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Giulianova: Entra in comunità per dipendenza dal gioco

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Alla fine è stato il padre a portare Renato (nome di fantasia), 15 anni, in una comunità di Roma. Il motivo è semplice e difficile da spiegare nella chiusa cittadina del litorale teramano " Mio figlio è dipendente dal gioco". Quando si parla di dipendenza dal gioco s'intende tutto e il contrario di tutto. Gratta e Vinci, scommesse on line, video poker e tutto ciò che dovrebbe essere legalmente proibito a un minore di 15 anni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha scoperto il vaso di debolezze e dipendenza, è stato il  giorno in cui  il minore ha sottratto le pensioni ai due nonni. Poco più  di 1500 euro giocati in un pomeriggio. L'allarme fu dato dai nonni paterni, convinti di aver subito un  furto in casa, fin quando la mamma del minore, lavando i pantaloni, aveva rinvenuto nelle tasche posteriori dei jeans delle ricevute di gioco per diverse puntate. Quasi ottocento euro. Un incrocio di orari e date che ha costretto Renato a confessare. Un consulto con il medico di famiglia, una breve ricerca su Internet e il viaggio verso Roma. Sarà accolto in un centro di recupero specializzato in dipendenze da gioco e da Internet. Vi assicuriamo che questo ragazzo non è solo. Ci somo molti suoi compagni nelle stesse condizioni pschiche. Nella medesima patologia di dipendenza. Non smetterò mai di ripetere una litania sociale "Parlate con i vostri figli". Controllateli. Forza Renato....e poi...

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Commenti

Caro Falconi conosco la famiglia e credo non sarà contenta di ritrovarsi su di un giornali on line. La Privacy per voi giornalisti non conta nulla? R. è un bravissimo ragazzo solo che ha esagerato nelle scommesse. Vi sembra una notizia di qualche importanza?. Ci sono altri problemi che una penna come la Sua dovrebbe occuparsi. Noi qui a Giulianova abbiamo altri problemi. Grazie.

Cara Annachiara, la privacy del minore è stata rispettata. Per il pezzo ho l'autorizzazione del nonno paterno, che mi ha chiesto di creare allarme e di parlarne. Per il resto sono in attesa di sue notizie e segnalazioni. Grazie per l'intervento.

Se esiste una comunità per disintossicarsi dal gioco, cara Annachiara, vuol dire che il problema è reale. E' una piaga sociale, come può essere la droga, l'alcool,la diendenza dai videogiochi. Pertanto, secondo me, il buon Falconi, ha fatto bene a scrivere questo pezzo, nel rispetto della privacy della famiglia e del ragazzo. Il tuo disappunto mi sembra esagerato. Buona giornata.
Da tempo lancio l'allarme. La dipendenza da gioco sta facendo più danni dell'alcol e dalla droga . Colpisce soprattuto le fasce già disagiate , in forte aumento donne e anziani. Tutto per colpa di uno stato biscazziere che non riesce neanche a recuperare la metà del dovuto dai concessionari
L'articolo presenta un'ottima riservatezza,e nel contempo informa su quella che è diventata una piaga, se non addirittura una malattia sociale della comunità. Non potete neanche immaginare quanta gente riesce a rovinarsi con i gratta e vinci e con i famigerati video poker. Per le scommesse, forse la situazione è un pò diversa... Ah.. dimenticavo... ci si riesce a rovinare anche con il lotto (e tutte le sue varianti, enalotto, superenalotto et similibus....). ma abbiamo proprio bisogno in Italia di tutte queste cose' Bravo Giancarlo, ottimo servizio...
@Annachiara ma si allora teniamo tutto ben chiuso nelle nostre casette a fare finta di nulla e mi raccomando che non si sappia in giro, ma te lo immagini quelle lingue zezze di Giulianova che non aspettano altro che spettegolare su questa storia Sveglia siamo nel 2011 c'è Facebbok, c'è internet, siamo nel secolo del villaggio globale che poi è quello che genera piccoli mostri di 15 anni che si giocano le pensioni dei nonni al video poker. Che se ne parli, che si mettano i manifesti allora per fermare questi ragazzi prima che la cosa diventi incontrollabile. La privacy è rispettata, da come scrive Giancarlo il nome è fittizio, ma comunque poco importi che il soggetto si chiami Renato o Gioacchino o che altro, quello che conta è sensibilizzare le persone verso questi argomenti. Sinceramente a me sembra una notizia importante forse anche più di alcune stronzate che quotidianamente leggiamo a livello nazionale ( vedi i vari bunga party e altre amenità). Cordialmente Saluto e rinnovo i complimenti a Giancarlo per lo splendido lavoro che fa quotidianamente!!!
Cara Annachiara, mi sembra sempre piu' evidente che in Italia ci sia un problema di "vergogna". Da una parte le "convenzioni sociali" spingono a vergognarsi per cio' di cui non si dovrebbe, anzi che andrebbe denunciato: spesso fatti di cui e' vittima la parte piu' debole della societa', giovani, anziani, donne. Dall'altra chi davvero dovrebbe vergognarsi dei suoi atti e pensieri gira a testa alta e tronfio delle sue ragioni. I miei grazie al nonno paterno di questo ragazzo che, con la sua richiesta a Giancarlo, ha reso possibile riparlare di questa piaga che sempre di piu' si sta diffondendo in tutt'Italia.
...piove...Governo Ladro... Sembrerebbe proprio così, a prima vista. Ma così non è cazzo. Andate a vedere, informatevi su quanto, il nostro beneamato pentolone di rincoglioniti che chiamiamo governo, spende e si spende per la proliferazione del gioco. In tutte le sue varianti. Avete visto mai pubblicità legate alla dipendenza da gioco? Avete visto mai campagne sociali, fatte da chi ha visibilità, per sensibilizzare la pubblica opinione su questi problemi e sui drammi che ne derivano? NO. In compenso però ci sono folle di calciatori che pubblicizzano il poker... Combatti Giancà, nel nostro piccolo cerchiamo di migliorare. Un miliardo è fatto pure di pezzi da 1 cent, giusto?
Non so se mi fa più tristezza la situazione del povero ragazzo o il commento allucinante di Annachiara... Raccogliere l'immondizia e nasconderla sotto al tappeto è forse la soluzione? Grazie a Giancarlo ed a giornalisti come lui che parlano di queste e di molte altre cose... Le dipendenze, quali esse siano, sono sempre più diffuse e quando addirittura toccano i minorenni è forse ancora più importante che si rompa il muro di omertà per far si che i genitori possano tener d'occhio i propri figli e vedere comportamenti anomali...
Invece mi trovo d'accordo con Falconi: ha denunciato e lo ha fatto con discrezione! E sono più che sicura che i motivi che lo hanno spinto a scrivere questo articolo sono più che nobili.
Ho fatto leggere l'articolo ai genitori e mi hanno raccontato che li avevi già avvertiti. Rimango della mia idea. Voi giornalisti sareste disposti a tutto pur di avere ascolto. I male fatti di famiglia vanno lavati in casa. Ora quel ragazzo avrà problemi e dovrà dare spiegazioni a tutti. No. Non è giusto.
Annachiara, forse il problema è più tuo che della famiglia. Mi sembra che anche tu abbia letto l'articolo e sia stata interessata altrimenti: 1. non ti saresti collegata al sito, 2. non avresti letto il titolo e successivamente aperto l'intero articolo, 3. non avresti fatto il commento. Forse non pensavi che l'articolo potesse in qualche modo toccare la tua sfera privata e solo e soltanto quando hai riconosciuto i personaggi ti sei allarmata. Però hai letto. Non pensare alle persone, che con tutto il rispetto sono solo dei numeri, pensa al problema e rifletti su questo. In reato è noia. E comunque il blog non è il grande fratello e sei tu che scegli di leggerlo. Non ti viene imposto.
Annachià vatt a durmì!
scriviamo un articolo su annachiara????
Annachiara. Purtroppo non è più possibile perchè le leggi sono fatte per difendere gli stronzi, ma ti assicuro che quando ero bambino (non tanto tempo fa) quando sbagliavi prendevi una scarica di mazzate che te le ricordi per tutta la vita e a vedere la mia generazione e sopratutto quella di prima, facevano anche bene. Sai, quando le prendi , dopo prima di sbagliare ci pensi cento volte e difficilmente sbagli di nuovo come purtroppo accade oggi. Non difendere l'indifendibile.
Caro Falconi non posso credere che il tuo intento sia quello della buona informazione. Per quanto mi riguarda le vostre critiche mi fanno sorridere. Sono una funzionaria pubblica e comprendo bele le leggi. Secondo il mio punto di vista vi è stata una violazione della privacy. Ma visto che la famiglia aveva a quanto pare autorizzato Falconi a scrivere mi ritiro di buona lena. (ho controllato) Rimango della mia idea. I panni sporchi vanno lavati in famiglia o in Chiesa. A presto.
Hai un concetto di violazione della privacy, Annachiara, permettimi di dirti, del tutto tuo personale...Cordialità
Annamaria, se sei una funzionaria pubblica, hai mai pensato a denunciare quello che succede nella tua amministrazione? Anche li i panni si lavano in casa o in Chiesa' E i panni della chiesa chi li lava? Proprio perchè se li sono lavati, stesi e nascosti in casa, hanno potuto fare quel che hanno voluto. Non è questo il caso. Il tuo zelo ha fatto un buco nell'acqua perchè prima di scrivere, farti pubblicità gratuita ed altrettanto gratuitamente prenderti una serie di "insulti" sarebbe stato più opportuno informarti presso la famiglia e poi eventualmente scrivere. Ora, invece di ritirarti, chiedi pubblicamente scusa e soprattutto non mi hai risposto. Perchè hai letto tutto l'articolo? Perchè ti sei collegata? Conosco qualcun'altro che da un pò di tempo non risponde a 10 semplici domande. Visto che sei una funzionaria pubblica che conosce le leggi, sicuramente conoscerai il codice penale. Quale legge ha violato il blogger? Ne sei sicura? Informati meglio e fai i seguenti compiti: studiare a memoria : il consenso dell'avente diritto; il diritto d'informazione; la tutela dei minori; la violazione del segreto e la violazione della privacy. Mi raccomando!
Annachiara, questo ragazzo dovrà comunque dare spiegazioni visto che si è allontanato dalla comunità in cui normalmente vive. Io spero che abbia il coraggio e il sostegno sufficienti per raccontare la sua esperienza ai coetanei che corrono gli stessi rischi. Ciò che nutre questi fenomeni, ciò su cui conta chi li sfrutta è il silenzio e ai genitori che hanno consentito di far venire alla luce il problema va tutta la mia stima: non mi pare abbiano venduto un'esclusiva, si sono affidati alla sensibilità di un blogger che ha raccolto la loro disavventura per lanciare un appello, sollevare un velo, richiamare l'attenzione di chi troppo spesso si volta dall'altra parte. Questo ragazzo è solo una vittima e lui per primo deve esserne consapevole, nessuno ha il diritto di giudicarlo e merita tutta la solidarietà e la fiducia di cui sappiamo essere ancora capaci: farlo sentire in colpa, nasconderlo come una vergogna non lo aiuterebbe, così come il suo definire "panni sporchi" un fenomeno che sta purtroppo dilagando: è veramente offensivo. @Boletus, qui si aprirebbe una discussione infinita, ma certe dichiarazioni mi fanno inorridire: dare mazzate a chi è già in una condizione di inferiorità è da vigliacchi. So che è un'espressione forte, ma è per oppormi con fermezza ai toni di chi considera la violenza una soluzione anche solo possibile.
Annachiara a questo punto mi sorge spontanea una domanda: cosa sono per te male fatti e panni sporchi in questa circostanza? @Rondo veneziano un articolo su Annachiara proprio no, ma sul concetto di "panni sporchi" in questa nostra piccola societa' forse si potrebbe scrivere finanche un trattato...;)
Mi auguro che qualche giornalista possa parlare domani sui giornali di questa storia. Ma esistono i giornalisti?
Ah ecco mi mancava il finale i panni sporchi si lavano in famiglia o in chiesa Bene si torniamo al medioevo, mandiamo questo ragazzo a parlare con un bel sacerdote magari con tendenze pedofile così invece di risolvergil un problema ne creiamo almeno un altro paio. Ma per favore !!! Oggi ci sono centri di ascolto, ci sono giovani che si incontrano per parlare dei loro problemi, ci sono numeri anonimi per chiedere aiuto, ci sono comunità di recupero. 25 anni fa quando più o meno avevo l'età del ragazzino in questione allora i panni si lavavano in famiglia ed erano mazzate se venivi pescato a passare i pomeriggi in salagiochi. Veramente pensi che sia questa la migliore soluzione per un ragazzo di 15 anni con dei problemi seri? Mi stupisce davvero credere che l'omertà sia ancora considerata una cura, che il non parlare per non far sapere possa sembrare meglio del parlare per condividere e aiutare. 10-100-1000 articoli su questi problemi e mai abbassare la tensione perchè davvero se passasse il messaggio che nascondere sotto il tappeto è uguale a togliere la polvere saremmo tornati all'età della pietra!
@annachiara: grazie ora tutti sanno che la famiglia è di giulianova. mi chiedo: ma hai capito bene di cosa si tratta? non è un ragazzo che "ha solo esagerato nelle scommesse", è dipendente dal gioco, peggio della coca! è un articolo utile per chi ha cari caduti nel baratro di questo orrore, siamo ancora impreparati per questa nuova emergenza e essendo una funzionaria pubblica, immagino che tu sappia quante imprese e famiglie si sono sfasciate a causa del gioco! ripeto: dall'articolo nessuno ha modo di individuare la famiglia e il minore. grazie falconi! a testa alta!

L'articolo è stato riprerso da Il tempo in edicola questa mattina. Speriamo che possa servire a qualcosa.