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Il corrosivo: l’acustica, a Teramo grande assente

di Elso Simone Serpentini
4 minuti

Al termine “acustica” i dizionari per lo più attribuiscono due significati: 1. parte della fisica che studia i suoni, le loro proprietà e i loro meccanismi di produzione, propagazione e ricezione; 2. l'insieme delle proprietà sonore di un locale per concerti, spettacoli, conferenze, ecc., per cui l'ascolto risulta più o meno soddisfacente. Qualche dizionario fa l’esempio: “il teatro ha un'ottima acustica”.

A Teramo la buona acustica è la grande assente. Non c’è alcun locale pubblico o privato destinato a pubblico spettacolo o evento culturale in cui essa sia presente. Domenica pomeriggio sono stato presente al magnifico evento “Baadaye-Pinocchio d’Africa”, progetto educativo artistico organizzato dall’Associazione Culturale “La doppia M” di Teramo, mi sono entusiasmato per la sua valenza, ma, quando sono stati proposti dialoghi teatrali o sono state pronunciate parole, non ne ho capita una che è una, perché il suono degli altoparlanti rimbombava. Difetto antico questo della totale mancanza di una buona acustica al Palascapriano, denunciato tante volte inutilmente, perché nulla si può fare per rimediare ad un difetto congenito, con il quale la struttura è nata e morirà, quando e se morirà.

 Anche il nuovo Teatro Comunale nacque con questo difetto congenito, per imperizia del progettista, che fu anche sfortunato, perché non solo non fece nulla per calcolare quanto andava calcolato per ottenere una buona acustica, ma beccò proprio le misure giuste per averne una che peggiore non si poteva. Altre “aule” teramane sono, se non grigie, quanto meno sorde, e, se utilizzate per conferenze o concerti, non consentono agli spettatori di capire che poche parole di quelle pronunciate, con o senza microfoni. Terribile è l’acustica dell’aula magna del Convitto Nazionale, non certamente soddisfacente quella della sala polifunzionale della provincia, assai carente quella della Sala San Carlo, adattata su una struttura (l’ex aula della Corte d’Assise), che doveva rispondere a ben altre esigenze.

Anche strutture realizzate più di recente sono sorde o rimbombanti, tanto da non rendere possibile l’ascolto delle parole che vi vengono pronunciate. La sala dell’Ipogeo è dal punto di vista acustico un disastro. Mi chiedo come mai professionisti, tecnici, ingegneri, architetti e progettisti vari e di diverse scuole, così come di diversa tendenza, non siano mai riusciti, o non abbiano mai voluto, porsi il problema di ottenere una buona resa acustica dalle opere da loro progettate. È stata sciatteria? Disaffezione? Ignoranza? Hanno studiato all’università come si può ottenere un’acustica soddisfacente o hanno saltato quei corsi e lo studio di alcuni libri?

Quale che sia il motivo, se ignoranza o leggerezza, della mancanza di buona acustica nelle progettazioni teramane moderne, e quale che sia il motivo della stessa mancanza nelle sale progettate e realizzate nei tempi antichi, a Teramo c’è una desolante realtà. Anche nel cortile della Biblioteca Delfico è difficile capire e seguire chi parla, con o senza microfono, ma anche quella è una “location” adattata. Non sono migliori le strutture dell’ex Gavini trasformate in casa della Scienza. In qualsiasi altra sala, più o meno usata, l’acustica è la grande assente e qualsiasi buona iniziativa si intraprenda viene frustata da questo insuperabile limite.

Domenica al palazzetto dello sport di Scapriano mi sono irritato come mai nel non riuscire a capire una sola parola di quello che veniva detto. Ora la Riccitelli annuncia una stagione teatrale al Palazzetto dello Sport di San Nicolò. Non ci sono mai stato. Mi chiedo: riusciranno gli spettatori a capire le battute degli attori? Ci si è affrettati a dire che le rappresentazioni teatrali saranno fruite ancor meglio che al teatro Comunale e ho pensato che c’è gente che si ostina a volerci far credere che il cerchio sia quadrato e il quadrato circolare. Mi sono chiesto se in Italia, dopo questa scoperta, cominceranno ad abbattere i Teatri per costruire al loro posto dei Palasport destinati ad ospitare rappresentazioni teatrali e concerti…

Siamo seri, perché la realtà è tragica e la nostra tragedia, una fra le tante, troppe, è che la buona acustica è stata bandita da Teramo, non vi ha trovato mai alloggio, nemmeno per una notte.

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Commenti

Concordo con il Prof. Serpentini. L'acustica è la vera grande assente. Una questione culturale.

I bei teatri romani!

non dipende dal locale ma dai tecnici.....

Oggi ci sono molti sistemi per migliorarla ma nessuno vuole spendere i soldini.

Ricordo, che qualche anno fa con l'arrivo dell'allora "cavaliere", sì fecero importanti correzioni acustiche, che dopo l'incontro furono subito rimosse, peccato potevano essere lasciate in omaggio ai teramani,perché a detta di chi c'era, sembrava che funzionassero.....