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Chiodi a Omnibus-Notte: "Pubblicità"

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Alla fine ha fatto tutto. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, durante la trasmissione Omnibus notte ha lanciato anche la pubblicità. Il taglio della spesa pubblica come strumento per non aumentare le tasse. Una crisi industriale e non finanziaria. La mancanza di infrastrutture e il costo della produzione come punto nevralgico della crisi. La riforma sanitaria, vista come il taglio di quegli ospedali che effettuavano due ricoveri al giorno. La lotta continua contro il monopolio della Sanità privata e una contro campagna stampa nutrita a soggetto. 
"Affamare la bestia" così Mario Sensini, giornalista del Corriere della Sera, ha sintetizzato l'operazione del Premier Abruzzese.
Personalmente ho avuto i brividi.
La bestia, intesa come popolo. Chiodi torna a ripetersi con una mimica migliorata, attraverso una gestucolatoria confidenziale. L'apertura verso un Monti bis o meglio, attraverso una Montiana memoria, che sottolinea un atteggiamento virtuoso, lontano dall'aumento delle tasse.
I punti di ascolto in Italia hanno evidenziato 61 dischi verdi su cento.
I 39 dissensi per il Governatore Chiodi sono stati registrati nell'attimo del siparietto con il corsera e la paura di un debito da assorbire unicamente con il taglio della spesa pubblica. La mancanza dei servizi, la paura della disoccupazione, l'incubo della stagnazione economica, il fallimento fiscale per ragioni politiche.
L'incalzare educato con gli interlocutori, attraverso un eco sobrio.
Il rilancio della Chiodi maniera è incentrato sulla Industrializzazione programmatica, intesa come infrastrutture e riforme liberali.
Il costo del lavoro e della produttività. Simil lancio del Presidente Monti sul Sole 24ore di Settembre 2012.
Le stesse strategie che non sono state fatte da anni di Berlusconismo.
Ecco il passsaggio che è piaciuto al popolo di destra. Incalzato dal Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il Governatore Chiodi ha preso le distanze dall'immobilismo riformista del Governo Berlusconi, attraverso un fare umano gentile ma rigoroso.  Un fischiettare per allontanarsi da un'icona in caduta libera. Il cerone si sta sciogliendo.
Poco tempo a disposizione. Ci riuscirà?
Consigli per gli acquisti.

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Commenti

Avevi ragione Giancarlo. Negli studi subliminali i lanci del Governatore Chiodi sono ancora sterili di passaggi. La riforma come mi hai sottolineato nella relazione è un gioco che spiana la strada al PD. Hai definito Chiodi come la manna della sinistra. Le stesse riforme impopolari le avrebbe dovute fare anche la sinistra. meglio Lui. Chi verrà dopo potrebbe avere l'occasione per rilanciare l'Abruzzo o vanificare tutto il lavoro della Giunta Chiodi. Bella sfida. Che fai? Deciditi l'Emilia ti aspetta.

Finalmente il classico blu regimental. L'altro era inguardabile come Vespa.

Ho visto tutto e ascoltato. Voglia di protestare e piangere. La tua analisi è perfetta come sempre, Giancà. Sei una persona vera e moralmente corretta. Vado a dormire. Meglio. Speriamo di riuscirci. Sono preoccupato.

Affamare la bestia. Anch'io ho avuto i brividi. Notte.
Scusate, ma a me e' sembrato che "affamare la bestia" significhi levare soldi al demone della spesa pubblica, specialmente quella improduttiva (almeno così mi è sembrato di capire); In breve, un significativo snellimento della spesa, che non significa affamare i poveri per levare tasse ai ricchi, per ottenere la riduzione delle tasse che possa portare sviluppo per tutti.

Si sbaglia. "«Affama la bestia» è lo slogan con cui Ronald Reagan aveva inaugurato il trentennio di liberismo di cui oggi stiamo pagando le conseguenze. La «bestia» per Reagan era il governo: che - è un altro suo celebre detto - «non è la soluzione ma il problema». La bestia da affamare è in realtà la democrazia, l'autogoverno, la possibilità per i cittadini e i lavoratori di decidere il proprio destino. Il programma è di mettere tutto in mano ai privati, che si appropriano così delle funzioni di governo e le gestiscono in base alle leggi del profitto. Quel programma è stato ora tradotto dall'Ue e dai governi dell'eurozona in due strumenti micidiali: il pareggio di bilancio e il fiscal compact. Con queste due misure in Italia verranno prelevati ogni anno dalle tasse, cioè dai bilanci di chi le paga, quasi 100 miliardi di interessi e altri 45-50 di ratei, per versarli ai detentori del debito: in larga parte banche e assicurazioni sull'orlo del fallimento per operazioni avventate e altri grandi speculatori nazionali ed esteri, e solo in minima parte singoli risparmiatori";

potrei continuare con altri cento esempi.Purtroppo.

Giorni fa sulla pagina facebook del viceré d'Abruzzo, che consulto solo se qualche suo amico che è anche mio amico sul sito la condivide, lo stesso criticava il governo Monti e magnificava il suo nella regione esprimendo, in pratica e più sinteticamente, il concetto che, sento non avendo visto la trasmissione, qui viene analizzato. Peccato che il viceré abbia dimenticato che la sua esperienza di governo ha avuto lo stesso percorso: prima aumenti di imposte (addizionale IRPEF e bollo auto) poi la "promessa" di diminuzione della tassazione, un particolare di non poco conto mi pare. O forse no?
Ricordo Gianni sul divano nel salone di casa Cerulli nelle nostre riunioni di "Costruire La Città". Eravamo tutti di diversa estrazione (cattolici, laici, socialisti, repubblicani, radicali, liberali) ma tutti per il centro-sinistra al fine di evitare la deriva berlusconiana in Italia e la deriva tancrediana a Teramo. Successivamente ricordo Gianni quale candidato indipedente a Sindaco di Teramo lontano a suo dire da Forza Italia e da Allenza Nazionale essendo lui un tecnico. Successivamente ancora ricordo Gianni quale candidato politico del PDL su investitura diretta di Berlusconi a Teramo, in particolare ricordo il discorso al Palazzetto osannate per le mirabilia di Silvio. Successivamente ancora ricorso Gianni quale Governatore critico del Montismo, delle tasse (non quelle da lui aumentate). Oggi vedo un ex di tutto che tutto fa tranne il Governatore della nostra regione (carica dalla quale si dimetterà in anticipo come fece per il nostro Comune) e che si propone come nuovo per l'ennesimo valzer. Ad maiora. Viva l'Italia.
la "bestia" è il governo, lo stato. che sotto la falsa promessa di "welfare" nutre solo la "sua" oligarchia. Giancarlo mi dispiace ma su questo secondo me stai sbagliando tutto. Di recente la Banca Mondiale ha evidenziato che uno dei paesi in cui l'indice "Gini" (indicatore di disuguaglianza economica) è cresciuto negli ultimi 20 anni è proprio l'Italia. Unico in Europa, insieme alla Grecia che non fa testo. oligarchi - che in Italia sono i "mingarchi" della politica, poco ricchi, ma mooooolto diffusi - più ricchi, privati - che siamo io e te e gli altri che non dipendono dallo Stato - più poveri e tassati. quindi la "bestia" è una bestia davvero. un vero Robin Hood all'incontrario. il problema di Chiodi è stato di illudersi che davvero Berlusconi fosse "indipendente e libero imprenditore" mentre lui era al vertice di un apparato che dallo stato dalla politica e dai suoi favori e connivenze dipendeva...e dipenderà in futuro. su banche e assicurazioni è molto più complessa... facciamoci dire a qualcuno che ne sa chi è che ci rimette se fallisce la Tercas o la Banca di Teramo... buona giornata !
Grazie Falconi per il bel pezzo equilibrato e di sintesi politica. La bestia è il popolo che continua a pagare. Io la penso così.
Falconi equilibrato?io sono un'educanda!Moschetta si, lui e' il vero scienziato...
Affamare la bestia è una delle espressioni usate dai conservatori americani per spiegare la loro ricetta di politica economica: tagliare le risorse e la spesa del governo federale (che sarebbe la bestia), riducendo le tasse. E' quello che sollecita da noi il centrodestra. Senza tener conto di due o tre cose importanti. Intanto le conseguenze: l'esperienza dimostra che questa politica, negli Usa e dove altro è stata adottata, ha prodotto in genere un aumento delle spese e del debito pubblico (e subito dopo un inasprimento fiscale per riequilibrare i conti). Ma soprattutto l'obiettivo politico dei Repubblicani Usa era quello di limitare la spesa, mentre da noi è quello di ridurre le tasse. Non è indifferente. Tagliare la spesa, politicamente, costa. Tagliare le tasse tutt'altro. E il gioco diventa fin troppo evidente: forzare una riduzione delle imposte, incassandone il dividendo politico immediato, spostando i tagli a dopo, quando saranno diventati una necessità e non una scelta. Anche questo è stato studiato dagli economisti, la chiamano "illusione fiscale" ed il termine dice tutto. Ciò che gli americani chiamano bestia e noi Stato, è cosa profondamente diversa. Da noi serve anche a redistribuire la ricchezza e ad assicurare diritti a tutti i cittadini. Sfiancare lo Stato, affamarlo, significa mettere a rischio garanzie sociali importanti. Ma Mario Sensini non stava attaccando Chiodi, lo dimostra il fatto che era d’accordo con lui quasi su tutto, e soprattutto sul fatto che questa non è una crisi di tipo finanziario. Diceva semplicemente che si potrebbe incorrere in un rischio di questo tipo, faceva solo un osservazione di tipo economico sociale. La bestia NON E’ IL POPOLO CAINO ridotto alla fame come volete far sembrare per dire che Chiodi ci sta mettendo in mutande.
Ma quale "affamare la bestia" tra poco sistemerá i suoi 14 fantastici professionisti con un concorso ad hoc.. Sollecitato da uomini e donne di fiducia. Pesscato che non tutto ció che luccica é oro...
"Il taglio della spesa pubblica come strumento per non aumentare le tasse." I tagli ai servizi pubblici, alla sanità, all'istruzione, ai trasporti, al sociale, gli aumenti di tasse e tiket, vengono pagati in sacrifici e drammi sociali dai ceti medi e soprattutto dalle classi più povere. "Le tasse" intese secondo la Costituzione vanno invece stabilite con il criterio della progressività: ognuno le paga secondo le ricchezze di cui dispone. Ricchi e benestanti avrebbero dovuto pagare i costi della crisi, invece è avvenuto e avviene esattamente il contrario. Ecco perchè arrufano il pelo quando qualcuno si azzarda a parlare di tasse per i ricchi. Oggi ho letto che il Parlamento all'unanimità ne aveva proposta una del 3% sui redditi più alti per eliminare la vergogna degli esodati, ma il governo e la confindustria hanno detto di no, perchè quei ceti alti tassati sfruscerebbero un tantino di meno creando un danno all'economia. Più della posizione arrogante, volgare e classista, mi sorge una domanda: l'Italia non è più una Repubblica Democratica Parlamentare? Caro Marco Moschetta, un conto sono i governi malsani, altro conto è lo stato democratico previsto dalla nostra Costituzione. La politica dominante e i suoi governi, sono funzionari e funzionali ai grandi interessi economici privati. La mala politica è serva dei soldi e di chi paga, serva, non padrona. Secondo Marx lo Stato sarebbe diventato superfluo, superato, dopo un processo storico di evoluzione politica, tecnologica, scientifica, economica e sociale dell'umanità. Siamo molto lontani da quel giorno e se non ci diamo una svegliata ci fermeremo molto prima. Mercato sì, ma al servizio, non padrone. Condivido , ; . : del commento di Giancarlo Falconi.
Si può dire che si risana se si spende meno mantenendo la qualità dei servizi erogati. Quello che sta accaddendo non è risanamento ma "affamamento"
Se pensate che lo stato sappia meglio di voi cosa fare dei vostri soldi avete un problema come economisti ma soprattutto come uomini.