Sono trenta i preparati vincitori delle "Borse Ricerca " del progetto: " cP.O. FSE Abruzzo 2007-2013 Obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione” ASSE n 4: Capitale umano - Obiettivo specifico: 4.1 Progetto Speciale Sovvenzione Globale “Più ricerca e innovazione” Ambito Territoriale Teramo: European Innovation Management Techniques for Teramo" che prevedeva la scrittura di un elaborato di ricerca e due selezioni per l'accesso al corso di EUROPROGETTAZIONE della durata di un mese circa.
Il superamento del corso ha permesso di accedere ad un Tirocino c/o un ente di ricerca non universitario, di durata di 8 mesi, dal 15 Febbraio al 30 Settembre 2015 (per alcuni le convenzioni con l'ente sono iniziate il 1° Febbraio, per altri il 27 Febbraio).
Il progetto prevedeva il pagamento della borsa al 70% del totale di 12,000 euro lordi al raggiungimento del 70 % di ore lavorate, potendo svolgere non più di 8 ore al giorno e non più di 40 ore settimanali.
Il monte ore da raggiungere per ottenere l'INTERA SOMMA, è di 720 ore, fino ad un massimo di 960 ore.
Il 70 % di ore lavorate per i molti che hanno dichiarato di svolgere 7/8 ore al giorno, dal lunedi al venerdi, sarebbe stato raggiunto entro fine giugno, con la promessa che se avessero inviato il rendiconto delle ore di Giugno entro e non oltre il 2 Luglio 2015, avrebbero ricevuto i sei mesi di stipendio entro la fine di luglio.
C'è un lungo carteggio telematico a testimonianza.
Ogni borsista ha un Tutor aziendale che firma giorno per giorno le ore svolte presso l'ente di appartenenza, ed il registro di ciò è cartaceo.
Ogni mese, alla scadenza, ha l'obbligo di caricare sul sito http://www.ricercaeinnovazioneteramo.it/ la pagina scannerizzata in pdf delle ore svolte, oltre che compilare un format dell'attività svolta settimana per settimana.
Il progetto termina il 30 Settembre e molti Ricercatori hanno raggiunto quasi il limite di ore.
Indovinate?
Il Nulla.
Nessuno versamento e dall'UniTe non c'è nessuna spiegazione ufficiale o meglio, varie ed eventuali.
O la Borsa o la Vita, si diceva una volta, la vita in questo caso e quella dei giovani dottori italiani, stanchi di non avere più neanche una borsa....occhi a parte.
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