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Le scuole di Teramo sono "Appostho" ma non sismiche...

di Giancarlo Falconi
6 minuti

Emergenza iscrizioni, emergenza immagine politica ed emergenza riapertura dei nidi.
Controlli tutti nella norma pur non rispettando la norma.
Non ci sono stati danni del terremoto ma gli edifici scolastici non rispettano gli adeguamenti sismici di legge.
Inutile mentire o nascondere la polvere sotto il tappeto.
Teramo deve chiedere alla parte dei colletti bianchi, dirigenti, funzionari e politica, di inziare imediatamente una seria valutazione, progettuale e operativa per adeguare sismicamente le scuole.
Nella foto, per esempio, che abbiamo trovato durante una scossa, il reale danno all'Iti di Teramo, che in queste ore è soggetto a dei lavori di urgenza.
Per non parlare dell'Istituo Musicale Braga che ha l'ardire di riprendere le lezioni nella storica piazza Verdi.
Agibile a macchia di leopardo.Siamo curiosi di leggere chi firmerà quelle carte.
La verità?
Il Braga non era agibile dopo il terremoto del 2009, non è stato fatto nulla, poi il terremoto del 2016, secondo voi?
Che cosa dice la legge?
Quali sono le norme che un edificio scolastico dovrebbe rispettare?

La parola al Geometra, Plinio Bellabona, il genitore e tecnico abilitato in questi rilievi che pretende chiarezza e determinazione amministrativa.

"L'O.P.C.M. n. 3274 del 20.11.2003 obbliga tutti i proprietari, pubblici e privati, di edifici strategici ai fini della protezione civile o rilevanti in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso, realizzati precedentemente al 1984, a eseguire la valutazione di vulnerabilità sismica su tali manufatti (l'elenco dei manufatti strategici e rilevanti è contenuto nella D.G.R. n. 3645 del 28.11.2003, nella quale tra gli edifici rilevanti figurano asili, scuole di ogni ordine e grado, strutture socio sanitarie e socio assistenziali, ecc.)
Inoltre, com'è noto, a oggi, i terremoti non sono prevedibili e neanche in presenza di uno sciame sismico, come quello in atto, si può sapere se l’evento di maggiore magnitudine si sia già verificato o debba ancora accadere o addirittura il ripetersi di altre scosse di uguale o maggiore entità (spero di no), l'unico modo per non farsi trovare impreparati è fare una seria azione di prevenzione ai fini della tutela non solo degli edifici, ma anche e soprattutto delle vite umane!
Senza troppo generalizzare, resto sul tema scuole di Teramo o meglio sulla scuola elementare San Giorgio, frequentata da mia figlia e dal figlio del Sindaco, che risulta sia stata edificata esattamente 50 anni fa (1966) e collaudata staticamente, ripeto staticamente 48 anni fa (1968), cioè in epoca antecedente al 1974, anno in cui venne emanata in assoluto la prima legge sismica nazionale!
Ora cari genitori e caro Sindaco, mi pongo una domanda molto semplice.
Alla luce di quanto sopra, il Sindaco, la Regione Abruzzo e Protezione Civile essendo a conoscenza che tale scuola elementare non sia stata progettata secondo nessuna norma antisismica e costruita senza alcuna tecnica antisismica, come si può consentire, in presenza della specifica e chiara ordinanza, consentire l'utilizzo della scuola carente dell'adeguamento sismico previsto dalle N.T.C. del 2008, seppur ritenuta agibile?
Questa è la motivazione che mi ha spinto a chiedere al Sindaco di poter partecipare a un incontro, proprio per spiegare a voce la mia richiesta, sapere circa la presenza della scheda di vulnerabilità sismica (obbligatoria) ed eventualmente poterla vedere (avendo la capacità di capirla) per garantire la sicurezza di mia figlia in questo periodo/momento storico di alta preoccupazione!
Dopo di me, e lo ringrazio pubblicamente, perché ha condiviso il mio pensiero, anche il rappresentate di istituto, per sua iniziativa ha inoltrato al Direttore scolastico una P.E.C. di richiesta di rilascio della documentazione attestante la vulnerabilità sismica della scuola elementare San Giorgio.
Ora voglio fare un breve cenno tecnico della norma sismica vigente sulla metrologia per accertare la Vulnerabilità sismica di un edificio esistente.
La valutazione di sicurezza segue l'iter illustrato dal D.M. del 14.01.2008 e dalla Circolare n. 617 del 02.02.2009, costituito dai seguenti passaggi:
1) analisi storico-critica; 2) rilievo geometrico-strutturale;
3) caratterizzazione meccanica dei materiali;
4) definizione dei livelli di conoscenza e dei conseguenti fattori di confidenza;
5) definizione delle azioni e nella relativa analisi strutturale;
6) determinazione della vulnerabilità del sistema struttura esistente;
7) proposta di eventuali interventi di adeguamento e valutazione del rapporto costi/benefici ottimale.
Preciso, sempre per far capire bene la cosa, che il punto 3) e, cioè, la caratterizzazione meccanica dei materiali, avviene eseguendo prelievi sul posto di materiali strutturali, in particolare di calcestruzzo, ferro e murature ed effettuando con essi prove di tipo distruttivo.
È chiaro?
Infine, apprezzo l'iniziativa del Sindaco di Pratola Peligna, che non è ancora interessata direttamente da eventi sismici, ma che sta facendo prevenzione, si prevenzione e non allarmismi!
Ritengo interessante la proposta di Giuseppe De Dominicis di delocalizzazione le suole presso l'Università di Teramo e al Parco della Scienza, sempre che abbiano i requisiti antisismici".

Chi potrà certificare che le scuole di Teramo siano adeguate sismicamente?
Nessuno potrà smentire Bellabona ed è giunta l'ora, che la politica si prenda le proprie responsabilità.

Brucchi contro Brucchi e Brucchi contro Chiodi.
I dirigenti?
Come si possono giustificare simili premi se le scuole e gli edifici pubblici di Teramo sono in questo stato comatoso?
Dobbiamo attendere un altro terremoto dopo l'Aquila e i tanti nell'Italia Centrale, per ammettere di non aver fatto nulla?
Il sindaco Brucchi dovrà aprire immediatamente una procedura di emergenza presso la Protezione Civile fino ad allestire scuole da campo.
A Teramo non succede mai nulla,  ma non per merito nostro. 



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Commenti

Ma come, l'esperto geometra Bellabona ritiene "interessante" la proposta di delocalizzare le scuole presso l'area del campus universitario, quando nel piano di emergenza comunale (liberamente consultabile sul sito del comune, senza pec, raccomandate e proclami vari) proprio quell'area è bella che cerchiata di rosso e contrassegnata come "area abitata a rischio" in quanto in zona P2 (pericolosità elevata) per rischio frane??? Io non sono geometra, nè tantomento ingegnere o architetto, ma so leggere e scrivere e non mi sembra una questa grossa pensata! Poi, scusate, ma mi sembra che proprio la San Giorgio cara a Brucchi e Bellabona risulti già destinataria di 308.000 euro per interventi di "messa in sicurezza" (basta scaricare l'elenco degli interventi dalla sezione "scuola sicura" del sito del MIUR), a Teramo insieme al Rozzi e alla secondaria di I grado Giovanni XIII. Interventi a quanto si legge già finanziati. Capisco l'importanza della sicurezza della scuola elementare dell'elite del centro, ma noi altri?