Se qualcuno ci avesse detto che la lega nord perchè di lega nord, mascherata da lega di Salvini, vi stiamo raccontando, nel 2018 avrebbe avuto la coscienza elettorale di pretendere in Abruzzo la poltrona di Governatore, i teramani abituati alla follia, avrebbero rispolverato le vecchie leggi della psichiatria moderna.
Eppure, così sia.
Giandonato Morra diventerà un caso nazionale mentre il centro sinistra, parte del centro sinistra, continua l'inseguimento al Rettore D'Amico e Cavallari si prepara alle primarie.
Si voterà il dieci Giungo e le liste dovranno essere presentate un mese prima.
Un tavolo politico con Giorgia Meloni, Matteo Salvini quel che rimane di Forza Italia o di Berlusconi.
Fratelli d'Italia vuole raddoppiare i comuni capoluoghi di provincia?
Dopo L'Aquila, Teramo?
La coalizione dovrà cedere la poltrona da presidente della regione Abruzzo.
Nel frattempo intorno a Morra si vive una sceneggiata alla napoletana maniera.
Una commedia di senza caratteri che di notte corteggiano l'Uomo eletto ma senza seggio e di giorno sfasciano il filo di Arianna, di Giovanna, di Maria e di altre iscritte.
Una matassa di sventatezza che ha costruito solo il precario senso di appartenenza.
La tattica?
Morra sarà il candidato e la Lega sempre quella Nord, proverà un piccolo assaggio di nuovi iscritti al movimento pronti a spaccare dall'interno.
Cavalli di Troia, essenza da ritorno o anche senza equini perchè la politica ha tante altre mosse tra le vie di una Teramo sempre più movimentata.
Occhio ai deboli di stomaco.
AperipolitiK.
Commenta
Commenti
Dove sfocerà il dramma? Aspettiamo le dalfonsaniadi of last minute.
Sono certo che Morra prenderà le dovute distanze da chi rappresenta la Lega.