Il 2014 è un anno importante per l’Abruzzo dell’energia… se anche l’energia per l’Abruzzo non è mai stata così importante.
Così è se vi pare…
Facciamo una visita al sito Energia ed Ambiente della regione Abruzzo, alla ricerca del piano energetico regionale 2013. http://www.regione.abruzzo.it/xAmbiente/index.asp?modello=pianEnergetica&servizio=xList&stileDiv=mono&template=default&b=pianEner.
Sulla pagina web dedicata della Regione Abruzzo, si può avere la possibilità di leggere solo le date associate al bla bla bla delle notizie: dunque 2007, 2008, 2010, sbuca un 2012 in termini di linee guida per autorizzare gli impianti a fonti rinnovabili e poi magicamente si legge: quadro Strategico Nazionale 2007-2013 - Programma Operativo Interregionale "Energia rinnovabile e risparmio energetico".
Woow!!! Sbuca anche un magico sitohttp://www.europuglia.it/ (che poi ci spiegate cosa c’entra la Puglia?) sembra di fare la caccia al tesoro…continuiamo a cercare, perché il nostro obiettivo è trovare il nostro piano energetico regionale 2013.
Chiaramente entro nel sito che chiaramente non è chiaro. Mmmm m’ingegno a trovare “il nascondiglio” della mia preda … e vengo fatalmente attratta nel menù a tendina, dalla voce “POI ENERGIA”…clicco e leggo a chiare lettere: “Il programma interviene sulle Regioni Obiettivo “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia)”…..quindi non l’Abruzzo.
Provo ad approfondire…Insisto e vado oltre…trovo finalmente il documento relativo al programma. Bellissimo, pulitissimo, ma per me poco chiaro. Cioè questo è un documento da Programma Energetico, non un Piano energetico regionale.
Ricapitoliamo.
Navigo sul sito della regione Abruzzo, cerco il piano energetico regionale 2013 e trovo il Programma Interregionale ( che non è un piano energetico) che interessa i territori delle Regioni dell'Obiettivo Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania) ed esteso a tutto il Mezzogiorno (ovvero anche alle regioni Basilicata, Molise, Abruzzo, Sardegna)…. Di fatto del Mezzoggiorno non ho trovato traccia, anche nel bel dossier riepilogativo della Dr.ssa Piezzo , che presentava lo stato dell’arte del suddetto programma.
Ma io non mi arrendo. E trovo un documentino interessante, che assomiglia ad un piano energetico regionale, documento datato 2007….
Lo ripropongo:
L’obiettivo del Piano di Azione del Piano Energetico della Regione Abruzzo è stato sintetizzato in due steps:
1. 1) il Piano di Azione deve consentire al 2010 il rispetto del (per la quota parte di competenza della Regione) e delle direttive della Comunità Europea in tema di: a) biomasse; b) biocombustibili; c) risparmio energetico; 4) penetrazione della produzione di energia da fonti rinnovabili (FER);
2. 2) Il Piano d’Azione prevede il raggiungimento al 2015 di uno scenario energetico dove la produzione di energia da fonti rinnovabili sia pari al 51% dei consumi alla stessa data. Viene sancita in tal modo la volontà politica di partecipare in modo concreto alla sostituzione delle fonti energetiche fossili, accelerando il processo di conversione energetica verso un’economia non fossile.
Trascorso il Natale, siamo tutti più cattivi… qualcuno mi spiega il punto della situazione di quanto dichiarato nel 2007? Non esiste un documentino anche più ino, un dossier, un pezzo di carta che faccia una banale descrizione dello stato dei fatti?
Risposta NO. Una curiosità: quante delle voci precedentemente descritte sono state sapientemente portate a casa? Risposta…. Tic tac…tic tac.
Un po’ di storia…
Corsi e necessari ricorsi normativi.
http://www.iduepunti.it/abruzzo/21_marzo_2013/l’abruzzo-è-rinnovabile-0
In base alla legge 27 febbraio 2009, n. 13, e all’art. 37 del decreto legislativo n. 28 del 2011, gli obiettivi nazionali di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili al 2020 e nei bienni intermedi dal 2012, 2014, 2016, 2018, devono essere ripartiti tra le regioni e le province autonome. Tale ripartizione deve essere effettuata in modo da:
• garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali(N.B. raggiungimento!) ;
• tener conto della situazione pregressa (domanda: quale?);
• tener conto dei potenziali disponibili in ciascuna regione e provincia autonoma.
“Il Decreto 15 marzo 2012” del Ministero dello Sviluppo Economico definisce gli obiettivi regionali e le modalità di sanzione nei casi di mancato raggiungimento degli obiettivi. Si ricorda, a titolo di precisazione, anche che gli obiettivi nazionali al 2020 di sviluppo delle FER, definiti dal Piano Azione Nazionale (PAN) per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, sono perseguiti tramite:
-la riduzione dei Consumi energetici Finali Lordi, promuovendo l’applicazione di misure di efficienza energetica “ordinarie” e “straordinarie” in grado di ridurre i consumi finali a parità di principali driver di sviluppo al 2020 (PIL, popolazione, domanda di mobilità, sviluppo industriale) che influenzano i consumi di energia;
-incremento dei consumi delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) nei tre settori previsti dalla Direttiva 2009/28: in particolare si prevede di conseguire l’obiettivo vincolante di sviluppo delle FER da trasporti, di raddoppiare gli attuali sviluppi delle FER elettriche e di incrementare significativamente la crescita dei consumi delle FER termiche.
Tale decreto ha previsto inoltre, di definire, per gli anni intermedi (2012,2014, 2016, 2018) le traiettorie degli obiettivi regionali. Tali obiettivi prevedendo una crescita lineare. Parlare di crescita lineare, vuol dire parlare di una linea che sale sempre di più, ma per crescere la linea ha bisogno di dati. Quali? Mah…
Ecco perché il 2014 è un anno importante, ecco perché è importante rideterminare gli obiettivi e tornare in sella al cavallo per fornire le giuste risposte all’Italia e all’Europa.
LE FONTI RINNOVABILI IN ITALIA: IL BUON VECCHIO GSE.
Alla fine del 2012 le fonti rinnovabili ricoprono un ruolo importante all’interno del sistema elettrico nazionale. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili rappresentano circa il 37% della potenza complessiva istallata in Italia e il 31% della produzione lorda totale.
Il numero degli impianti FER diffusi sul territorio nazionale continua a crescere arrivando nel 2012 ad una consistenza pari a 484.587 spinto essenzialmente dalla crescita degli impianti fotovoltaici.
La potenza installata in Italia nel 2012 è pari a 47.335 MW in crescita rispetto all’anno precedente per l’istallazione di nuovi parchi eolici, di impianti alimentati con bioenergie e soprattutto di fotovoltaici.
La produzione rinnovabile, grazie al contributo delle nuove installazioni, segna un nuovo record raggiungendo 92.222 GWh, l’11% in più rispetto al 2011
Si presenta per completezza una tabella che mostra lo stato dell’arte delle istallazioni da fonti rinnovabili in Abruzzo, relative all’anno 2012. I dati sono ufficiali e pubblicati nel rapporto statistico GSE 2012 (NOTA: il Rapporto 2013 non è stato ancora emesso).
E’ chiaro che questa tabella dice molto poco, se non la si colora con un po’ di critica.
Ovviamente la fonte idroelettrica, in Abruzzo grazie alla cospicua presenza di corsi d’acqua, la fa da padrone e non ha subito alcun incremento rispetto al 2011, in termini di istallazioni . Un’idea per potenziare la fonte potrebbe essere il miniidro… tecnologia questa, che permetterebbe di sfruttare l’acqua delle piccole derivazioni o delle condotte dell’acqua, per produrre una buona dose di energia elettrica…
http://www.iduepunti.it/abruzzo/23_luglio_2013/quellabruzzo-che-si-tuffa-nel-mini-idroelettrico
La fonte eolica, rispetto al 2011 ha subito una leggera ma non trascurabile inflessione ( da 27 a 18 istallazioni)… eppure il sito regionale brulica di progetti e progettini per promuoverla. Si parla di tanti soldini… volete un esempio: “Powered: Project Offshore Wind Energy (Marzo 2011 per 36 mesi)[Budget 4.453.000 Euro]…
La fonte solare, d’altra parte, ha subito un audace aumento rispetto al 2011 (da 7746 a 11937), dati che temo non subiranno crescita nel 2014, causa la brusca frenata del conto energia e la conseguente deduzione che il solare fotovoltaico dovrà camminare con i propri piedi per un po’.
Tra la geotermia e l’Abruzzo non c’è gran feeling e questo è assolutamente in linea per quel che concerne le grandi istallazioni: non siamo una regione a spiccate potenzialità geotermiche.
Le Bioenergie, chicchesenedica, hanno subito un’ intrigante impennata: rispetto al 2011 si è passati da 14 unità a 34. Questioni etiche, sociali, morali… tutto sottoscritto…ma è ormai certo che nell’universo delle rinnovabili le bioenergie rappresentano il futuro.
Dulcis in fundo…giusto 2 numerini per dare merito al confronto.
Relativamente alla produzione di Energia da FER, si evidenzia che: l’Abruzzo nel 2012 ha prodotto 2256,6 GWh di energia, contro gli 8205,8 GWh della Puglia e gli oltre 14743 GWh della Lombardia… Giusto per fare due conticini.
MA LA REGIONE ABRUZZO, non contenta…. TUONA.
Sul solito sito regionale, si scrive: ” Il Piano Energetico Regionale (PER) è lo strumento principale attraverso il quale la Regione programma, indirizza ed armonizza nel proprio territorio gli interventi strategici in tema di energia. Si tratta di un documento tecnico nei suoi contenuti e politico nelle scelte e priorità degli interventi…. L'obiettivo del Piano di Azione del PER della Regione Abruzzo è sintetizzabile in due step:
-Il Piano di Azione prevede il raggiungimento almeno della quotaparte regionale degli obiettivi nazionali al 2010
- Il Piano d'Azione prevede il raggiungimento al 2015 di uno scenario energetico dove la produzione di energia da fonti rinnovabili sia pari al 51% dei consumi alla stessa data passando attraverso uno stadio intermedio al 2010 dove la percentuale da rinnovabile è pari al 31%”
Ok. Bellissimo il bla bla, fantastica la dialettica …ma ora tirate fuori qualche risultato. La mia impressione è che la più grande spinta alle rinnovabili sia venuta dai privati, che sulla scia degli incentivi hanno approfittato per realizzare istallazioni e per trarre, ovviamente benefici economici dagli investimenti.
INDIRIZZO ENERGETICO PROSSIMI ANNI.
Di certo, io non sono la Maga Magò, sebbene sia stato il mio travestimento meglio riuscito… ci tengo quindi a precisare, che né io, né altri più autorevoli di me, sono, ad oggi in grado di stilare con indubbia precisione l’indirizzo energetico dell’Italia nei prossimi anni.
Certo è che il tema energetico sarà strettamente connesso a scelte economiche e politiche. Si pensi agli impianti alimentati a biocombustibili liquidi, le istruzioni operative pubblicate dal GSE lo scorso 15 Novembre prevedevano Certificati Verdi maggiorati del 20 e 10% nei primi due anni di esercizio e successivamente una decurtazione del 15% per i tre anni a seguire. Tuttavia l'approvazione in senato della legge di stabilità ha bloccato tutto facendo perdere di efficacia le istruzioni del GSE. Inoltre è necessario prestare attenzione ad elargire consistenti incentivi agli impianti rinnovabili non programmabili poichè questi risultano dannosi per la rete sia dal punto di vista tecnico (variazioni di frequenza) sia da quello economico (falsando i prezzi che si formano sul mercato elettrico e impattando negativamente sulle tasche di tutti tramite l'aumento degli oneri di rete).
Fatta questa necessaria premessa si afferma che nel 2014 e nel 2015 il Decreto Ministeriale FER elettriche metterà a disposizione incentivi per 320 MW, cui si aggiungeranno certamente altrettanti piccoli impianti sotto le soglie minime e almeno altri 500-800 MW di fotovoltaico di piccola taglia.
Per concludere, spaginando il DM 6/7/12 la fonte più incentivata nei prossimi due anni dovrebbe essere (condizionale è d’obbligo) la biomassa per la taglia 1 MWe. Il contingente destinato all'eolico sarà invece relativamente piccolo, mentre il solare fotovoltaico dovrà camminare con le proprie gambe o quasi.
Il settore dell’efficientamento energetico degli edifici è sicuramente l’asse portante negli anni che verranno e che vedrà protagonisti, in sequenza, gli edifici pubblici ed i civili con obbligo di realizzazione degli interventi entro il 2018-2020(Il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013). http://www.iduepunti.it/abruzzo/29_settembre_2013/labruzzo-prende-zero-energia
PENSIERINO DI INIZIO ANNO.
E’ un anno questo, colorato da numerose sensazioni, che inevitabilmente s’intrecceranno per dar vita ad un nuovo Abruzzo.
Si rincorreranno i doveri dell’amministrazione uscente, le tanto attese elezioni politiche e i nuovi insediamenti post-elezione… tutto molto bello, tutto molto colorato, tutto molto pericoloso… Le scelte infatti, necessitano di continuità, necessitano di un presente, che senza un passato non ha un futuro...
Le scelte energetiche della nostra regione sono assolutamente strategiche e pioniere di una nuova economia, una delle poche che sta crescendo nella nostra Italia: non smettiamo mai di credere che insieme, possiamo ripartire.
Possiamo invertire l’ordine degli eventi e della storia.
Prima di chiudere qualche necessaria questione:
1) L'Amministrazione regionale potrebbe aggiornare le informazioni ed eliminare quelle di 10 anni fa?
2) Qualcuno può spiegare i vantaggi tratti dalla partecipazione (dubbia) al Piano Interregionale 2007-2013?
3) E’ possibile avere accesso a carte idrografiche aggiornate, senza dover scavare tra i reperti archeologici del regio regno del genio civile , per provare a dare vita alle autorizzazioni del mini-idroelettrico?
4) Qualcuno potrebbe spiegare in modo chiaro agli abruzzesi se il piano energetico regionale 2013 esiste o è solo un fantasma?
5) Voi che amministrate, avete chiaro il fatto che se non rientriamo negli obiettivi regionali del burden sharing, veniamo silurati da pesanti sanzioni?
Ebbene caro Abruzzo, siamo ad un bivio…lo stesso in cui il curato Don Abbondio si è imbattuto nei bravi…lo stesso in cui si sceglie di stagnare nel passato o risorgere nel futuro…lo stesso in cui questo matrimonio tra l’Abruzzo e l’energia “ s’ha assolutamente da fare”.
Fonti: Rapporto Statistico GSE 2012; DM 15 marzo 2012; Programma europeo POI Energia. L’energia come fattore di sviluppo delle Regioni Convergenza
dott.ssa Simonetta Piezzo; Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico” 2007-2013; www.regione.abruzzo/ambiente.
Commenta
Commenti