Questa sera mi faccio un bicchiere di lambrusco. Amabile, corposo, leggermente frizzante. Voglio che una “rossa” tentazione favorisca una selva di risate. Ma con sobrietà, senza andare sotto il tallone di Bacco. Voglio ridere pasteggiando il buon nettare. Voglio ridere pensando agli amici del PD. Rido con loro, per carità, non di loro. E se una risata salverà il mondo, io spero che il nostro ridere seppellirà un'intera classe dirigente.
Certamente non ridevano i “compagni” che ventotto anni fa salutavano per l'ultima volta a pugno chiuso Berlinguer. Il sardo mi ha fatto sempre pensare alla "tettonica a placche". Il suo “eurocuminismo” anticipava di gran lunga lo disgregamento dalla pangea Sovietica. Coraggioso? Si! Lungimirante? Si e no! Ci stava per rimettere le penne il 3 ottobre del 1973. Altro stile, altra lotta. L'Enrico della “questione morale”, dell'abuso della politica. Nemo profeta in patria. La figlia alla Rai. Almeno lui era morto da un anno.
Non ridevano trenta anni fa i “compagni” operai. Volevano andare tutti in paradiso. Intanto lottavano. Qualche bomba, un colpetto di pistola, ore di sciopero, ore di letture, ore di sindacato. Il “Sindacato”, quello con la "S" maiuscola. Quello di Luciano Lama.
Non ridevano i compagni che quaranta anni fa indossavano “l'Eskimo”. Chi ci credeva? Un po' tutti. “Peace and Love” anche per l'imboscato figlio di papà, frustrato e impigrito che con l'Eskimo si dava un'altra possibilità, tanto poi la famiglia sistemava tutto. Intanto c'era, anche se all'uscita dalla Chiesa da buon catto-comunista ringraziava Dio di essere ateo.
Non ridevano i “compagni” in cella, quelli alla gogna, i compagni che rivoltavano i cappotti pur di non prendere una lira dalla cassa del Partito o dalle casse dello Stato.
Non rideva Gramsci, l'ideologo, “sfiatandosi” in un letto di carcere.
Questa sera, però, ridete uomini e donne del PD. Ridiamo insieme! Siete tutti “compagni” divenuti “amici”. La metamorfosi centrista completata e la sinistra a casa. Amici progressisti, riformisti, rottamatori. Ridiamo!
Ridiamo di un Segretario di Partito che vota la fiducia ad un governo di baroni e banchieri.
Ridiamo di un Segretario di Partito che sghignazzando al telefono dice: “Allora! Ce l'abbiamo una banca?”.
Ridiamo di una Sindacalista che querela una lavoratrice ingiustamente estromessa dal proprio impiego.
Ridiamo dell'amico dei lavoratori, dell'affabulatore con l'orecchino a 15.000 euro al mese.
Ridiamo dei vostri dirigenti, progressisti, riformisti, vicini al popolo e poi anche presidenti del “Lions”.
Ridiamo degli amici che di un territorio, sia esso Comune, Provincia o Regione non frega nulla. Perchè, per loro, “territorio” è sinonimo di conquista. Una carta. Una rendita. Una collossale partita a Risiko.
Ridiamo dei rottamatori con gli amici banchieri, e dei rottamati con i soldi in banca. Ridiamo della questione morale, perchè la morale oggi è solo una questione di soldi.
Ridiamo di tutti gli “amici”, ops, compagni che hanno abbandonato l'eskimo e indossato il loden. Fa più figo, più radical chic.
Ridiamo! Io intanto mi faccio un altro lambrusco...porco boia!
Alessio D'Egidio
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