Profughi tra i 14 e sedici anni, ( età dichiarata in realtà sembra che ci siano anche degli ultra 20 enni) ospiti della scuola Elementare Noè Lucidi e relegati in un'aula dell'edificio.
Ogni mattina fumano le loro sigarette e altro di attorcigliato, prima di entrare a lezione, di fronte al passaggio e alla testimonianza dei bambini.
Una scena che forse molti alunni teramani avranno visto fare dai propri genitori, dagli amici dei genitori, da alcune maestre in orario non scolastico, da qualche dirigente, non è una scusante ma cronaca, ma non è sicuramente educativo, perchè il fumo fa male e provoca il cancro.
Fumo diretto e indiretto.
Il messaggio da pubblicità regresso ha fatto infuriare diversi genitori, le cui proteste sono state rappresentate alla preside del plesso, che sarebbe in attesa di trasferire i ragazzi ospiti, presso un insegnamento superiore.
La soluzione pedagogica.
Fumo chiamerà fumo e finalmente ci sarà l'integrazione.
Domanda: Che cosa fumavano i ragazzi?
Chi dovrebbe controllare?
Perchè la scelta di una scuola elementare?
Come si posso segregare dei ragazzi per non farli venire in contatto con dei bambini di 6 fino a dieci anni?
Chi ha avuto la brillante e illuminata idea?
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