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I “Risolutori” della Regione Abruzzo

di Anonimo
4 minuti

La “Risoluzione” è quell’atto con cui un Parlamento o un Consiglio Regionale, indirizza “politicamente” un Governo o una Giunta, ottenendo la promessa affinché, in un futuro prossimo, ci si impegni in modo da raggiungere gli obiettivi proposti.
Così definita, la “Risoluzione”,  appare come un procedimento efficace e di grande importanza politica, poiché in grado di specificare l’indirizzo politico che un Parlamento riesce ad imprimere ad un Governo di volta in volta senza minarne la stabilità, considerato che la risoluzione non incide giuridicamente sulla vita del Governo stesso.

Nella realtà e nella pratica, invece, la “Risoluzione” sta ad una Giunta Regionale o ad un Governo come la parola Rinnovamento sta al Partito Democratico, ovvero tutti la usano e in pochi si curano di applicarla.    
In Abruzzo si ”Risolve” su tutto, specialmente nei periodi pre-elettorali, dalla sicurezza sul lavoro alle Biblioteche Provinciali , dalle aggressioni razziste avvenute nella Marsica, alle risoluzioni contro le centrali a Biomasse, dall’impegno a costituire tavoli tecnici con Governo e Aziende in crisi fino alla promessa di contrastare l’uso degli animali nei circhi.
Il nostro Parlamento Regionale è così impegnato ad “impegnarsi” che alla fine non trova nemmeno il tempo per attivare quei  processi legislativi utili al fine di perseguire quanto prefissato.
Ma d’altronde, come biasimarli?

Se durante una legislatura un consigliere non ha prodotto uno straccio di legge o proposto mezzo regolamento, si ricorderà per aver fatto certamente qualche “Risoluzione”, d’altronde, se voi foste dei Consiglieri Regionali e vi fosse chiesto di appoggiare un documento che impegna la Regione Abruzzo ad attivarsi affinché diminuiscano le morti bianche o la fame nel mondo, votereste NO?
Infatti, di norma, una “Risoluzione” passa all’unanimità e il suo promotore campeggia sui giornali per almeno due giorni, ottimo spot in vista delle elezioni!

Ultimo in ordine di tempo, l’avvocato Carlo Costantini, che dai giornali lancia un accorato appello al Consiglio Regionale perché si impegni in una “Risoluzione Urgente”  nel tentativo d’impedire l’avviamento di una piccola centrale di raffinazione, dolcemente chiamata “Ombrina Mare”.
Questo progetto di trivellazione della nostra costa, il quale prevede anche l’incenerimento di circa 200 tonnellate di materiale di scarto, è in realtà non nuovo alle nostre orecchie, infatti, già da parecchi anni è sul tavolo dei nostri amministratori e ministri, trovando nell’agosto del 2012 nuova linfa con la ratifica al decreto 83/2012 (poi legge 134), tra l’indifferenza della nostra intera classe politica.

Apprezzando gli intenti dell’avvocato Costantini, mi domando se, visto che la Regione è un organo legislativo, perché anziché impegnare il Consiglio Regionale ad “impegnarsi” senza specificare come e quando, non propone una legge al fine di evitare il ripetersi di questi episodi?
Se l’avvocato Costantini, che appare così attento alle tematiche ambientali, su un procedimento, tra l’altro rimesso in moto prima ad Aprile 2012 ( con la proroga) e poi ad Agosto 2012 ( con la legge 134), perché si accorge con così tanti mesi di colpevole ritardo della riattivazione delle concessioni per “Ombrina Mare”?

Altro esempio, perché Walter Caporale dei Verdi, congiuntamente con Chiavaroli Ricardo del PDL, fa approvare all’unanimità una Risoluzione che impegna il Consiglio Regionale a contrastare l’uso degli animali nei circhi invece di regolarne direttamente le attività sul suolo abruzzese con un regolamento o con una legge regionale?
Ma le curiosità non finiscono qui, perché dedicherò il prossimo articolo allo studio e all’analisi di una incredibile “Risoluzione” votata da tutto il Consiglio Regionale Abruzzese.

Cordiali saluti

Stefano Alessiani
 

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Commenti

Giuste riflessioni Stefano. Quali risposte daresti ai quesiti sollevati?
Quando scrivo: Apprezzando gli intenti dell’avvocato Costantini, mi domando se, visto che la Regione è un organo legislativo, perché anziché impegnare il Consiglio Regionale ad “impegnarsi” senza specificare come e quando, non propone una legge al fine di evitare il ripetersi di questi episodi? In realtà ho già dato una risposta ai quesiti che pongo sottintendendo che, agendo diversamente, si rischia di fare della grossa demagogia. Tu Jack, come avresti agito?
Stefano, evidentemente non sei informato, ma non te ne faccio una colpa, ci mancherebbe altro. Da un punto di vista legislativo, sulla specifica materia, credo di essere tra i piu' attivi d'Italia. Ho infatti presentato e fatto approvare dal Consiglio Regionale una legge regionale che contiene una proposta di legge al parlamento per introdurre una moratoria delle attivita' petrolifere nel mare adriatico. Ho utilizzato questo strumento perche' e' l'unico che la Costituzione mi mette a disposizione, considerato che la materia specifica e' prerogativa dello stato. Ma non mi sono limitato a questo. Ho anche chiesto ed ottenuto che il consiglio regionale d'Abruzzo sensibilizzasse tutti i consigli regionali delle regioni adriatiche, per aumentare la massa critica della proposta e mettere con le spalle al muro il parlamento. In particolare quella maggioranza che, rivendicando come un valore l'autodeterminazione dei territori, non avrebbe a mio parere potuto mettersi il prosciutto sugli occhi rispetto ad una iniziativa legislativa simile, avanzata proprio dai territori interessati (le regioni costiere adriatiche). La legge ha anche una relazione che documenta ampiamente le ragioni di questa necessita' che, dopo la mia iniziativa in Abruzzo, anche altre regioni adriatiche sono state costrette a condividere, pur se con sfaccettature diverse. Allo stato, il parlamento non ha ancora esaminato questo progetto di legge regionale, la cui approvazione e' ormai rinviata (auspicabilmente) alla prossima legislatura. La risoluzione di cui parli e' un semplice corollario di questa attivita', che so bene non avere l'efficacia della legge, che pure ho presentato, ma che comunque ho ritenuto utile per continuare a stare con il fiato sul collo a chi ha responsabilita' di governo. Credo, in sintesi, di avere fatto il mio dovere. Certo, se fossi stato il Presidente della Regione avrei fatto altro. Ma per ora devo accontentarmi di quello che il mio ruolo di consigliere regionale mi consente di fare. Grazie comunque per avermi dato la possibilita' di ricordare queste iniziative e grazie soprattutto per aver rilanciato un tema che troppi sembrano ricordarsi solo nella imminenza degli appuntamenti elettorali
Caro Carlo, apprezzo la tua risposta e ammetto che, nel 2010, tu ti sia impegnato affinché la Regione Abruzzo si facesse capofila, presso il Governo di una proposta di legge, che salvaguardasse le coste delle regioni adriatiche. Infatti già nel Giugno del 2010, in Abruzzo, la tua proposta ha iniziato a trovare consensi in seno al Consiglio Regionale Abruzzese, tramutandosi in una "Risoluzione" votata all'unanimità nell'Aprile del 2011 ( esattamente il 4/4/2011). Dunque nel 2011 hai fatto votare una "Risoluzione" contenente un disegno di legge da trasmettere a tutte le regioni adriatiche ( e al Governo) per ribadire il divieto assoluto di "prospezione ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi". A parte la Puglia, che ha approvato una medesima risoluzione, quante Regioni, alla fine, hanno approvato il medesimo testo? Depositato il testo, cos'è successo in Parlamento? Visto e considerato che hai fatto approvare già quella "Risoluzione" che bisogno c'è, oggi, di riproporne un'altra, visto e considerato che poi, la prima, non ha sortito nessun effetto? Perchè non hai perseguito con tenacia la strada intrapresa nel 2011, facendo trasformare la tua risoluzione in legge? L'IDV che tu rappresenti ha un gruppo parlamentare importante, comprendente anche il fatto che Mascitelli ( tuo concittadino) è figlio di questa terra, perchè non ti sei adoperato presso il Senatore Mascitelli o altri parlamentari dell'IDV tuoi ex colleghi? Io purtroppo non ho notizia di un tuo spasmodico impegno, approvata la risoluzione, di far tramutare in legge la proposta avanzata nel 2011 ( e posso anche sbagliare, non ho il dono dell'ubiquità e dell'onniscienza), ma visto che la prima "Risoluzione" non ha concluso nulla, credi che una seconda possa sortire qualche effetto? ( mentre noi discutiamo sull'utilità di questi strumenti intanto la MOG va avanti per la sua strada) Caro Carlo, con le buone intenzioni prive delle dovute "azioni", si rischia di fare la fine "demagogica" della maggioranza che governa questa regione ( perché non è che Chiodi, sostenitore della tua proposta nel 2011, si sia poi speso per portarla avanti....anzi, meriterebbe una menzione speciale!!!). Insomma l'impressione, ribadisco, è che si facciano le Risoluzioni più per pubblicità che per raggiungere degli obiettivi reali, poi non sempre è così, ma i non risultati raggiunti sul petrolio ( dal punto di vista legislativo) parlano chiaro..... Penso che tu possa fare di più e meglio, perché ne hai le capacità, probabilmente superiori a quelle dei tuoi colleghi consiglieri. Augurandoti le migliore fortune per la tua attività politica, colgo l'occasione per porti i miei cordiali saluti. Stefano Alessiani
Carissimo, non voglio polemizzare con te, ma ribadisco trattarsi non di una risoluzione bensì di una legge ex art. 121, secondo comma, della Costituzione, come peraltro emerge anche dal verbale di approvazione, al quale puoi accedere cliccando il seguente link: http://www2.consiglio.regione.abruzzo.it/affassweb/IX_Legislatura/scale… La formula finale della legge recita, per l'appunto, a firma del Presidente: "Attesto che il Consiglio regionale, con provvedimento n. 58/4 del 2.11.2010, ha approvato la presente legge". Quanto poi all’attività di sensibilizzazione sono intervenuto sia in forma pubblica che privata nei confronti dei consiglieri regionali e dei parlamentari del mio gruppo, ma evidentemente Berlusconi aveva altre questioni più importanti da trattare. Ribadisco pertanto di aver fatto tutto ciò che costituzionalmente un consigliere regionale di opposizione aveva il potere di fare. E se dovessi tornare indietro, francamente, anche facendo il più grande sforzo di fantasia, non troverei nessun’altra iniziativa possibile da proporre. Accetto, quindi, l’invito a fare sempre di più, ma sulla specifica materia oggettivamente fatico ad immaginare cosa di diverso avrei potuto fare. Tutto ciò solo per ripristinare la realtà dei fatti.
Caro Carlo, nessuno ti vuol togliere quanto da te realizzato è quello che ho scritto, infatti il tuo progetto di legge sarebbe dovuto entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sulla G.U.R.I., cosa che alla fine non è mai avvenuta ( non per tue dirette responsabilità) Tramite l'art. 121 comma 2 si dice che un Consiglio Regionale può formulare proposte di legge al Parlamento. Tu l'ha utilizzato, ma se poi il Parlamento non l'approva, non si è punto a capo e non si è sortito lo stesso effetto di una Risoluzione???? Negli effetti non ne vedo la differenza. La proposta di legge da voi presentata non è mai stata discussa, votata e dunque pubblicata sul G.U.R.I. Non contesto le intenzioni, ma la scelta del percorso. Domanda: Non sarebbe stato sufficiente proporre una legge regionale? o di contro sollecitare il Sen. Mascitelli a portare avanti quanto approvato in consiglio regionale, facendo approvare il progetto di legge dal Parlamento Italiano? Io credo che questi due percorsi alternativi si potevano perlomeno tentare, tu dichiari di aver fatto pressioni sul tuo gruppo Parlamentare, apprezzo dunque il lavoro da te svolto e il disimpegno del gruppo parlamentare dell'IDV, anche se mi riservo una critica quando sento parlare di risoluzione senza vedere mettere in moto alcun processo legislativo ( visto che ne avete facoltà). Saluti Stefano Alessiani