Dopo il terremoto, i terremoti, la grande nevicata, le frane, la paura dell'imponderabile perchè da teramani sopravvissuti, andare a cercare la morte in montagna?
Non parlo della situazione meteo, del vento, della neve, dello scioglimento, delle piccozze, ma parlo di quella forza che spinge cinque amici a far di salita del Vallone di San Pietro sulla via del Brancastello.
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Tanti anni fa in altra zona rimanemmo appesi.
Fu la nostra ultima arrampicata.
Non si può far di morale ma solo non trovare le giuste risposte.
Il nostro abbraccio è per le famiglie di Francesco Carta ed Enrico Faiani e i suoi amici.
Il resto, purtroppo, non conta.
Mio signore delle Cime...accoglili tu...
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... la morte in montagna non la si cerca, la montagna la si rispetta come vanno rispettati chi si cimenta in uno sport ricco di valori, preparazione e tanta passione, ecco cosa può muovere, io avrei usato motivare 5 alpinisti, perché parliamo di alpinismo...e tanto rispetto va a chi purtroppo affronta qualcosa di imprevedibile, tanto rispetto per due alpinisti caduti durante una scalata, il terremoto non c'entra nulla, il destino forse era scritto che possano scalare la loro montagna più alta in paradiso.R.I.P.
Non si può far di morale ma solo non trovare le giuste risposte.
Dire che si va in montagna a cercare la morte è proprio una scemenza. Quanti di noi fumano, bevono, parlano al telefono in macchina e non mettono le cinture di sicurezza neanche ai propri figli? Andare in montagna è semplicemente uno sport .
sul divano non succede...
Ma che dici?
Ma che domanda è?
Amici, preparati,attrezzati, amanti e rispettosi della montagna. In un percorso non particolarmente difficile.
È avvenuta una disgrazia, così come ne avvengono tante in tanti altri istanti della vita.
Cancella le domande stupide e lascia il resto, per rispetto di tutti.
Giancarlo, non c'è nessuna risposta da trovare.
Semplicemente alle passioni non puoi rinunciare.
E come se a te chiedessi di smettere di scrivere.
Probabilmente senza la montagna Francesco ed Enrico sarebbero morti anni fa...
PS
35 anni fa ho preso una scarica di pietre sotto il paretone.
Non era la mia ora.
Ma non ci sono tornato più.
Però non ho smesso di andare in montagna.
A piedi come in bici.
Per Arturo:
quando è la tua ora, succede pure sul divano.
Roberto è una domanda scritta in un libro di Ueli Steck.
Non aggiungo altro per rispetto ma lui amava ripeterla ad ogni funerale dei suoi amici.
La passione non ha risposte come lo sport.
Nessun dubbio. Figurati, ma sono quelle risposte che cercano i parenti, gli amici, l'amore ad ogni perdita.
Perchè?