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I precari e gli errori di calcolo dell'Inps

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ci sono arrivate in redazione diverse lettere, che racccontano lo stesso problema. Errori di calcolo dell'Inps e richieste di restituzioni di somme, che mettono in serio pericolo l'equilibrio economico delle famiglie. Pochi anni fa, la protesta sarebbe stata meno amara, oggi, tutto rende difficile il quotidiano. Anzi, impossibile. A voi la lettura e il giudizio.

A gennaio 2012 ricevo una lettera dell'INPS,
nella quale mi dicono che per un errore di calcolo, su una disoccupazione del 2006, devo restituire loro 1200 euro. Davanti ad un lavoro precario con la prospettiva di nuova disoccupazione, mi reco alla CGIL per vedere se davvero devo quei soldi.
Scopro così che le lettere inviate sono state davvero tante e presentiamo ricorso.
Il ricorso è stato respinto e adesso con una disoccupazione di 670 euro dovrò restituire 1200 euro e con 670 euro mensili, anche togliere 100 euro al mese è ai limiti della sopravvivenza.
Ma sono fortunata, già… oggi su fb leggo lo stato di una mia amica:
"...l' INPS rivuole indietro da me 9.900 euro... avete capito bene NOVEMILANOVECENTO EURO. Un errore di calcolo dicono !!! Beh !!! Io non ho nessuna intenzione di suicidarmi!!!
Il mio stipendio, con contratto Part Time, è di circa 750 euro menssili . Quattro ore settimanali di cassa integrazione e tre mesi estivi di cassa integrazione! Possono trattenermi la cessione del quinto dello stipendio...circa 150 euro...Vxxxxxxxx...resto con pochi spiccioli...tanto erano già pochi!!! Vxxxxxxxxx...IO NON MI AMMAZZO PER VOI !!!
...Ah! scusate! dimenticavo di dirvi... I soldi che rivogliono facevano parte di una pensione di invalidità per un CANCRO CHE HO COMBATTUTO E VINTO! Ma VXXXXXXXXX INPS! Se non mi ha uccisa la malattia non puoi riuscirci neppure tu !".

Vorrei capire perchè dobbiamo pagare i loro errori di calcolo, vorrei capire come pretendono di avere dei soldi da noi quando non ci mettono nelle condizioni di lavorare e sopravvivere.
Vorrei capire quanta gente si deve ammazzare ancora, prima che qualcosa si muova...
E ripeto, so che almeno a Teramo di quelle lettere ne sono arrivate tante e non oso immaginare, quanti altri casi ci sono molto più gravi del mio.
Grazie

Lettere firmate

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Commenti

Io penso che siamo all'esasperazione totale. Esiste l'umanizzazione del credito? Sono molto preoccupato.

ma l'errore è comprovato? Dopo 5 anni ci si rende conto? L'impiegato o la struttura che ha sbagliato ha pagato per l'errore?
bisogna denunciare chi non a fatto il loro dovere dentro imps io devo solo 5985 do 5 euri al mese
..dai bocchiniani ai bocconiani...la sensazione è sempre di un forte bruciore di......ieri mi è giunta una email, come quelle che ne girano tante, con un manifesto che ritrae la foto del presidente dell'INPS, stipendio annuo 1.200.000 euroni, io non so se effettivamente è così...ma ho difficoltà a spiegare a mia zia che prende 550 euro mensili di pensione dopo una vita di lavoro e vive sola come mai l'INPS gli richieda dei soldi indietro per errori di colcolo fatti ma le è stata concessa la grande agevolazione di rimborsare il dovuto a rate, 50 euro a mensilità. Nella mia attività quando sbaglio ...continuo a prenderla nello sclocco. Comunque si stannno a spaventare....e arriverà pure il momento di dire basta, poi saranno uccelli non zuccherati...ciao bruno
prima versione della "spending review" di Giarda - non ci sono aree di spesa pubblica su cui intervenire. arriva Bondi oggi secondo il Corriere ci sono 296 miliardi di "spesa aggredibile" taglieranno qualcosina, giusto quello che gli consentirà di abbassare il livello dei servizi pubblici e dire ai cittadini "avete voluto i tagli, adesso non lamentatevi se i servizi peggiorano". ai politici ai burocrati e ai clientes di stato, che - direttamente o indirettamente - si mangiano oltre 20 punti di PIL (secondo Giannino di Radio 24) non si chiede nulla: nè un risparmio, nè un passo indietro. eppure ricordo ancora le parole di Berluskhan "dimezzamento dei parlamentari, eliminazione delle provincie, taglio della spesa pubblica" e invece sono sempre i poveri e gli ultimi a pagare, mentre la spesa pubblica negli ultimi tre anni di Berlushkovich accumulava oltre 270 miliardi di debito. politici, non vi lamentate dell' "antipolitica" (come fece con me il "Senatore di Stefano" tacciandomi di "ignorante populista" su fb solo perchè avevo citato gli odiati - per questo piccolo leader di provincia - Stella & Rizzo), non vi lamentate di Grillo, e state attenti all'onda della disperazione (non del populismo o dell'antipolitica) che inizia a tracimare e vi potrà sommergere. politici, siete talmente fuori dal paese reale che avvicinate un liberale come me alla sinistra radicale e ai "vaffa" temo inconcludenti di Grillo. politici, la "promozione di stili di vita essenziali" di cui parla anche il Papa è principalmente per voi. O lo capite, o vi fate da parte o - perso per perso - verrete sommersi. PS - dulcis in fundo per oggi, godetevi il simpatico di Stefano, esempio della "nuova classe dirigente" qui su youtube mentre parla di problemi del terremoto, problemi dei lavoratori in una cornice, quantomeno, suggestiva: http://www.youtube.com/watch?v=TDsxiY6xIkU spero di avervi un pò risollevato il morale ;- ))
Quando a sbagliare sono i cittadini-utenti, per necessità o dimenticanze, scattano subito interessi e penali a loro carico. Quando invece a sbagliare sono funzionari e dirigenti degli enti pubblici, non chiedono nemmeno scusa per i danni, il disagio, le incazzature e il tempo perso a carico dell'utente. @Marco Moschetta. Monti non potrà mai dire ai semplici cittadini "avete voluto i tagli, adesso non lamentatevi!..." Perchè anche il cittadino più ignorante (come me), avrebbe saputo meglio di certi "professionisti" cosa c'era da tagliare in abbondanza. Per il resto condivido in pieno il tuo commento.
Spesso si parla sull’onda emozionale o meglio per effetto della disperazione che al giorno d’oggi è condivisibile. Credo sia giusto dare una corretta lettura del fenomeno “indebiti”, chiarendo ciò che “l’ignoranza” descrive come un’azione vessatoria delle istituzioni. La P.A. ha l’obbligo costituzionale di applicare pedissequamente la norma, pertanto quelli che vengono descritti quali errori, altro non sono che la concretizzazione della norma che prevede l’immediatezza della prestazione. Con i rinnovi pensionistici, ad esempio, si attribuiscono maggiorazioni sulla scorta di un reddito presuntivo, e non appena l’ente previdenziale viene a conoscenza del reddito reale, ove quest’ultimo non consenta la concessione della maggiorazione, si provvede a notificare, pena la decadenza, entro l’anno successivo, la richiesta di restituzione dell’indebito. Pertanto la storia dei cinque anni è quella che in gergo può definirsi una bufala. E’ vero che vengono fatte richieste a distanza di cinque o più anni, ma queste sono successive alla notifica che certamente è stata effettuata non oltre l’anno dell’accertamento del reddito reale. Per quanto attiene invece le somme relative alla disoccupazione, queste non discendono da errori di calcolo, ma da fruizioni illegittime dell’ammortizzatore sociale, ad esempio il disoccupato ha continuato a percepire le quote di disoccupazione avendo ripreso a lavorare senza darne tempestivamente notizia all’ente previdenziale. E’ importante inoltre chiarire che non è possibile rivalersi sull’invalidità civile, se l’indebito si è generato per altro titolo, ne consegue che la signora che afferma vittimisticamente questa fattispecie, sta bleffando al gioco. Inoltre non è assolutamente vero che si applica obbligatoriamente la trattenuta di un quinto, è possibile ottenere rateazioni anche di € 10,33 al mese, e quel che più conta, è che non vengono applicati né interessi di dilazione, né agi, né tantomeno sanzioni. Concludo chiedendo una maggiore considerazione per la P.A., che certa politica ha voluto descrivere come la fonte di ogni male. La P.A., come accennato precedentemente, è il presidio e la garanzia della legalità; e la legalità è l’espressione della libertà, quella vera, perché libertà non è fare ciò si vuole, ma è il sacrosanto rispetto delle regole.

Un commento che mi è piaciuto. Ringrazio Esperto in materia. Lei tende ad escludere un errore del personale nel caso delle due testimonianze?

Ho atteso un pagamento, l'unica volta che ho lavorato cvon le pp.aa, per tre anni ed oltre e la societa' per cui lavoravo e di cui ero socio ha dovuto chiudere. Sarebbe tutto perfetto se quello che dice l'Esperto funzionasse in entrambe le direzioni.
@esperto in materia: esemplare ed ....educativo. Grazie
Quel che dice l'utente Esperto non fa una piega ma allora perchè ci sono tutte queste ditte che stanno chiudendo perchè lo Stato, Ente, ecc.. non rispetta i termini di pagamento?....non è questa pure una sacrosanta regola da osservare? Il cittadino ha pari poteri per chiederne il rispetto? ciao
I chiarimenti che ho dato erano inerenti il problema "indebiti pensionistici e da prestazioni". Per quanto attiene il quesito di Giancarlo Falconi, posso solo ribadire quanto detto, sarebbe utile analizzare i casi specifici. Le riflessioni di Bruno De Ruvo e Marco Moschetta sono giustissime, ma attengono ad una problematica molto distante da quella trattata in questo scambio di opinioni. E' evidente che la P.A. dovrebbe essere sollecita sia nel dare sia nel chiedere. Mi auguro che presto certe P.A. intraprendano una gestione che tenga in considerazione non solo il diritto ma anche i principi etici e morali.

Grazie di cuore.

Se il cittadino sbaglia deve pagare,giusto.ma se il cittadino puntualmente comunica l'interruzione del rapporto di disoccupazione ma l'imps continua a pagare,nel frattempo il cittadino si trova all'estero per motivi di lavoro e non può intervenire direttamente ma a la moglie continua tramite il patronato (alla'imps hanno detto che essendo la pratica aperta tramite patronato ci si doveva rivolgere a loro)a comunicare l'ingiusto pagamento chi paga?ciliegina sulla torta...dopo che sono rientrato riesco a parlare con un signore ai piani superiori il quale controllando dal PC mi dice che la mia pratica è bloccata al 29/10/2014,al che io insisto che c'è un pagamento in corso,lui controlla e conferma, per risposta mi dice che nonostante lui avesse fermato la pratica tre mesi prima il PC continuava a pagare,,,,assurdo!oggi mi ritrovo ad aver percepito 4000€ netti in più e mi richiedono 6132€ lordi di rimborso. Come mi devo comportare,fare una denuncia,dato che ho tutto documentato? O agire diversamente

 Caro Anonimo mi può scrivere a falconigiancarlo@gmail.com

Quanto esposto da "Anonimo", è certamente una libera interpretazione di un accadimento mal descritto. Se il percettore di una disoccupazione, ha regolarmente comunicato la perdita al diritto all'ammortizzatore sociale, certamente vedrà sospesi i pagamenti. Verosimilmente, se la comunicazione è prossima al termine di pagamento telematico, pertanto tecnicamente non bloccatile, si può verificare il pagamento di una ulteriore quota. La questione della diversificazione fra somme nette e lorde, è del tutto normale, ma non è un illecito arricchimento della P.A., in quanto nel liquidare il netto, l'ente previdenziale provvede contestualmente a versare le imposte dovute, pertanto la ripetizione deve essere effettuata per l'intero ammontare (lordo) e la somma relativa all'imposizione fiscale verra restituita attraverso la successiva dichiarazione dei redditi. Spero di aver chiarito l'arcano.

Hai perfettamente ragione!!! come al solito siamo sempre noi poveri cittadini ha rimetterci per i loro errori. FANNO VERAMENTE SCHIFO!!