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Il corrosivo: Sono rimasto in silenzio

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

Sono rimasto a lungo in silenzio e l’ultimo mio scritto su questa rubrica risale a un bel po’ di tempo fa. Ne sono rammaricato. Avrei voluto scrivere ancora, di più, ma non me la sono sentita. Confesso di essere stato preso da un grande scoramento, che ancora dura. Come dire? Mi sono arreso. Non trovo più parole per descrivere lo stato agonizzante di questa città che amo tanto, troppo. Non è che non ci siano stati fatti di cronaca che avrebbero meritato un commento, una considerazione, anzi... Ce ne sono stati fin troppi. Ma sono stanco di parole e di commenti. Sono stanco dei teramani, ai quali, a quanto pare, continua ad interessare solo il mangiare, il bere e starsene nei bar a consumare aperitivi, almeno quelli che possono permetterseli, gli altri se ne stanno rintanati nelle loro case, senza pensare ad altro che a se stessi. La prima vittima di una serie di delitti compiuti in questa città è lo spirito civico, morto ucciso già da molto tempo. Ma quel che colpisce è la totale assenza di spirito di reazione e di iniziativa. Teramani... ci stiamo lasciando morire.... senza far nulla.

Non abbiamo più amore per noi stessi, per la nostra città, per la nostra storia, per la nostra cultura, per la nostra identità. Siamo diventati niente e nessuno. Abbiamo conservato i vizi antichi (compreso il poco amore per il carnevale e il molto amore per la quaresima) e ne abbiamo aggiunti di nuovi alla nostra bisaccia morale, non abbiamo mai badato ad accrescere le nostre virtù, che ci limitiamo a riscoprire giusto un giorno all’anno.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Tutto muore quaggiù... e io so quanto mi è caro questo che è il titolo di un articolo al quale sono molto legato, anche se non ho la voglia di spiegare perché e chi ne sia l’autore, perché lo spirito di rinuncia, alla fine, ha conquistato anche me, riducendomi all’afasia. Mi sono convinto: non c’è più alcuna possibilità di resuscitare l’orgoglio dei teramani, perduto per sempre. Sono rimasto in silenzio, perché solo il silenzio è ciò che meritano questi teramani di oggi, che restano indifferenti a tutto nella stragrande maggioranza: alle sentenze di giudici del lunedì che colpiscono il diritto di cronaca, allo strapotere dei politici del nulla, all’ignoranza degli amministratori, alla pochezza dei risultati ottenuti da una politica miope e senza speranza.                                                                                 Vuote le librerie, vuote le strade, le piazze e adesso vuoti anche i negozi di scarpe e di vestiti che sono stati gli ultimi ad ammainare le loro bandiere. Non sono solo metafora le passeggiate dei ratti lungo il corso, di notte per adesso, ma vedrete che cominceranno a farsi vedere anche di giorno. Ci aggiriamo per le vie della nostra città come fantasmi, in una regione dove dalfonsianamente regna il nulla e in una nazione dove renzianamente si susseguono annunci che sembrano, quelli si, di un re da Carnevale, di quelli di cartapesta. Anche il mito dell’Europa svanisce all’orizzonte coma una mongolfiera troppo gonfia e quello dell’Occidente si sbriciola in una caduta di rovine che fa ancora più paura perché avviene in silenzio...                                                                                                                                 Il silenzio... ecco, il silenzio... Teramo non merita che il silenzio. Ssttttt... che nessuno disturbi il sonno di Aligi.

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Commenti

Bentornato, Professore.
Condivido riga per riga la Sua perfetta analisi. Grazie per essere tornato.
Bello
Professore... chapeau... Mi toglie le parole di bocca, se non per aggiungere che il male da lei così ben descritto debba onestamente essere esteso all'intera nazione ed a buona parte del pianeta... Il marcio dilaga dall'interno ed azzittisce o uccide ciò che di dignitoso residua... in un gregge troppo spesso ignaro, perché abituato alla progressiva superficializzazione ed accorciamento della vista! Conosco bene, sulla mia pelle, quel dolore interiore che spinge infine al silenzio... ma ogni volta mi scuoto, ci provo, guardando più in Alto... per non dargliela vinta... Le auguro altrettanto... I miei omaggi...
Vede Prof. dai vari commenti si capisce che non è solo. Forse siamo in pochi (mi includo nell'elenco). Ma arrendersi è morire prima di essere morto, combattere e cercare di far capire che le cose potrebbero e dovrebbero andare diversamente mi rende e sono sicuro, La rende vivo. Non si arrenda. È vero il panorama politico è desolante, fatto per la stragrande maggioranza di affaristi, di cercatori di seggi, di poltrone ed incarichi vari, di gente che senza la politica non sarebbe nessuno e che solo grazie ad essa riesce ad avere visibilita' ed incarichi ben remunerati, ma tant'e', bisogna farsene una ragione e votare bene o avere il coraggio di non votare. Forse solo un'astensionismo "bulgaro" spingerebbe i partiti a candidare "il meglio" al posto del "figlio" la "mente" anziche' "l'amante", il " capace" in luogo del fido "incapace". La prego non si arrenda, continui a combattere almeno con la penna (o la tastiera), Teramo non deve morire anche se i nostri figli difficilmente la abiteranno.
.... e questo non è niente in confronto a quello che deve ancora arrivare secondo me.... non vorrei essere tacciato per pessimista allo stato puro, ma quando non si pagheranno più le pensioni (rimane ancora poco), quando chiuderanno le banche e soprattutto i supermercati perché la gente non ha più soldi neanche per fare la spesa, allora..... come si suol dire.... siamo arrivati alla frutta.
Questa inetta classe dirigente, questi incapaci che ci governano, sono stati messi lì dal voto della maggioranza. Questi abbiamo, questi ci meritiamo...
Caro prof. Elso Spesso ho il piacere di condividere pensieri con te, e fino a quando c'è confronto tutto potrebbe apparire meno deprimente del reale status quo. Saluti
A volte una pausa è utile per meglio ritemprare le energie al fine di tornare a combattere con più forza e convinzione. Mai ammainare le proprie idee e convinzioni per un futuro migliore, soprattutto in un periodo decadente come l'attuale.
Caro Elso, devi scrivere di più e sempre. Non puoi abbandonare chi ti ha seguito per anni, chi ha goduto dei tuo racconti , sempre vivi ed appassionanti. Bentornato caro Elso e adesso nn scomparire.
..Teramo é già morta...il problema é che non ce ne siamo accorti......ciao bruno
Io sono vivo e vegeto. Io sono vivo. E vegeto. La punteggiatura può fare la differenza. Questo momento storico ci sta rubando il sonno. . . . con tutto il resto , tuttavia lagnarsi serve a poco; il lamento lo paragono a una altalena che ci tiene impegnti ma non ci conduce da nessuna parte. È vero siamo tutti molto stanchi per avere visto troppe cose che tuttavia non erano quelle da noi desiderate. Professore, ANIMO, la nostra generazione (50 anni più IVA ) non buttava mai nulla, le cose rotte le riparava, le delusioni e i brutti ricordi li infilava in bisaccia e andava imperterrita avanti! Allons enfants
Prof. Faccia una lista civica...e si candidi a sindaco di Teramo.....le pecore hanno bisogno di chi le conduce al pascolo....il popolo di Teramo......la seguira'. Colga l'attimo.
Giusto ieri mattina avevo scritto questo messaggio a Teleponte che il Sindaco non ha condiviso: "Teramo, la città dei morti viventi... si trascina stancamente da un bar all'altro per dimenticare di non essere mai esistita. Anonima che più non si può. Il maggior spettacolo offerto è la settimanale fiera delle mutande. Pochezza di uomini, pochezza di città...". Caro SimonSoel, era davanti alla tv? In caso contrario mi fa purtroppo (dis)piacere sapere che abbiamo un punto di vista similare. Tant'è.
Ringrazio tutti per gli apprezzamenti. Il mio messaggio in bottiglia è stato raccolto e letto. Dobbiamo e possiamo darci da fare, tutti, singolarmente e collettivamente, sperando di poter far tornare a rivivere questa nostra città. Ringrazio Giancarlo per il suo "ben tornato", so che ha atteso con pazienza il io ritorno e nel vuoto afasico non ha cancellato la rubrica. Ringrazio gli altri e li incoraggio, ma li invito a tenere presente che non sempre chi assume queste posizioni viene a sua volta incoraggiato, anzi a volte si trova davanti la non sublime arte del dileggio. All'anonimo che mi invita a fare una lista civica e a candidarmi... ricordo che in questo campo ho già dato, mi sono più volte candidato e proposto, ma non ho raccolto messi di consensi, certamente per colpa mia, forse non riuscendo a meritare la fiducia che ogni volta ho cercato di guadagnare. Adesso, alla mia età, non mi resta che sperare nei giovani... e spero che riescano ad avviare un progetto per una nuova Teramo, che, ovviamente, dovrà affondare le basi nella cultura, nella nostra cultura, in quel poco che ne è rimasto.

 Il Corrosivo e Il Muratore non sono solo due rubriche de I Due Punti, sono le colonne.
Senza colonne tutto crolla.

 

Caro Prof. purtroppo Lei non ha raccolto, a suo tempo, i giusti consensi, solo perché candidato in un Partito che era al 3%. Si fosse candidato nella vecchia DC o PCI sarebbe di sicuro arrivato a Roma, viste le indubbie doti. Anche oggi, purtroppo, conta più il partito che il candidato, ed il livello politico ne è la prova. Si entra in politica per diventare qualcuno e non il contrario. Purtroppo, la rinuncia (comprensibile, ma non auspicabile) di gente come Lei alla discesa in campo non può che abbassare il livello. Sperare nei giovani? Giusto, ma i giovani hanno bisogno di esempi, ed in giro di esempi validi da imitare o da cui apprendere qualcosa di positivo ne vedo pochi. È così o devo cambiare ottico ed oculista ?
gentile prof.nn mi sei simpatico ma concordo con quello che hai scritto.Teramani seguitate a leccare.buona giornata