Non andrei mai a spasso con Luciano D'Alfonso da pronunciare D'Anfonso.
Non ricordo se usare la N o la L.
Solo con Daisy e il suo essere maestra elementare.
Non sarebbe uno spasso ma un masso da gettare nello stagno dei ghirigori delusi e stanchi.
Il braccio è solo per Montale e le sue scale di affetto e amore.
Non farei mai colazione con Luciano D'Alfonso perchè sarebbe un echeggiare del possesso, ossesso, del sesso, del proprio sè superiore…
Un venire continuo di proprie infanzie.
Tiffany era una perita agraria.
Quando non si hanno più parabole da populista, quando le allegorie sono terminate dalle ripetizioni e suoni oramai stonati, quando le onomatopee diventano fumetti senza disegnatori, quando il bianco e nero sono solo bianco e nero privi di sfumature, quando il tutto diventa un complesso edipico e di altri atti mancanti, ecco che il Governatore della Regione Abruzzo, di stimmate unto dal suo Signore, il proprio riflesso, si permette di offendere i periti agrari di Alanno.
Il resto è un video a suo imbarazzo e una lettera meravigliosa del Dirigente Scolastico, Arduini.
La legga, Governatore Biblico.
Questa è una sacra scrittura.
Noi ci vergogniamo.
Non è la prima volta e non sarà l'ultima.
Il suo è solo un gettito fiscale da onanista convinto.
Non ricordo se usare la N o la L.
Solo con Daisy e il suo essere maestra elementare.
Non sarebbe uno spasso ma un masso da gettare nello stagno dei ghirigori delusi e stanchi.
Il braccio è solo per Montale e le sue scale di affetto e amore.
Non farei mai colazione con Luciano D'Alfonso perchè sarebbe un echeggiare del possesso, ossesso, del sesso, del proprio sè superiore…
Un venire continuo di proprie infanzie.
Tiffany era una perita agraria.
Quando non si hanno più parabole da populista, quando le allegorie sono terminate dalle ripetizioni e suoni oramai stonati, quando le onomatopee diventano fumetti senza disegnatori, quando il bianco e nero sono solo bianco e nero privi di sfumature, quando il tutto diventa un complesso edipico e di altri atti mancanti, ecco che il Governatore della Regione Abruzzo, di stimmate unto dal suo Signore, il proprio riflesso, si permette di offendere i periti agrari di Alanno.
Il resto è un video a suo imbarazzo e una lettera meravigliosa del Dirigente Scolastico, Arduini.
La legga, Governatore Biblico.
Questa è una sacra scrittura.
Noi ci vergogniamo.
Non è la prima volta e non sarà l'ultima.
Il suo è solo un gettito fiscale da onanista convinto.
"LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE D’ALFONSO
Ill.mo Presidente
dopo che Lei ha insultato (per non dire diffamato) l’Istituto Tecnico Agrario di Alanno, ho saputo che vuole venire in visita da noi. Francamente non ne capisco il motivo, giacché la Sua presenza è inutile, dannosa e offensiva. Inutile, perché non serve a niente; dannosa, perché non possiamo perdere tempo dietro a Lei dopo le soste forzate per terremoto e maltempo; offensiva, perché venire a dare una pacca sulla spalla all’Istituto facendo finta che non sia successo niente, è un affronto ulteriore alla dignità degli alunni, verso i quali lei ha puntato il dito indicandoli quali esempi di ignoranza e arretratezza. La sua uscita non ha certo bisogno di commenti. Proprio in nome della dignità e della libertà di pensiero (valori stampati a caratteri cubitali nella Costituzione) che cerco di trasmettere quotidianamente in classe, Le faccio notare che la nostra scuola è frequentata da alunni figli di persone che sputano sangue ogni giorno nello svolgere un lavoro tanto duro quanto sacrificato, gli alunni stessi sono dediti al sacrificio allorché si pensi che molti di loro, oltre ad aiutare i genitori nel poco tempo che trascorrono in famiglia, rimangono cinque giorni alla settimana lontano dagli affetti dovendo rimanere in convitto.
Qui si respira l’Abruzzo vero, quello dalla produttività, del senso del dovere e della tradizione, valori assai lontani dalla politica parassitaria di palazzo del tutto aliena dal quotidiano. Vale più un nostro alunno che mille politici incravattati come pupazzi che non hanno mai lavorato un solo giorno nella loro vita.
Le ricordo, Egregio Governatore, che da oltre vent’anni a questa parte Lei non è stato un “consiglierucolo” di secondo piano, ma ha ricoperto gli incarichi di Presidente della Provincia, Sindaco del Capoluogo di Provincia, Presidente della Regione, in altri termini le massime cariche istituzionali della Regione in campo politico e amministrativo, non mi risulta che Lei si sia svenato per la scuola, anzi ! Se Lei avesse percezione della realtà scolastica, l’infame metafora di Alanno non l’avrebbe neppure pensata. Potrei esporle una serie di questioni a tema,ma non è questa la sede.
Vede Presidente, Lei si esprime con un linguaggio forbito e “dizionico”, usa gli “italianorum” per ostentare cultura e intelligenza, ma dietro vi è il nulla. Per questo Le suggerisco di non venire, di stare sereno dietro la Sua scrivania, lo dico anche nel Suo stesso interesse, perché se Lei ci distrae con la sua presenza, non si produce e mancherebbero le risorse per gli stipendi da nababbo riservati ai politici. La sua visita annunciata, Presidente, somiglia alla scena del film in cui Alberto Sordi prende a pernacchie i lavoratori.
Ad ogni modo, non essendo io il Dirigente Scolastico non posso decidere sulla Sua presenza, ma posso rivendicare con forza dignità e libertà di pensiero, per questo la mia protesta è quella di compiere un gesto mai fatto nella mia ormai ventennale carriera: chiedere un permesso nel giorno della sua visita, me lo posso permettere, visto che le caselle delle mie assenze dal lavoro sono immacolate, in altri termini, non voglio incontrarLa. Abbiamo sicuramente bisogno del Professor Francesco Sabatini, del Professor Piergiorgio Odifreddi, di Lei non sappiamo che farcene. Perché ? Perché il sistema, di cui Lei è autorevole rappresentante, tende a considerare la Scuola una zavorra inutile e costosa, che funzioni poco e male in modo da non formare persone pensanti, ma sforni imbecilli affetti da “complesso del gregge” in modo da scodinzolare a ogni schiocco di dita e non dare fastidio a chi opera nella stanza dei bottoni. Se poi per qualità scolastica l’Italia è al 33° posto in Europa dopo l’Estonia, è un dettaglio trascurabile. La Scuola non deve insegnare solo pensieri, deve insegnare soprattutto a pensare: Lei con il suo comportamento è la negazione di tutto ciò, per questo, in nome del buon senso, Le chiedo gentilmente di ripensarci al fine di rendere un servigio sia alla Scuola sia a se stesso, poiché trattare con dei “cenciari” come noi, che fanno fatica a moltiplicare 51 milioni X 29, è squalificante anche per la S.V.
dopo che Lei ha insultato (per non dire diffamato) l’Istituto Tecnico Agrario di Alanno, ho saputo che vuole venire in visita da noi. Francamente non ne capisco il motivo, giacché la Sua presenza è inutile, dannosa e offensiva. Inutile, perché non serve a niente; dannosa, perché non possiamo perdere tempo dietro a Lei dopo le soste forzate per terremoto e maltempo; offensiva, perché venire a dare una pacca sulla spalla all’Istituto facendo finta che non sia successo niente, è un affronto ulteriore alla dignità degli alunni, verso i quali lei ha puntato il dito indicandoli quali esempi di ignoranza e arretratezza. La sua uscita non ha certo bisogno di commenti. Proprio in nome della dignità e della libertà di pensiero (valori stampati a caratteri cubitali nella Costituzione) che cerco di trasmettere quotidianamente in classe, Le faccio notare che la nostra scuola è frequentata da alunni figli di persone che sputano sangue ogni giorno nello svolgere un lavoro tanto duro quanto sacrificato, gli alunni stessi sono dediti al sacrificio allorché si pensi che molti di loro, oltre ad aiutare i genitori nel poco tempo che trascorrono in famiglia, rimangono cinque giorni alla settimana lontano dagli affetti dovendo rimanere in convitto.
Qui si respira l’Abruzzo vero, quello dalla produttività, del senso del dovere e della tradizione, valori assai lontani dalla politica parassitaria di palazzo del tutto aliena dal quotidiano. Vale più un nostro alunno che mille politici incravattati come pupazzi che non hanno mai lavorato un solo giorno nella loro vita.
Le ricordo, Egregio Governatore, che da oltre vent’anni a questa parte Lei non è stato un “consiglierucolo” di secondo piano, ma ha ricoperto gli incarichi di Presidente della Provincia, Sindaco del Capoluogo di Provincia, Presidente della Regione, in altri termini le massime cariche istituzionali della Regione in campo politico e amministrativo, non mi risulta che Lei si sia svenato per la scuola, anzi ! Se Lei avesse percezione della realtà scolastica, l’infame metafora di Alanno non l’avrebbe neppure pensata. Potrei esporle una serie di questioni a tema,ma non è questa la sede.
Vede Presidente, Lei si esprime con un linguaggio forbito e “dizionico”, usa gli “italianorum” per ostentare cultura e intelligenza, ma dietro vi è il nulla. Per questo Le suggerisco di non venire, di stare sereno dietro la Sua scrivania, lo dico anche nel Suo stesso interesse, perché se Lei ci distrae con la sua presenza, non si produce e mancherebbero le risorse per gli stipendi da nababbo riservati ai politici. La sua visita annunciata, Presidente, somiglia alla scena del film in cui Alberto Sordi prende a pernacchie i lavoratori.
Ad ogni modo, non essendo io il Dirigente Scolastico non posso decidere sulla Sua presenza, ma posso rivendicare con forza dignità e libertà di pensiero, per questo la mia protesta è quella di compiere un gesto mai fatto nella mia ormai ventennale carriera: chiedere un permesso nel giorno della sua visita, me lo posso permettere, visto che le caselle delle mie assenze dal lavoro sono immacolate, in altri termini, non voglio incontrarLa. Abbiamo sicuramente bisogno del Professor Francesco Sabatini, del Professor Piergiorgio Odifreddi, di Lei non sappiamo che farcene. Perché ? Perché il sistema, di cui Lei è autorevole rappresentante, tende a considerare la Scuola una zavorra inutile e costosa, che funzioni poco e male in modo da non formare persone pensanti, ma sforni imbecilli affetti da “complesso del gregge” in modo da scodinzolare a ogni schiocco di dita e non dare fastidio a chi opera nella stanza dei bottoni. Se poi per qualità scolastica l’Italia è al 33° posto in Europa dopo l’Estonia, è un dettaglio trascurabile. La Scuola non deve insegnare solo pensieri, deve insegnare soprattutto a pensare: Lei con il suo comportamento è la negazione di tutto ciò, per questo, in nome del buon senso, Le chiedo gentilmente di ripensarci al fine di rendere un servigio sia alla Scuola sia a se stesso, poiché trattare con dei “cenciari” come noi, che fanno fatica a moltiplicare 51 milioni X 29, è squalificante anche per la S.V.
Tanto Le dovevo
T. Arduini
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Commenti
Complimenti dott.Arduini come lei dovrebbe scrivere queste lettere altri dirigenti scolastici per far capire che la cultura è una risorsa per tutta la collettività,grazie di cuore per quello che ha scritto.
Finalmente liberi da questo cafone prepotente. Mai più