Questa è storia.
Basta girare per Teramo con gli amici lettori a scoprire piccoli mondi antichi di elezioni.
Lezioni di vita.
Avvitati su se stessi.
Via Rischiera.
Una traversa di viale Bovio.
Vicino la residenza dell'ass Di Stefano.
Una volta c'era l'officina del mitico Labarbera.
L'uomo che sussurrava ai carburatori.
Questa è una via senza asfalto ma con un materiale che scivola a secco e ricorda le scale mobile al contrario.
Quei cartoni animati che corrono a vuoto, riamnendo sul posto.
Buche e trappole per auto e passanti.
Una strada che si stringe di colpo e che sale a 360 gradi.
Una piccola via che potrebbe essere asfaltata e allargata.
Il proprietario del terreno è disposto da decenni a cedere il suo spazio per avere un'uscita decente.
Civile.
Trent'anni di promesse corredate da lettere e protocolli.
Tutte con lo stesso tono.
Visto le condizioni dello stato viario questa Amministrazione comunale si impegna al rifacimento con somma urgenza del manto d'asfalto.
Questa è la solita storia di Teramo.
C'è qualcuno che vuole scrivere un'altra versione?
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