Quando ho letto la notizia sul sito de La Città ho pensato ai miei nipoti. Li ho chiamati. Vivono lontano. Ho pensato che un bambino non può morire mentre attraversa una strada.
Un bambino non deve proprio morire. Rappresenta l'immagine della vita. Un bambino deve correre e combinare pasticcci.
Un bambino deve vivere.
Ci sono i genitori che respirano per lui. Gli amici. I Nonni. Avrebbe dovuto studiare. Inventare la soluzione per combattere il cancro. Innamorarsi. Avere una famiglia. Amare sua moglie. Baciare suo figlio.
Quando muore un bambino, tutto si ferma. Tutto rallenta. Angelo C., aveva 11 anni ed era di Mosciano.
Non è giusto.
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