Gianni Chiodi, Governatore della Regione Abruzzo e Mario Draghi, presidente della Bce.
Il Chiodi pensiero " Taglio della spesa pubblica come strumento per non aumentare le tasse. Per non bloccare la produzione e gli acquisti. Una crisi industriale e non finanziaria. La mancanza di infrastrutture e il costo della produzione come punto nevralgico della crisi".
Il Draghi pensiero " risanare i conti non con le tasse ma con i tagli alla spesa. I conti si risanano non con maggiori imposte ma con la riduzione della spesa. La strada maestra da percorrere per imboccare la via della crescita".
Entrambi puntano a un consolidamento fiscale attraverso un processo che sia credibile, irreversibile e strutturale.
Ciò che conta è la fiducia della nazione e dei mercati.
Una sorta di psicoanalisi economica.
Il Governatore Chiodi non ci ha sorpreso. Nonostante la politica del PDl avversa alla sua riforma sanitaria, nonostante il tentativo dei suoi uomini storici, imposti dalla politica del "Compà" è riuscito a mantenere il criterio economico per la traccia sociale.
Abbassare le tasse attraverso la riduzione della spesa pubblica come unica vera riforma. Una regola matematica. Meno tasse più soldi in circolo.
Non così banale.
Il problema rimane la politica e le fronde. Nessun comitato per sostenere Gianni Chiodi alle primarie nazionali del PDL.
A L'Aquila si Piccone di Alfano. www.cityrumors.it/laquila/politica/laquila-comitato-amministratori-locali-pro-alfano-53654.html
Questa notte vi è stata una riunione dei lunghi coltelli e ieri l'annuncio di un eletto comitato.
A Teramo si parla di formattazione, di sindaci ma il nulla su Gianni Chiodi.
Il sindaco Brucchi e il Senatore Tancredi dissertano su tutto, marciano ovunque, inaugurano qualunque cosa... ma tagliano il cordone con il Governatore di casa.
Il silenzio come astensione.
Draghi ha le stesse parole di Gianni Chiodi.
Fuoco e fumo. Questione di arrosto e banchetti. Il Bon ton.
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