I disillusi la chiamano ingenuità, i giovani sogno. I politici propaganda, i cittadini libertà. I servi esaltazione, gli indipendenti coraggio.
La riappropriazione (preferisco chiamarla così, anziché occupazione) dei locali comunali in Corso San Giorgio sa di un’impresa lontana dal rimpianto. Un giorno, fra anni, questi ragazzi ricorderanno il 19 gennaio del 2014 come un tentativo di riportare aria fresca in una Città silente e demoralizzata.
Perché alcune persone sono arrivate da Roma, lasciando lì famiglia, lavoro, abitudini? Infondo cosa dovrebbe importargliene di Teramo? Perché Enrico Melozzi ha abbandonato i suoi impegni professionali in preparazione del Festival di Sanremo, che non è poi così lontano? E lo stesso Mauro Baiocco perché ha deciso di trascurare la propria famiglia, che ritrova solo il fine settimana, per passare delle notti al freddo?
Ma davvero pensate che possa muovere tutto questo una misera poltrona comunale? Che il miraggio delle elezioni abbia trasformato pecore in leoni? No. O nasci pecora, o leone ed è geneticamente impossibile cambiare pelle.
Sono forse matti? La vita di alcune persone è l’esperienza della rivelazione, geneticamente e fisiologicamente aliena, sensorialmente austera. Le loro azioni sono audaci e suggestive. La loro mente è sopraffatta da luce e spazio. In un cielo non ostruito le nuvole sembrano più imponenti e a volte, nel loro fondo concavo, riflettono con magnificenza la curvatura della terra. Così le anime di questi ragazzi e di queste ragazze sono scevre da servilismo, paura e si muovono libere, in una giornata invernale di pioggia, come le note dei propri strumenti musicali o come il tocco dei pennelli e delle matite sulla carta.
Le gonne lunghe, i capelli arruffati, le sciarpe variopinte mi riportano agli anni trascorsi alla Sapienza. Alle lotte, alle corse, alle attese, ai docenti che non si sottraevano al confronto. A Lei, Sindaco, invece non ricordano nulla? Il suo cuore non ha mai pulsato per un ideale che non fosse un bene materiale?
Diceva H. David Thoreau: “Il vero raccolto della mia vita quotidiana è qualcosa di altrettanto intangibile e indescrivibile dei colori del mattino e della sera. È un po’ di polvere di stelle afferrata –un segmento di arcobaleno che abbiamo preso con una mano”.
Ma lasciamo stare non è tempo di desideri, sogni, voluttà, ma di elezioni…
Foto concessa da www.ilfattoteramano.com - Andrea Gatopoulos
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