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Si può vivere in una casa inagibile dal 2009? A Teramo, si.

di Anonimo
2 minuti

La norma non può prevedere tutto, la norma va interpretata, la norma ... .
La vita reale, quella sulla pelle delle persone, non può essere giocata con risposte fredde
burocratiche o con la loro assenza .
Esistono casi particolari, da noi definiti limite(non lo sono più di tanto), dove in gioco sono
le vite delle persone ed il loro futuro.
L’associazione Robin Hood ha prospettato questi casi alle Autorità competenti
non ricevendo risposte formali e non.
I casi: 1) la famiglia per problemi di salute si è trasferita da Milano a Teramo, dove hanno
affittata una casa con regolare contratto registrato, il terremoto li ha costretti ad andare
via individuando una nuova abitazione e costi relativi, tutto normale, la beffa c’è stata
quando è stato dato il diniego all’autonoma sistemazione in quanto l’immobile risultava
inagibile dal 2009. La domanda ma questa efficienza burocratica dov’era quando si è
consentito l’affitto?. Non sono terremotati come gli altri queste persone?;
2) Un immobile abitato con utenze allacciate e consumi, una famiglia alla quale viene
negata l’autonoma sistemazione perché, titolari di attività turistiche per periodi dell’anno
non abitano li, nonostante la residenza. Si può applicare discrezionalità?.
3) Un immobile sgomberato perché non possibile l’accesso zona rossa, senza la ordinanza
sindacale non da diritto all’autonoma sistemazione. La domanda che sorge spontanea è
forse con teletrasporto la abitazione era utilizzabile, peccato ancora non esiste.
Questi tre casi per significare l’assenza di una struttura superiore ai comuni, per
esempio presso il commissario governativo, che esamini questi casi e li valuti per la
loro effettiva realtà. Il rapporto si chiude tra le due interfacce Comune e cittadini e
spesso il primo per non fare un passo indietro costringe alle conseguenze i secondi .
L’associazione Robin Hood ritiene scandalosa tale realtà delle cose che crea
situazioni paradossali, per cui bisogna porre rimedio e non si escludono
iniziative plateali.
L’associazione coglie l’occasione per segnalare che dei professionisti stanno
contattando persone nelle aree del cratere, che hanno diritto allo sgravio delle
bollette, proponendo la loro assistenza per una transazione con i fornitori di energia per
pagare meno il saldo delle bollette. Un diritto trasformato in un risultato
professionale, così come è avvenuto per i rimborsi aggiuntivi delle neve. Sempre nel
settore dell’Energia molte società fanno confusione tra le città capoluogo coinvolte nel
terremoto e le utenze del cratere.

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Una situazione confusionale fin dall inizio. I problemi saranno difficili e lunghi per decenn8