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Il corrosivo: Due gemelle: Etica e Morale

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

 SOCRATE: Ero stato avvertito del vostro arrivo. Ma non so perché siete venute da me. Non sarà per una delle vostre continue diatribe?

 MORALE: Veramente sì, Socrate. Non ne posso più di questa qui, che continua a tormentarmi  con i suoi rimbrotti.

SOCRATE: Si vede che tu continui a comportarti male. Molti mi hanno parlato del tuo licenzioso comportamento. Pare che tu ultimamente ti conceda a tutti, senza ritegno.

MORALE: Sì, Socrate, so quel che si dice di me. So che mi chiamano “la puttana”. Ma sinceramente, me ne infischio. Non faccio altro che tentare di corrispondere all'insieme di norme e valori di un individuo o di un gruppo

SOCRATE: Ecco, appunto, ti adegui e ciascun individuo e ciascun gruppo ti fa sua, e, come tuo amante, ciascuno si vanta di avere la sua Morale.

ETICA: Vedi, Socrate, è quel che le ripeto. Io, invece sono casta, pura, non mi concedo a nessuno e rifletto speculativamente su norme e valori immutabili, sia sul piano pubblico che su quello privato, senza contraddizioni e ambivalenze.

MORALE: Io considero le norme e i valori come dati di fatto, e, se condivisi da tutti, mi adeguo.

ETICA: E io cerco di dare loro una spiegazione razionale e logica, ma rifletto su di loro criticamente.

SOCRATE: Non riprendete a litigare. Se tu, Morale, sei troppo puttana, tu, Etica, sei troppo vergine. Perché non cercate di ridurre l’una la propria eccessiva licenziosità e l’altra la propria eccessiva castità?

ETICA: Ma io sono legata al mio ruolo istituzionale e normativo. Sono slegata dai singoli individui o gruppi, li spingo ad agire e a provare sentimenti che giudico positivi o negativi in base alle mie norme, pongo limiti ai loro desideri individuali, in vista di un obiettivo maggiore che è il benessere sociale.

MORALE: Bella roba! Sei coercitiva sulla volontà degli individui, ancora di più di quel deficiente di Diritto. Almeno tu non li metti in galera quelli che non accettano le norme e i valori che imponi.

SOCRATE: Non è bello che due sorelle gemelle litighino in continuazione come voi. Dovreste cercare di andare d’accordo. 

MORALE: Mia sorella, Socrate, non bada ad altro che a raccomandare, prescrivere comportamenti... la gente non ne può più. E’ troppo rigida.

ETICA: Si deve essere come te, che ti pieghi oscenamente a tutte le inclinazioni, che giustifichi ogni comportamento, che ti limiti a consigliare, senza alcuna volontà di sanzionare nemmeno con un rimprovero tiepido coloro che non seguono i tuoi consigli?. Per questo ti chiamano “puttana”, perché sei pronta a giustificare tutto e i valori che consigli sono sempre ballerini, come vele su un mare in tempesta.

SOCRATE: Però sono stanco di voi. Di tutte e due. Io preferisco la compagnia delle mie Leggi.

MORALE: Anche tu, Socrate, con queste tue Leggi... hai rotto. Non saranno mai amiche tue quanto lo sono del loro despota, Diritto. Vuoi capire o no che fanno parte del suo harem?

SOCRATE: Non importa. Tanto più amo le leggi e le rispetto quanto più sono capaci di essere anche contro di me.

MORALE: Bel furbo che sei! Non sono state loro che ti hanno condannato a morte?

SOCRATE: Sì. Ma non me ne sono dispiaciuto più di tanto. Era troppo più importante per me non infrangerle.

ETICA: Invece, Socrate, per questa mia degenere sorella, tutto finisce con l’essere lecito. Pensa che è andata con tutti e si è data a tutti. Via via, in questi secoli, è arrivata ad essere religiosa, laica, antica, moderna, contemporanea, post moderna, individuale, sociale, di gruppo. Si è piegata a tutte le mode e a tutte le tendenze. E’ stata borghese, proletaria, socialista, comunista, monarchica, repubblicana. Ha indossato mille vestiti, si è vestita a festa, è andata in giro in gramaglie, è andata al mare in bikini e ha frequentato anche spiagge nudiste, mostrandosi nuda come mamma l’ha fatta.

MORALE: E tu, vecchia megera, che ti sei sempre vestita come una monaca di clausura, rinchiusa nei tuoi paludamenti, sempre gli stessi...?

ETICA: Non ti permetto di paragonarmi a qualcosa che abbia a che fare con Religione. Io non mi sono mai mischiato con lei, come hai fatto tu, spudoratamente.

MORALE: Taci, altrimenti, ti strappo quei pochi capelli che ti sono rimasti dopo che si innamorò di te Stato e te li strappò quando cercasti di scappare.

ETICA: Sono fiera, mia cara, di non essermi concessa a lui. Non mi sarei trovata a mio agio se fossi diventata Etica di Stato.

SOCRATE: Fatemi un favore, andatevene. Di voi non so che farmi e la vostra conversazione mi dà tedio. Giusto adesso, poi, mi è venuto in mente che ho un appuntamento con le mie Leggi.

MORALE: Ecco, Socrate, vai a farti ammazzare un’altra volta. Ho sentito dire che stanno preparandoti un altro bel bicchiere di cicuta.

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Fotografia della contemporaneità .
Bavo Professore non ti smentisci mai. Veramente bello e spassoso e soprattutto attualissimo.