Achille sta meglio.
Achille è di veglia accanto alla sua mamma umana.
Achille è un bassotto.
Achille ha mangiato veleno per topi.
Quel sapore dolciastro che attira verso la fune della morte.
Tagliare la corda della vita.
Un attimo di ore.
Giorni.
Achille frequenta con la sua padroncina il Lungo Fiume di Teramo.
Ricapitoliamo.
Il Lungo Fiume che ci ospita tra immondizia, punti interrotti, amianto e ora anche veleno per topi.
Che succede al nostro amico a quattro zampe quando viene intossicato da un topicida ? (f.to internet)
"I sintomi possono comparire anche alcuni giorni dopo l’assunzione del veleno.
Il meccanismo d’azione è quello di una riduzione progressiva della concentrazione epatica di vitamina K nel fegato, fondamentale per il normale processo coagulativo.
Come si avvelenano i nostri animali domestici?
Essendo che queste esche non destano sospetto negli animali, soprattutto i cani se ne cibano quando gliene capita l’occasione, nonostante gli accorgimenti dei proprietari per mettere le esche in posti non raggiungibili per loro.
Va considerato che spesso i topi spostano le esche in posti inimmaginabili, o che essi stessi in seguito all’ingestione dell’esca andando a morire in posti all’aperto ( in quanto le emorragie polmonari danno senso di soffocamento) possono essere predati dai cani o dai gatti causando un avvelenamento secondario in questi ultimi.
I sintomi possono comparire anche qualche tempo dopo l’assunzione, e l’esordio può essere insidioso.
Spesso i sintomi sono vaghi , tipo stanchezza, scarso rendimento fisico, talvolta accompagnati da respiro affannoso.
Occasionalmente l’unico sintomo è la zoppia o la paresi, oltre alla presenza di masse (ematomi) in varie parti del corpo di consistenza pastosa non molto o per nulla dolorose.
Raramente si vedono fuoriuscite evidenti ed incontrollate di sangue, tranne che in caso di ferite anche piccole. Nei casi più gravi ipotermia, grave abbattimento, pallore delle mucose la morte.
Inizialmente questi sintomi possono essere confusi per problemi tipo polmonite o altre patologie diverse. Tra l’altro l’utilizzo di farmaci quali antinfiammatori od antibiotici peggiora la situazione.
Terapia
Il veterinario, una volta formulata la diagnosi, provvederà a somministrare l’antidoto specifico ovvero la vitamina K . La terapia va prolungata per almeno tre settimane.
Se presi in tempo i pazieniti recuperano velocemente, i casi gravi sono molto più difficili da gestire e richiedono il ricovero". (www.ospedaleveterinario.it/index.php )
Un altro caso di avvelenamento si è avuto per un barboncino di 12 anni.
Anche lui sta bene e anche lui ha frequentato il lungo fiume 5 giorni. fa.
I casi non possono essere messi in paragone e non possono fare statistica ma il consiglio rimane quello di fare attenzione anche e soprattutto per i bambini.
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