Una nipote. Una nonna. Amore.
Una signora di 83 anni. Le sue gambe che iniziano a tremare senza motivo. Non c'è il Neurologo.
Sant'Omero chiama Teramo. Il consulto è necessario. Si parte. L'ambulanza è veloce.
La figlia e la nipote con il cuore in gola. I nonni sono il raccordo emotivo tra le generazioni. Sono tutto in questa Italia alla deriva famigliare.
Il neurologo tranquillizza. La signora che torna a sorridere. Il viaggio di ritorno sembrerebbe più tranquillo. Una flebo. Nessuno si preoccupa è un pò come il ghiaccio secco per i giocatori infortunati. Aiuta. Si arriva. Si parcheggia. Una calca improvvisa. La famiglia non viene fatta avvicinare. Ma una figlia e una nipote sono un forza inarrestabile. Una coscienza civile che può fare la rivoluzione. La barella era completamente sporca di sangue.
La verità dopo attimi di silenzi. La flebo si era staccata e l'infermiere dormiva sopra l'ambulanza, cullato dalle curve della Val Vibrata.
I medici iniziano d'urgenza una trasfusione. Pianto e rabbia. L'infermiere diventa introvabile.
Questo non è un lavoro dove il pezzo sbagliato si può rifare. Questo è un lavoro al limite della legalità. Lo sapete quanti infermieri saltano il turno di riposo? Quanti hanno ancora le ferie del 2011?
Qui si parla di vite umane. Non ci sono giustificazioni. Ci vorrebbero denunce da parti dei sindacati. Proteste. Tutele.
La Sanità è una missione bagnata dalla coscienza degli uomini eletti.
Non dovrà più accadere....
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Commenti
Carissimo Dott. Casaccia, la sua smentita, che pubblichiamo con interesse è il messaggio più importante che potessimo leggere. L'articolo nasce da un'intervista con le persone che erano sul posto, che hanno seguito l'iter medico della signora in cura nel vostro Pronto Soccorso. Nasce dalla disperazione di una famiglia.
Avrei preferito il rapporto diretto con la comunicazione aziendale asl, per il tono e le regole.
MI sarebbe piaciuto leggere nel suo commento la solidarietà agli infermieri e al loro essere sfruttati in turni massacranti.
Mi sarebbe piaciuto leggere anche altro, molto altro. Forse anche una piccola ammissione di leggerezza. Siamo umani...tutti.
Sono felice che non ci sia stato bisogno di una trasfuzione. (leggerezza mia personale) perchè molte volte i pazienti scambiano una fleba per altro.
Sono sicuro che la signora anziana abbia fatto dei movimenti bruschi, talmente bruschi da far uscire l'agocannula. Una sorta di dance della agocannula.
Mi dispiace che la stessa abbia sporcato di sangue la barella.
Sono sicuro che l'infermiere abbia avuto i riflessi pronti e che dopo l'arrivo in ospedale, sia sparito solo per urgenze fisiologiche.
Sono sicuro della sua parola, come sono sicuro della parola della famiglia della signora. Parole e testimonianze che hanno lo stesso valore.
Lei difende il suo reparto, la sua azienda...
La famiglia difende la vita della propria cara....
Le auguro di continuare la sua attività di medico con la stessa passione aziendale manifestata.
Giancarlo Falconi
Adoro il confronto e mi attengo al racconto della famiglia. Mi va benissimo anche la giustificazione del reparto.
La verità?....democristiana.
Amen
Caro Leo...non le sembra un confronto dare libero spazio alle critiche?
Dare il libero spazio ad invettive anche offensive nei miei confronti?
Io rimango della mia idea. Sono a fianco alla signora anziana, alla figlia e alla nipote. Sbaglierò? Ne pagherò le conseguenze.
Un abbraccio. Buona Domenica.