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Province: Catarra ricorre al TAR per salvare Teramo

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Lo abbiamo detto e ripetuto quando i giornali erano pieni di dichiarazioni inutili ed oziose sul tema del riordino delle Province: chiunque voglia allo stato attuale salvare la Provincia di Teramo deve necessariamente proporre ricorso al TAR Lazio avverso la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 20 luglio scorso contenente i criteri attuativi degli accorpamenti da porre in essere, al fine di sollevare incidentalmente la questione di illegittimità costituzionale del D.L. n. 95 del 6 luglio 2012 (convertito in Legge n. 135 del 7 agosto 2012).
Fiumi di inchiostro e di parole sono scorsi sui media per confondere la testa ai cittadini e, mentre Brucchi brandiva la spada di difensore della Provincia avanzando ipotesi impraticabili sotto tutti i punti di vista, il Presidente Catarra taceva inspiegabilmente.
Poi, timidamente, ha iniziato a dichiarare che forse avrebbe dovuto fare ricorso perché ogni altra strada di difesa appariva impraticabile.
Alla fine la Giunta Provinciale ha aperto I Due Punti, ha copiato pedissequamente quanto abbiamo chiarito settimane or sono, ed ha deliberato la decisione di ricorre al TAR per i medesimi motivi di incostituzionalità che avevamo diffusamente indicato (e cioè il contrasto delle norme sul riordino con la Costituzione e, segnatamente, con gli articoli 5, 114 e 133, il quale ultimo attribuisce solo ai Comuni l’iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali).
Ne prendiamo atto favorevolmente, perché restiamo convinti che allo stato attuale solo i rimedi giurisdizionali siano praticabili per chi voglia resistere all’annessione ad altre Province.
Solo una cosa ci appare quantomeno anomala: perché si riempiono colonne di giornale con dichiarazioni avventate quanto risibili da parte di decine di rappresentanti istituzionali, e non si comunica con il megafono che si è formalmente deliberato venerdì 31 agosto di proporre formale ricorso?
Forse il Presidente Catarra non ci tiene a pubblicizzare le proprie azioni.
Oppure la Giunta Provinciale si vergogna delle proprie decisioni.
La nostra redazione, ad ogni buon conto, sentitamente ringrazia la Provincia per aver supinamente – anche se non troppo sollecitamente – accolto il nostro suggerimento, dimostrando a posteriori di voler fattivamente combattere per la propria sopravvivenza, tralasciando le parole al vento che Brucchi e compagni hanno copiosamente pronunciato e che avrebbero condotto a niente di diverso dall’annunciata soppressione della Provincia di Teramo.

La Redazione de I Due Punti
 

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Un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Italia Oggi (pag. 5), evidenzia la possibilità di poter integrare le motivazioni del ricorso, con quanto stabilito nella legge n. 439/1989 (Carta europea dell'autonomia locale) che all'art. 5 "Tutela dei limiti territoriali delle collettività locali" dispone : "Per ogni modifica dei limiti locali territoriali, le collettività locali interessate dovranno essere preliminarmente consultate, eventualmente mediante referendum, qualora ciò sia consentito dalla legge (....... è previsto dalla Costituzione!)" Nell'articolo citato, si legge che il governo sta valutando l'opportunità di consenire alle province di poter assumere gli atti amministrativi prodromici a dare effettività alle previsioni di cui all'art. 5 della legge 439/1989. Ciò significherebbe dare la possibilità alle amministrazioni provinciali di indire un referendum consultivo sui nuovi confini.
Aboliamo tutte le province, come del resto era previsto in seguito all'istituzione delle regioni. Togliamo un pò di poltrone da sotto al culo!
Gentile Sapientone, adesso vediamo se copiando Catarra otterrà qualcosa... quando si copia si deve copiare da uno bravo...
E chi ricorre al TAR per salvare la Provincia da Catarra?!
Grazie al Vostro suggerimento il Tar accoglierà...tutto coerente con la politica...gli altri eseguono i compiti e loro se ne prendono i meriti perche l'hanno salvata...con la demagogia.
Veramente è la provincia di Teramo che va salvata da Catarra&CO.