La “Risoluzione” è quell’atto con cui un Parlamento o un Consiglio Regionale, indirizza “politicamente” un Governo o una Giunta, ottenendo la promessa affinché, in un futuro prossimo, ci si impegni in modo da raggiungere gli obiettivi proposti.
Così definita, la “Risoluzione”, appare come un procedimento efficace e di grande importanza politica, poiché in grado di specificare l’indirizzo politico che un Parlamento riesce ad imprimere ad un Governo di volta in volta senza minarne la stabilità, considerato che la risoluzione non incide giuridicamente sulla vita del Governo stesso.
Nella realtà e nella pratica, invece, la “Risoluzione” sta ad una Giunta Regionale o ad un Governo come la parola Rinnovamento sta al Partito Democratico, ovvero tutti la usano e in pochi si curano di applicarla.
In Abruzzo si ”Risolve” su tutto, specialmente nei periodi pre-elettorali, dalla sicurezza sul lavoro alle Biblioteche Provinciali , dalle aggressioni razziste avvenute nella Marsica, alle risoluzioni contro le centrali a Biomasse, dall’impegno a costituire tavoli tecnici con Governo e Aziende in crisi fino alla promessa di contrastare l’uso degli animali nei circhi.
Il nostro Parlamento Regionale è così impegnato ad “impegnarsi” che alla fine non trova nemmeno il tempo per attivare quei processi legislativi utili al fine di perseguire quanto prefissato.
Ma d’altronde, come biasimarli?
Se durante una legislatura un consigliere non ha prodotto uno straccio di legge o proposto mezzo regolamento, si ricorderà per aver fatto certamente qualche “Risoluzione”, d’altronde, se voi foste dei Consiglieri Regionali e vi fosse chiesto di appoggiare un documento che impegna la Regione Abruzzo ad attivarsi affinché diminuiscano le morti bianche o la fame nel mondo, votereste NO?
Infatti, di norma, una “Risoluzione” passa all’unanimità e il suo promotore campeggia sui giornali per almeno due giorni, ottimo spot in vista delle elezioni!
Ultimo in ordine di tempo, l’avvocato Carlo Costantini, che dai giornali lancia un accorato appello al Consiglio Regionale perché si impegni in una “Risoluzione Urgente” nel tentativo d’impedire l’avviamento di una piccola centrale di raffinazione, dolcemente chiamata “Ombrina Mare”.
Questo progetto di trivellazione della nostra costa, il quale prevede anche l’incenerimento di circa 200 tonnellate di materiale di scarto, è in realtà non nuovo alle nostre orecchie, infatti, già da parecchi anni è sul tavolo dei nostri amministratori e ministri, trovando nell’agosto del 2012 nuova linfa con la ratifica al decreto 83/2012 (poi legge 134), tra l’indifferenza della nostra intera classe politica.
Apprezzando gli intenti dell’avvocato Costantini, mi domando se, visto che la Regione è un organo legislativo, perché anziché impegnare il Consiglio Regionale ad “impegnarsi” senza specificare come e quando, non propone una legge al fine di evitare il ripetersi di questi episodi?
Se l’avvocato Costantini, che appare così attento alle tematiche ambientali, su un procedimento, tra l’altro rimesso in moto prima ad Aprile 2012 ( con la proroga) e poi ad Agosto 2012 ( con la legge 134), perché si accorge con così tanti mesi di colpevole ritardo della riattivazione delle concessioni per “Ombrina Mare”?
Altro esempio, perché Walter Caporale dei Verdi, congiuntamente con Chiavaroli Ricardo del PDL, fa approvare all’unanimità una Risoluzione che impegna il Consiglio Regionale a contrastare l’uso degli animali nei circhi invece di regolarne direttamente le attività sul suolo abruzzese con un regolamento o con una legge regionale?
Ma le curiosità non finiscono qui, perché dedicherò il prossimo articolo allo studio e all’analisi di una incredibile “Risoluzione” votata da tutto il Consiglio Regionale Abruzzese.
Cordiali saluti
Stefano Alessiani
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