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Teramo la prima in Abruzzo per l'Ecosistema Urbano. Pescara tra le ultime in Italia.

di Giancarlo Falconi
6 minuti
Scrive Rossella Muroni, Presidente Nazionale di Legambiente.
"C’è un’Italia delle città e un’Italia dei cittadini. La prima, che accomuna tanti Comuni capo-luogo, fatica a liberarsi dal traffico, stenta a trovare soluzioni strutturali all’emergenza smog,alla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, non ha ancora messo tra le priorità efficienzaenergetica, rigenerazione urbana, qualità delle periferie, ridistribuzione dello spazio pubbli-co.La seconda, fatta di associazioni, volontari, comitati di quartiere, cooperative di comunità, èsempre più attiva, vitale, solidale, attenta e partecipe alla valorizzazione dei beni comuni eimpegnata a produrre e a sollecitare con forza il cambiamento.Sono questi i due volti dei centri urbani monitorati da Ecosistema Urbano che - accanto allapigrizia con cui tante amministrazioni locali affrontano i temi della sostenibilità ambientale- mostra una serie di azioni e progetti virtuosi promossi direttamente dai cittadini. Come aNapoli, dove gli abitanti hanno recuperato una chiesa abbandonata in pieno centro trasfor-mandola in luogo di cultura e aggregazione: ora Sant’Aniello a Caponapoli è un monumentovisitatissimo e ospita eventi culturali, dibattiti e mostre in piena osmosi con la città. A Milanoun servizio di accoglienza per persone in difficoltà socio-economiche si è aperto al quartierecon un’idea originale e molto contemporanea: gli ospiti della casa “Enzo Jannacci” di vialeOrtles hanno aperto - in collaborazione con associazioni e cittadini – una ciclofficina. Si ècreato così un ciclo virtuoso che ha fatto diventare quello spazio in un luogo d’incontro inter-generazionale. In qualche caso peraltro i senza fissa dimora, in seguito a corsi di formazio-ne, sono riusciti a ottenere borse lavoro presso negozi di biciclette e altre ciclofficine. Oppurea Potenza dove grazie a ScamBioLoGiCo, nato nella riqualificata stazione ferroviaria primaluogo abbandonato e per gran parte inutilizzato e ora recuperato grazie all’intesa tra Le-gambiente gruppo Ferrovie dello Stato e Fondazione per il Sud, oggi è già possibile trovaree acquistare prodotti biologici, a chilometro zero, sfusi, non imballati e del commercio equoe solidale e usufruire di spazi dedicati al baratto di beni in buono stato. O come dimostral’idea del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma, un progetto che ci vedeprotagonisti e che non nasce negli uffici tecnici comunali, ma dalla voglia di associazioninazionali e locali di promuovere una decisa trasformazione degli spazi urbani e azioni dirigenerazione urbana nelle periferie.Nell’Italia dei cittadini, tantissime buone pratiche spesso coinvolgono un condominio, unastrada, un quartiere. Ma pur interessando uno spazio preciso, con evidenza si tratta di atti-vità dietro le quali c’è una precisa idea di città e di un futuro che sappia coniugare giustiziasociale e vivibilità, cultura e socialità, puntando anche su un tipo di economia (e di impresa)in sintonia con l’ambiente e al tempo stesso con la dignità della persona.E se all’estero ci stanno pensando le amministrazioni locali - pochi giorni fa a Quito inEcuador, la Conferenza Habitat III ha messo a punto su questa base le New Urban Agen-da - in Italia salvo rare eccezioni sono le cittadine e i cittadini a mettere in campo preziosiesperimenti di trasformazione urbana. L’auspicio, e il nostro impegno, è che queste iniziativesiano da stimolo alle amministrazioni locali nella riflessione sulle opportunità che ne derivano:opportunità di “rammendare” il centro con le periferie con la mobilità dolce, di ritrovare formeCari sindaci, ora tocca a voidi Rossella Muroni, Presidente nazionale Legambientesostenibili di economia locale in grado di portare benessere diffuso (con la riqualificazioneenergetica, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la cultura...), di restituire a chi attraversala città una sicurezza fondata su una ritrovata socialità e su un senso di comunità che nascedalla condivisione e dalla cura di uno spazio sano e vivibile.Sharing economy, economia circolare, chimica verde, mobilità nuova, economia civile. Ipilastri della trasformazione urbana sono già eretti dalla moltitudine di iniziative dal basso.Ora la scelta sta agli amministratori locali: meglio sostenere e affiancare queste iniziativevirtuose o continuare con il modello che ha tolto il respiro alle nostre città? Non c’è tempo daperdere: all’estero Barcellona, Valencia, Berlino, Parigi, Siviglia, Amsterdam e tante altre cittàhanno già scelto da che parte stare. Cari sindaci italiani, ora tocca a voi"...

La Classifica di Legambiente.
Molti indicatori parziali, Qualità dell'aria tra biossido di azoto, Pm 10, Ozono, consumi idrici domestici, dispersione nella rete, capacità di depurazione, produzione di rifiuti, raccolta differenziata, ( Teramo prima in Abruzzo anche in questa classifica), Trasporto Pubblico passeggeri, trasporto pubblico offerta, Isole pedonali, ( Teramo e L'Aquila tra le ultime in Italia), indice di ciclabilità ( Le abruzzesi in coda),  e Teramo se si escludono le aree verdi è praticamente ultima.
Vi ricordo la pista a Colleparco che ha fatto ridere tutta l'Italia e che ha costretto, per paura di doverla inaugurare, alle dimissioni l'ex Assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Di Giovangiacomo.
Sudare fa male. 
La classifica generale?
Clamorosa.
L'Aquila in un anno passa dal 22esimo al 35esimo posto.
Chieti dal 44esismo al 55esimo posto.
Pescara dal 81esimo al 95esimo.
Teramo dal 27esimo al 18esimo in Italia.

Che cosa risponderà il sindaco di Pescara, Alessandrini?
Si farà un bagno in mare?
No, troppo inquinato. 


 

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Perfetto, e ci troviamo a dover commentare l'ennesima inutile classifica del nulla.