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Catarra e la precaria soddisfazione

di Miss Marple
3 minuti

ll presidente della Provincia, Valter Catarra, brinda con la sua squadra, eccetto la piccola defezione comprensibile dell'assessore all'Ambiente alle prese con la neve e gli sci come si conviene, del resto, in questo periodo. Brinda alla fine di questo anno tormentato. E' soddisfatto, fa sapere. “Moderatamente” ma pur sempre soddisfatto. E' soddisfatto dell'idrovolante del progetto Adriseaplane e del ponte di Morge che è stato riaperto dopo anni. E' soddisfatto di tornare finalmente in via Milli e che al Palazzo della Sanità ci sia adesso il servizio Genio e Protezione civile. E' soddisfatto  del “brand” Costa Blu che, grazie ad un attento marketing, adesso corre sugli elenchi del telefono “leghisti” e lo è anche del rivisitato piano faunistico venatorio, del bike sharing che annoda tra loro sei Comuni della costa e del “contratto di fiume”. E' soddisfatto perfino di quel pacchetto bomba che è il caso Teramo a cui la Cgil ha messo il fiocco perchè se lo vediamo dalla giusta angolazione è un caso sì ma positivo. E noi che non ce ne eravamo accorti. Catarra è soddisfatto comunque. Indifferentemente. Sì, insomma, a prescindere. E' soddisfatto quando annuncia la discussione alla prossima riunione del Cipe della Pedemontana che potrebbe essere finanziata. E' soddisfatto perfino dell'andamento della società in house. Allora. L'intuizione Teramo Lavoro è stata una di quelle felici. “Una risposta positiva”, ecco. Domani la Giunta delibererà una proroga di sei mesi per il pacchetto di servizi e di contratti che scadrà il 31 dicembre. Niente previsioni, per carità, sul futuro dei precari in house. Prendiamo ancora una volta la lavagna e tiriamo ancora una volta la riga con il gessetto azzurro tonalità pidiellino. Dunque. Di qua ci stanno i dipendenti “coperti” dai Por, in quanto tali “coperti” fino alla scadenza del progetto. Di là quelli “pagati da noi” e “noi”si legge Provincia. Per loro si valuterà, a seconda di esigenze e disponibilità dell'Ente. Insomma, si vedrà. Capodanno con poche paillettes morali, poche trombette e cappellini  e anche pochi trenini al ritmo di “meu amigo Charlie...” anche per l'ultima infornata di precari approdati a Teramo Lavoro. Il percorso che si pensava potesse essere seguito, spiega il Presidente, per chi sembrava avesse maturato singolarmente i requisiti per la stabilizzazione  non va bene. E' un percorso che non si può più percorrere. Lo dicono pareri e studi. Dunque, anche loro nel girone in house. Chi vivrà vedrà. Su tutto una soddisfazione un po' imbarazzata. Auguri, buon anno. A Catarra. Alla sua Giunta. Ai precari in house. E anche a quelli che magari non avranno più house e si potrebbero consolare su e giù per la Pedemontana. Perchè un buon anno non si nega a nessuno.

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