Entro Pasqua Teramo avrà le sue scuole con gli indici di vulnerabilità sismica.
Scrive il sindaco Brucchi " Io voglio ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini e che mi hanno dato consigli per riaprire o per non riaprire le scuole. Vi ho ascoltato tutti con attenzione, mamme, papà, amici, consiglieri comunali tutti ed assessori, dipendenti comunali. Non è facile prendere una decisione del genere però vi posso assicurare che l'ho presa consapevole di aver fatto la cosa più giusta in questo momento. Intanto stasera sono partite le verifiche sismiche per le scuole ancora mancanti. Tra 45 giorni i risultati. Domani da Errani per i musp. Continuiamo a lavorare".
Nel frattempo la guerra è tra ingegneri e ingegneri.
Tecnici contro tecnici.
Teramo e la Protezione Civile.
Lettere contro lettere.
Agibile, parzialmente agibile, temporaneamente inagibile, forse, non lo so, rivedibile, vedremo, inagibile ma se tira il vento contrario alla facciata che potrebbe cadere, forse, di che segno sei?
A Pasqua si saprà se i nostri figli hanno corso un rischio, non un risiko ma un rischio, studiando in una scuola con un indice di resistenza sismica così basso che la mano della sicurezza appare mutilata.
Scuole aperte contro legge.
Nel frattempo si vivrà in un limbo pericoloso che si poteva e doveva evitare.
Tutto poteva essere redatto dal lontano 2009.
Tutto poteva essere progettato in maniera attenta e finanziata con i bandi della protezione civile nazionale.
Vi ricordate il polo scolastico che poteva sorgere accanto alla scuola media D'Alessandro?
Era il lontano 2006.
Undici anni fa.
Colpevoli di cecità.
Oggi assistiamo ai viaggi della speranza a Roma.
I Musp che non arriveranno in tempo e politici che si alternano a politici.
La ruota gira intorno al sindaco Brucchi ma non è solo la sua figura, a poter rappresentare un'intera provincia, sotto scacco dal terremoto e dall'assenza di prospettiva, di visione, della pubblica amministrazione.
Si parte da Isola del Gran Sasso fino a Giulianova.
Come mai il nome dell'ex Governatore Gianni Chiodi non compone le varie delegazioni romane?
Abbiamo letto di Paolo Gatti, ex ministro del Governo Abruzzo, dei vari onorevoli, Tancredi, Sottanelli e Ginoble, del parabolista Governatore della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, ma non si è mai sentita la presenza di Gianni Chiodi.
Il motivo?
Eppure, Gianni Chiodi, conosce la Protezione Civile romana, conosce Errani, conosce la politica di Stato.
Vi ricordate?
Commissario delegato alla ricostruzione post terremoto 2009, il G8 a L'Aquila, era il mese di Luglio del 2009, amicizie e matasse.
Senza dimenticare la destra di Giandonato Morra e il centro di Mauro Di Dalmazio.
Entrambi ex assessori della Regione Abruzzo.
Tutto potenzialmente utile per la causa teramana.
Ecco, i teramani.
Ecco, Teramo.
Le scuse non servono.
Saranno le prossime elezioni a decretare la fine del modello Teramo, ma ora, ci vorrebbe una vera unità d'intenti e sensibilità machiavellica.
Ora c'è bisogno di coesione e senso di appartenenza.
Familismo morale.
Per la prima volta.
Ciascuno per il suo, ognuno per tutti.
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