Sull’ultimo numero della rivista “Erasmus”, (n. 9-10, luglio 2015) della massoneria del Grande Oriente d’Italia, è stato pubblicato un ampio servizio sulla commemorazione di uno dei più grandi esponenti della massoneria abruzzese, Alfredo Diomede, scomparso nel 1997 a 73 anni, dopo essere stato a lungo ai vertici dell’Istituzione. La celebrazione è avvenuta il 4 luglio 2015 nel Castello Medievale di Salle e ha coinciso con i festeggiamenti per il decennale della loggia pescarese (1250) intitolata proprio allo stesso Diomede. Vi hanno preso parte più di 100 “fratelli” arrivati da tutt’Italia. Non mancavano quelli teramani, anche per testimoniare la propria riconoscenza a chi, subito dopo la guerra, quando a Teramo non era stata ancora ricostituita una loggia, accolse in quella pescarese, la gloriosa “Aternum”, i muratori già impegnati a rimettere in piedi la loggia “Delfico”. Molti dei tanti che Diomede ospitò per diversi anni a Pescara sono passati all’Oriente Eterno, ma il ricordo di quella ospitalità e degli aiuti ricevuti non è mai venuto meno. A Diomede si deve la rinascita della massoneria abruzzese nel 1944 con la rielevazione delle colonne della “Progresso” di Chieti e nel 1945 di quelle pescaresi della “Manthonè”. Allo stesso Diomede si deve il fortunato percorso massonico che portò con la “Aternum” a fronteggiare un difficile periodo quale quello tra il 1959 e il 1962 e poi a far rifiorire le altre logge, fra le quali quella teramana.

Commenta
Commenti