflessioni e delle mie idee personali, quando parlo da Presidente dell'associazione mi firmo "Teramo 3.0". 4) Lei sostiene che "a causa dell'aggressività e dell'approssimazione degli interventi di Francia questo blog è notevolmente scaduto a livello di credibilità". Libero di crederlo, ma non pretenda di possedere la verità in tasca poiché per mio costume mi informo dettagliatamente prima di parlare e ad oggi nessuno si è ancora preso la soddisfazione di sbugiardarmi. 5) Lei ritiene che "nel caso di Francia parlerei di affermazioni sibilline, diffamatorie, guerrafondaie piuttosto che di una voce autorevole". Siccome non rifuggo mai il confronto, Le preannuncio che in settimana questo articolo sul Braga sarà oggetto di apposito esposto alla Guardia di Finanza, alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica. Abbia la pazienza di attendere i risultati delle indagini e poi potrà valutare meglio la mia autorevolezza. 6) Quanto alle sue domande: alla prima rispondo che auspico la sopravvivenza del Braga, salvezza che passa dall'accertamento delle responsabilità gestorie e dal chiarimento sull'utilizzo dei soldi pubblici; alla seconda domanda rispondo che Lei è totalmente fuori strada, in quanto il mio intento è di fare aprire gli occhi ai cittadini tutti che pagano con le loro tasse i finanziamenti del Braga, al fine di ottenerne una nuova, trasparente, imparziale, efficiente ed efficace gestione. Cosa che non mi sembra ci sia mai stata. Continui a leggerci.
Rispondo evidentemente per quanto mi compete alle Sue affermazioni riportate nell'articolo SOS Braga o SOS PDL?. a) Per quanto riguarda gli emolumenti degli organi, rispondo evidentemente di quanto a mia conoscenza da quando sono al Braga. Sono convinto comunque che l'Amministrazione del Braga abbia erogato solo quanto previsto per legge. Comunque, tanto per avere un'idea degli emolumenti previsti per legge, Le comunico che per ogni seduta del CA è previsto un gettone di presenza di 30 euro lordi. Lo stesso dicasi per il CDA. Diverso è il trattamento per i revisori dei Conti (ridotti a due) per i quali è previsto un compenso il cui ammontare è stabiito per Decreto Ministeriale e ammonta a circa 1.500 euro lordi l'anno. b) per quanto riguarda gli incarichi dati ai docenti del Casella, ovviamente risponde a verità quanto da Lei affermato: tre docenti del Casella insegnano attualmente al Braga. E' stata seguita questa via (incarico a docenti già in servizio presso altre Istituzioni) perchè meno onerosa rispetto all'assegnazione della supplenza che comporta un esborso maggiore (più del doppio perchè all'emolumento è necessario aggiungere gli oneri previdenziali che nel caso di incarichi a dipendenti della pubblica amministrazione incaricati non vengono erogati). Il motivo di questa scelta si può facilmente intuire. Ovviamente tutte le autorizzazioni a svolgere altri incarichi sono state richieste e rilasciate dal Conservatorio dell'Aquila. Per Sua informazione ci sono altri docente che attualmente sono nella stessa situazione e provengono da altri Conservatori (Pescara, Bari). Ho scelto di chiamare i docenti dal Casella perchè ci siamo trovati nella urgenza di dover sostituire la docente titolare che ha accettato un incarico presso il Conservatorio di Sassari ed eravamo nell'urgenza di sostituire in tempi rapidi il docente e, come certo immaginerà, per me è stato più semplice agire in questo modo piuttosto che fare una ricognizione in tutta Italia. Consideri poi che sarebbe stato molto complicato trovare qualcuno qualificato che fosse disponibile a venire a insegnare a Teramo, senza potergli dare la certezza di erogargli il compenso dovuto in tempi certi.... c) per quanto riguarda la questione delle mie musiche e dei documentari, forse Lei ha usato lo strumento di ricerca sbagliato. Non tutto infatti si trova su internet. Basta comunque andare alla SIAE e fare una ricerca per nome e cognome e verificare l'elenco delle mie composizioni inserite all'interno dei programmi musicali dei documentari di cui sono autore o coautore. Scoprirà l'elenco completo dei film e documentari nei quali sono inserite musiche che portano la mia firma. Io francamente non me li ricordo visto che ho smesso di fare questo lavoro quasi 15 anni fa... Non posso poi che confermare quanto scritto dal M° D'Egidio a proposito dello stipendio dei docenti del Braga che sono identici a quelli dei docenti di tutti gli altri Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati d'Italia. Sono cifre stabilite nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro sottoscritto dalle OO.SS. di categoria. Che sia giusto o no non è un problema che riguarda chi amministra che, in questo caso, non può far altro che applicare quanto concordato. Ovviamente nelle cifre che Lei cita e che sono quelle del CCNL di categoria, non sono comprese altre voci che compaiono invece nella voce stipendio (quali per esempio l'Indennità integrativa speciale, l'indennità di funzione docente, ecc.). Posso comunque garantire che lo stipendio che viene erogato (quando possibile....) ai docenti è quello previsto per legge. Neppure un euro di più. Neppure per le ore aggiuntive di insegnamento che i docenti fanno normalmente. A proposito di quanto affermato da una partecipante al blog, La informo che per i docenti non è prevista la possibilità di siglare contratti di solidarietà o di autoridursi lo stipendio. Non è una strada percorribile. Ne stiamo cercando altre per cercare di garantire la sopravvivenza del Braga almeno fino al dicembre 2014, sperando che nel frattempo accada qualcosa che possa risolvere definitivamente la questione. Mi spiace però di dover sottolineare con amarezza il clima di astio e di violenta contrapposizione nel quale si sta svolgendo questo tentativo di risanamento, clima che non è certo l'ideale per trovare le soluzioni migliori. Cordiali saluti Bruno Carioti
Gentile Direttore/Commissario Carioti, sono io a dolermi che Lei consideri un "clima di astio e di violenta contrapposizione" i diritti dei cittadini di conoscere come vengano spesi tutti i loro soldi fino all'ultimo centesimo. Qui nessuno coltiva nè astio nè contrapposizione. Qui si chiede e si pretende la trasparenza più assoluta, una trasparenza vitrea. Non sarà certo per colpa dei cittadini come me che il Braga si trova in difficoltà finanziarie, voglio sperare. Peraltro, più si indaga, più si scoprono fati interessanti che sarà cura delle Autorità competenti accertare e verificare. Il materiale raccolto è più che sufficiente per formulare un dettagliato esposto alla Guardia di Finanza, alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica. Una sola cosa rimprovero a Lei ed al Presidente D'Amico: perchè non vi affrettate ad aprire i cassetti e a pubblicare tutti i documenti amministrativi dell'Istituto? Vi è stato forse chiesto da chi vi ha nominato di coprire le colpe delle passate gestioni? Se la rispiosta è si sarebbe gravissimo, se la risposta è no le Vostre omissioni risultano inquietanti e preoccupanti. La ringrazio come sempre per l'interlocuzione che in questa città manca ad ogni livello istituzionale e contraddistingue come maleducati tutti i pubblici rappresentanti che restano muti alle sollecitazioni che vengono da chi li paga e cioè i cittadini.
Gentile Piero Di Egidio, anche Lei come Carioti mi accusa di fare polemiche e di "sputare sulle persone, sui lavoratori, su gente che si impegna nonostante tutto". Evidentemente le fa difetto l'onestà intellettuale, poichè io non ho affatto polemizzato nè tantomeno sputato su nessuno. Mi meraviglio anche di come debba essere io a difendere lo stipendio di Di Egidio, cosa che sto facendo, mentre l'interessato stesso si astiene dalle "questioni inerenti la governance dell’Istituto, i suoi bilanci, la mobilitazione in corso, la partecipazione o meno a iniziative e/o convegni politici. Non è mio compito e non spetta a me. Altri, presumo, risponderanno e con cognizione di causa". Eh no, caro Di Egidio, se la politica si è mangiata e si sta mangiando il Braga, dove Lei onorevolmente presta servizio di ruolo, Lei è il primo a dover pretendere chiarezza sulla gestione, a pretendere che le leggi vengano rispettate, a pretendere che si facciano i concorsi pubblici per occupare le cattedre, a pretendere che il prestigio del Braga non venga infangato da chi è stato messo a gestirlo nel corso dei decenni in nome e per conto dei cittadini. Quanto alla questione sul Suo stipendio, non se la prenda con me per i conti, dato che prima che Lei intervenisse mi ero premurato di pubblicare i reali soldi che percepiscono tutti i docenti di conservatorio e degli Istituti musicali pareggiati, denunciando il fatto che le cifre dichiarate dal Presidente D'Amico sono sbagliate. Se la prenda con D'Amico. Se la prenda con l'intero corpo docenti che tace indecorosamente invece di pretendere chiarezza, trasparenza, imparzialità, efficienza ed efficacia nella gestione. Se la prenda con se stesso per continuare ad attendere, mite agnello, che la politica decida se salvare o affondare la storia centenaria del Braga, fregandosene della professionalità e dello spessore di chi a Teramo continua a fare cultura. Prima del curiculum artistico, caro maestro, c'è bisogno di mostrare i coglioni e di alzare la voce. In caso contrario il Braga è già morto. Nessun progresso e nessuna cultura sono possibili al di fuori della legalità.
Sarò pedante ma non voglio farmi passare la mosca sotto il naso. Ok, Lei non è un giornalista e siccome il vostro è un blog non avete nessun obbligo legato alla deontologia professionale ma, visto che si propone di svolgere la funzione di difensore civico a beneficio di tutta la comunità, sarebbe d’obbligo una certa serietà; diversamente, come nel caso del post in questione, danneggerebbe con le sue perentorie affermazioni una parte della comunità stessa. A mio avviso questo danneggiamento c’è stato a carico dell’immagine del movimento SOS Braga. Trovo molto discutibile che si basi su informazioni riportate da altri giornalisti/blogger perché se altri si comportassero come Lei, dopo di Lei, un errore diventerebbe virale. Ad ogni modo, ho cercato la Sua “fonte”e riporto anche io “…amministratori e simpatizzanti che sfilavano tra le note di “Settembre” di Alberto Fortis, “canzone portafortuna” del presidente Gianni Chiodi. A cantare l’inno, suonato dai ragazzi del comitato “Sos Braga” c’erano tra le prime file, oltre al governatore...”. Dunque, da wikipedia :L'inno è una composizione poetica, in genere abbinata alla musica, di forma strofica e di argomento elevato: patriottico, mitologico, religioso. Evidentemente “Settembre” non ha i caratteri dell’inno, infatti non lo è. Quello di Mameli lo è. Ergo, il problema non è nella fonte (che tuttavia avrebbe fatto meglio a scrivere Inno con la i maiuscola ), ma nella Sua interpretazione. Nella migliore delle ipotesi ha dato una notizia non vera, che ha anche condizionato il titolo del post, perché non conosce il significato del termine inno ed essendo prevenuto ha frainteso. Errare è umano ma sarebbero gradite le scuse o meglio l’errata corrige. Con ciò ritengo di aver risposto ai punti da 1 a 4. Per quanto concerne il resto della sua replica, voglio precisare che il mio intento era ed è SOLO quello di difendere l’immagine degli studenti di SOS Braga e che le critiche che Le ho rivolto riguardano solo quello che scrive di loro, in quanto inesatto e fuorviante. Non mi permetto di entrare nel merito della Sua valutazione dell’Istututo, dei docenti, vertici, ecc. perché non ho le conoscenze né le competenze per farlo e ribadisco che parimenti non trovo giusto investire i ragazzi del ruolo di finanzieri o di ispettori del lavoro. Il movimento reclama semplicemente che venga rispettato il sacrosanto diritto allo studio in un istituto pubblico e che la città non venga privata di una pezzo della sua storia culturale. Cordiali saluti
Gent.mo Dott. Francia, Esiste un detto bellissimo " pancia piena non capisce pancia vuota". Se non mi sbaglio Lei risulta essere un dipendente della Provincia di Teramo. Sarebbe facile per chiunque far credere, come è stato scritto per i dipendenti del Braga, che le assunzioni del personale e la progressione professionale siano figlie della politica, o di altre dinamiche diverse dal merito. Non cado in questa trappola. Sarebbe facile. Ma mi farebbe piacere conoscere i dettagli della storia lavorativa di chi, dal caldo di una poltrona tranquilla, pontifica. Le faccio sinceri auguri perchè Lei è un fortunato che ancora prende il 27 ogni mese, senza patemi d'animo. ( e a quanto vedo sul sito della Provincia, anche importanti collaborazioni lavorative presso altri Enti, ben retribuite e sicuramente autorizzate e consentite. Ma se quei lavori li facesse un giovane laureato disoccupato, avremmo un dipendente provinciale che non arrotonda con un doppio lavoro legittimo e un disoccupato di valore in meno, magari preso da quelle graduatorie che gli Enti pubblici dovrebbero avere). Quel 27 che al Braga è un'incognita ormai da 4 anni e passa. Ma " la ruota gira " . Oggi è toccato all'Ente pubblico Braga essere in seria difficoltà, domani potrebbe toccare a altri Enti, a altri lavoratori costretti, come nel mio caso, a rimettere mano a curricula a un'età alla quale si dovrebbe semmai programmare come dare una mano ai propri figli per curare i nipotini. E magari ci sarà qualcuno che farà come Lei, proponendo il dimezzamento dello stipendio. La ruota gira. Stia tranquillo, tra qualche anno potrei essere io a fare battaglie per salvare lo stipendio ai dipendenti di un Ente in difficoltà, e Lei o altri dipendente di quell'Ente. Temo che il Braga non sia altro che la punta di un iceberg riguardo alla sorte di molti Enti pubblici. Non è questo il punto. Premesso che Lei non sacosa i dipendenti del " Braga " abbiano fatto o stiano facendo per tutelare la propria posizione lavorativa, e non escludo ci siano state in passato confusione e errori, La invito a questa riflessione. Ad un convegno tenutosi ad Ancona giovedì scorso, alla presenza dei vertici sindacali nazionali della triplice, si è evidenziato che di 19'Istituti Musicali Pareggiati in Italia, 15 sono in situazioni simili a Teramo. Le faccio i nomi di alcune città. Ancona, Catania, Lucca, Siena, Terni, Livorno, Taranto, Bergamo, Pavia, etc.etc. Forse ha ragione Lei. Non abbiamo alzato la voce. O forse lo stiamo facendo solo ora. Ma due sono le cose. O c'è stato lo stesso malaffare che Lei presume ci sia stato a Teramo in tutte quelle città ( con amministrazioni variegate, di ogni colore, con direttori, presidenti, sindaci e consiglieri di ogni natura) o forse c'è un problema di sistema. Pensa forse che tutti i colleghi di questi 15 Istituti siano pappe molle come Lei pensa siamo noi del Braga, oppure che ci sia un problema di sistema? Di cultura? Di disinteresse della politica e di noi tutti verso certe Istituzioni? Sulle risposte che io non avrei dato. Non è a me che Lei ha fatto domande. Io ho risposto a Lei per quello che mi riguardava direttamente ( lo stipendio ) e soprattutto a chi, vaneggiando, chiedeva conto dei curricula dei docenti del Braga, della loro produzione artistica e scientifica, delle loro possibilità di " alzare il culo " e mettersi sul mercato del lavoro. Naturalmente ho risposto per me. (Le potrei dire che una mia collega del Braga, in questi giorni, ha ricevuto una proposta di lavoro da un'importante università americana: 100.000 dollari l'anno più vitto e alloggio gratuito per sè e eventuali familiari nel campus. E ci sta pensando. Ma non vado oltre. Se vorrà lo farà lei, personalmente.) A Lei avevo solo risposto sulla questione- stipendio ( ho letto solo dopo aver mandato il mio post la Sua precisazione sul contratto Afam, Lei saprà meglio di me che, giustamente, a volte passa qualche ora tra l'invio di un post e la sua pubblicazione, perchè immagino che chi amministra il sito voglia leggere ciò che gli è stato inviato prima di pubblicarlo, e non possiamo pretendere una disponibilità h24), e soprattutto ho risposto a chi faceva facile qualunquismo, con dati oggettivi e personali, su chi sono e cosa ho fatto nella vita. E su quali prospettive ho di lavorare altrove. Forse Lei ha ragione su una cosa. È una questione di attributi. Spesso chi fa il mio lavoro ha scelto di farlo proprio perchè consente di esprimersi senza alzare la voce, facendo parlare il proprio strumento. (Se ne ha piacere, La invito per il giorno 25 febbraio prossimo a Santa Maria a Bitetto. Suonerò alle 19 per SOS Braga e sarà l'occasione di conoscerci.) E quindi forse qualcuno potrà comprendere il disorientamento avuto nell'affrontare una situazione come la nostra del Braga ( una " crisi aziendale " a tutti gli effetti) non avendo gli strumenti mentali. Quelli che magari altri lavoratori hanno. Infatti questo mondo in cui spesso vince chi alza la voce più degli altri ( anche tra i musicisti, Lei sicuramente conoscerà illustri esempi) e chi si mostra più che gli altri è un mondo che non mi piace, che non mi rappresenta e dal quale rifuggo. E infatti, come avrà capito ( mi perdoni se sembro presuntuoso) ho - metaforicamente - la fila dietro all'uscio di casa con Istituzioni pubbliche, italiane e straniere ( persino dalla Cina, pensi, con offerte economiche invidiabili), per non parlare dei privati , pronte ad assumermi non appena dovessi decidere, o dovessi essere costretto dagli eventi, di lasciare il Braga ( cosa che non è ASSOLUTAMENTE nelle mie intenzioni per ora). Anche oerchè temo proprio che, in quel caso, ci sarebbe una seria migrazione di allievi verso la mia nuova sede. Oppure cambierò lavoro, ipotesi che non scarto e su cui sto ragionando. E tanto vale per alcuni colleghi, ci tenevo a precisarlo. Perchè non si pensi, come appariva da qualche commento, che siamo una massa di straccioni raccomandati senza altre prospettive. Per quanto mi riguarda, non escludo nemmeno di andare in Argentina a lavorare come è accaduto alla signora accademica della Crusca che ha scritto certe corbellerie. Ma lo farò per scelta, e perchè sarò stato richiesto peri miei meriti, non certo oer necessità. La saluto caramente e l'aspetto il 25. Se me ne darà conferma, chiederò ai ragazzi di SOS Braga di lasciarLe un posto ( o due, o più) in prima fila. Le assicurò che ne varrà la pena, anche per la Sua crescita culturale. Si informi in giro. Così si renderà conto di cosa potrebbe perdere questa città. Buona serata Piero Di Egidio
Braga di Teramo. Presentato il progetto di legge che finanzia l’Istituto con 1 milione di euro. E’ stato depositato questa mattina in Consiglio regionale, un progetto di legge bipartisan (d’iniziativa dei consiglieri Ruffini e Venturoni) per concedere un contributo straordinario di 1 milione di euro per l’anno 2013 all’Istituto Musicale Braga di Teramo. Il progetto di legge è stato condiviso e sottoscritto anche dagli assessori regionali Gatti, Morra, e dai consiglieri regionali Di Matteo, Di Luca, D’Alessandro Cesare, Rabbuffo. Il contributo che si prevede di assegnare è pari ad 1 milione di euro, e rappresenta una prima risposta al bilancio del Braga che registra una perdita di oltre 1.600.000,00 euro, generata non per una cattiva gestione, che al contrario è stata in questi anni accorta e parsimoniosa, ma bensì per gli aumenti contrattuali del personale docente e per la riduzione del contributo annuale della Regione Abruzzo. “L’opportunità di intervenire oggi a sostegno del Braga deriva da molteplici motivi” dice Claudio Ruffini anche a nome degli altri colleghi firmatari “ il Braga è una delle 3 istituzioni riconosciute dal Ministero per l’Alta Formazione Artistica e Musicale ed inoltre è in dirittura d’arrivo la procedura di statizzazione. Senza il mancato salvataggio del Braga, a pochi mesi dalla messa in sicurezza dell’Istituto, il tutto assumerebbe i toni della beffa, anche in considerazione dei sacrifici finanziari fatti fino ad ora per il suo sostentamento.” Inoltre il Braga rappresenta un presidio culturale di prim’ordine per la Regione Abruzzo e per la Provincia di Teramo: sono stati necessari 118 anni per raggiungere l’assetto attuale e una chiusura dell’Istituto risulterebbe difficilmente comprensibile a tutta la Comunità regionale e teramana in particolare. Nella prospettiva della statizzazione e con l’obiettivo delle sopravvivenza dell’Istituto almeno fino al 31 dicembre 2014, il personale ha accettato un raddoppio, di fatto, delle prestazioni lavorative e si è dichiarato disponibile alla postergazione (accordo di solidarietà) di una parte consistente degli stipendi in caso di accordo per il salvataggio dell’Istituto. Con queste motivazioni abbiamo ritenuto di assumere questa iniziativa che è stata condivisa anche dai rappresentanti teramani in Consiglio regionale, sia della maggioranza che della minoranza. La Regione Abruzzo, così come ha fatto con altri Enti ed Istituzioni, può e deve prevedere un contributo straordinario per il 2013 pari ad almeno 1 milione di euro in favore del Braga. Non stiamo parlando del solito contributo “a pioggia” ma di salvaguardare un eccellenza artistica e culturale il cui livello ed importanza rappresenta un vanto ed un punto di riferimento per l’intera regione Abruzzo.
Gentile Prof. Di Egidio, mi prenoti pure due posti in prima fila per il 25. Ci sarò.
ma l'assessore che si fa votare dai dipendendi del Braga non ha firmato?
Con piacere. L'aspetto.
I soliti raccomandati? Francia, alzi il deretano e vada ad occupare il posto per tempo, come tutti noi mortali, non cominciamo. Grazie :-)... sorrido ma non scherzo mica tanto.
....e naturalmente attendo ( anzi attendiamo) al Braga, e con immenso piacere, ogni cittadino che voglia assistere ai concerti, tutte le sere alle ore 19.
Premetto che non lavoro nel mondo della musica e non sono di Teramo, per cui non sono portatore di alcun interesse, mi limito ad esprimere il mio pensiero. Cercherò di essere breve: 1) Il Braga andrebbe salvato in quanto scuola, per il bene non tanto di chi ci lavora, chè tanto se è bravo può andare anche altrove come ha detto il Prof. Di Egidio, ma dei ragazzi (cittadini di domani). 2) Però, in qualità di contribuente della Regione Abruzzo (che a quanto leggo stanzierà i denari per il salvataggio) penso sia il minimo che gli organi competenti accertino con attente verifiche eventuali sprechi o addirittura distrazioni patrimoniali. Il buco è enorme e non si può chiedere sempre ai contribuenti di metterci una pezza aggratis. Se qualcuno ha sbagliato, deve pagare in prima persona. E in futuro bisogna fare in modo che non succeda mai più, tenendo sotto stretto controllo gli organi di gestione, come dovrebbe essere fatto peraltro per tutti gli enti pubblici in dissesto. Con la crisi che c'è, non si può davvero più scherzare con le tasche della gente.
Preg.mo dott. Francia, i due posti in prima fila glieli ho fatti lasciare, con tanto di cartellino " riservato ". E questo nonostante l'auditorium fosse pienissimo. Ma Lei non mi ha fatto l'onore di essere presente. Mi dispiace. Soprattutto per Lei. Credo si sia perso qualcosa.