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Il corrosivo: Le strade (e non solo le strade) orfane

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

Si chiamavamo, e ancora si chiamano, strade provinciali.
Ma non possiamo più chiamarle così. Non più. Perché la Provincia non c’è più.
O, meglio, c’è ancora, ma è come se non ci fosse. C’è, ma non c’è.
Le Province sono state abolite, quindi la Provincia di Teramo non c’è più, ma c’è ancora.
Come è possibile che ci sia e non ci sia al tempo stesso? Per capirlo occorre far riferimento alla logica renziana, secondo la quale una cosa può essere stata abolita ma esserci ancora.
Che la Provincia di Teramo ci sia ancora a dimostrarlo basterebbe il semplice fatto che c’è un presidente della Provincia. Non ci sono più le elezioni provinciali, ma la Provincia c’è ancora, però non ha soldi da spendere e non ha il modo come spenderli.
Quindi le cose che prima la Provincia finanziava, adesso non le può finanziare più. Metti le strade provinciali.
Si chiamavano provinciali perché le gestiva la Provincia, con propri fondi. Poi ha smesso di finanziarle, perché è stata abolita, anche se c’è ancora. Così le strade provinciali che provinciali più non sono, anche se continuano ad essere provinciali, stanno andando in rovina senza che la Provincia cacci più per la loro manutenzione  un solo euro.

Non sono più provinciali e non sono diventate comunali, quindi il comune dove si trovano non le aggiusta; non sono diventate regionali, quindi la regione non e aggiusta; non sono diventate statali, quindi lo Stato non le aggiusta. Quindi chi le aggiusta? Nessuno. Si stanno rovinando completamente e nessuno le aggiusta più. Provate a percorrerle: tra avvallamenti, crepe, disconnessure, frane, e carreggiate ridotte da interruzioni di tratti vi sembrerà di essere a Beirut. Ma nessuna le aggiusta. Sono strade orfane, non hanno più né padri né madri, né sorelle e fratelli, non hanno nessuno, nessun parente. Tra un po’ diventeranno impercorribili nell’indifferenza degli amministratori. Gli automobilisti smadonneranno, ma sarà tutto inutile e questa volta non avranno amici politici a cui rivolgersi. Resteranno così, con e loro buche, per anni ed anni. Provate ad andare  a Bellante, provate ad andare a Valle San Giovanni, provate a percorrere qualche strada nei contorni di Cologna paese, quelle prima di Castelli... Poi pensate a che cosa accadrà tra qualche anno, quando la mancanza di manutenzione avrà prodotto altri effetti. Chi porrà riparo? Che cosa accadrà? In Provincia, adesso, a tutto pensano fuorché alle strade ex provinciali.
Il Presidente, dopo essere riuscito ad uscire finalmente dai ranghi e a finire in prima fila, sta cercando di capire quale trampolino usare per il gran salto in parlamento; i suoi collaboratori pensano a quale rinoceronte aggrapparsi per continuare a “parassitare” la propria vita; i dirigenti rimasti si fregano le mani per la soddisfazione; quelli trasferiti se le fregano nei nuovi posti e i dipendenti stanno cercando di capire da chi prenderanno lo stipendio, certi come sono che lo prenderanno comunque, anche continuando a non fare niente, come d’altro canto molti di loro già facevano prima. Intanto la macchina è in moto per puntare ad obiettivi assai concreti, quali quelli che dovrebbero consistere nel mettere a frutto il patrimonio immobiliare, non vendendo però, ma affittando, sia pure a canoni al di sotto di quelli del mercato e con bandi di gara che hanno il profumo di zolfo. Si cerca di cambiare destinazioni d’uso di immobili vincolati ad usi specifici come quelli culturali e di interpretare le norme e il vocabolario in modo da far sembrare che tra una biblioteca e una rivendita di libri non ci sia alcuna differenza.
E’ vero: una libreria non è solo una rivendita di libri e ha altre funzioni nobili, però la cultura non può essere una foglia di fico che possa coprire e giustificare ogni uso e ogni realtà.
Orfane le strade, orfane le librerie, orfane le rivendite, orfani i patrimoni. La provincia in disarmo affronta la sua Caporetto cercando di trasformare i caporali in generali di corpo d’armata e i propri Cadorna in Diaz. Avanti popolo, alla riscossa! Una volta a questo grido avanzava davvero il popolo, a seguito dei propri capi. Oggi il grido è passato in disuso e chi lo gridava cercando di capeggiare il popolo avanza ormai da sé, fregandosene del popolo, chi lo gridava seguendo il capo si è accorto che il capo va per i fatti suoi, magari desideroso di andare in qualche supermercato per comperarsi un figlio. Vuoi mettere la soddisfazione!... Non c’è paragone con quella che si prova comprando una lavatrice nuova, anche se non ti danno nemmeno un anno di garanzia e non accettano la restituzione in caso di cattivo funzionamento.

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Commenti

Articolo scritto con senza alcuna conoscenza dei fatti ed esclusivamente denigratorio dei dipendenti. Per attaccare un politico non si può offendere centinaia di lavoratori. Purtroppo la verità viene sempre nascosta ed è più facile seguire l'onda governativa che ha creato questa "idea" nell'opinione pubblica......Il caro "professore" facesse due giri in auto e potrebbe costatare che molti lavori sulle strade sono stati fatti anche se c'è molto da fare. I fondi tolti alle Province non sono stati dati ad altri Enti perciò la vera domanda è ma domani senza soldi come si farà....e la si deve fare al Governo e non alle attuali Province o ai dipendenti che lavorano e si guadagnano lo stipendio caro professore...... io nel mio ufficio mi devo compare tutto....cucitrici, puntine, penne, evidenziatori addirittura mi sono portato la stampante da casa e compro io le cartucce per poter stampare documenti a colori.....ma di cosa vogliamo parlare..... noi dipendenti facciamo di tutto per andare avanti e fornire servizi anche contro l'onda governativa della dissoluzione di ogni servizio alla collettività e contro la cultura della diffamazione e denigrazione che da tempo impera e alla quale lei non si è sottratto. Massimiliano Bravo Componente Rsu Provincia di Teramo
Il Signor Massimiliano Bravo, non ha ben capito il senso dell'articolo del professor Serpentini, sempre pungente e sarcastico nei suoi commenti. L'articolo NON è rivolto al o ai dipendenti, NON è rivolto all'Amministrazione Provinciale, ma alla classe politica nazionale che ha voluto e permesso quello scempio che ha voluto lo scioglimento delle Provincie, ma lasciandole al loro posto senza però finanziarle come succedeva prima. Figurarsi che ancora esiste l'addizionale provinciale sulle buste paga dei dipendenti. Siamo all'assurdo e che ci rimette sono solo i poveri dipendenti che non sanno più a che santo votarsi. E' facile prendersela con chi scrive e non viene capito. Il professor Serpentini non ha bisogno di avvocati difensori perchè si sa difendere benissimo da solo, ma la mia era solo una precisazione dovuta anche perchè la situazione delle strade è sotto gli occhi di tutti e soprattutto di chi, per lavoro, deve percorrene parecchie durante il giorno e qualche volta anche di notte e le assicuro, caro Signor Bravo, che non è affatto agevole andare in giro con mezzi di soccorso su strade piene di buche, avvallamenti, strettoie (a volte anche mal segnalate) e quant'altro si possa incontrare su strade che fanno invidia a quelle che una volta si usavano per i Rally Raid. L'articolo di cui parliamo mi permette di aumentare la mia stima nei confronti di una persona schietta, sincera, e senza peli sulla lingua.
Effettivamente il pateracchio lo ha combinato lo Stato. Abolire le Province forse e' stata una scelta sconsiderata, ance se e' pr vero che e Province da tempo avevano snaturato il loro compito istituzionale. Infatti queste, se ben ricordo, furono create appunto per la cura e realizzazione della viabilità provinciale, togliendo ai Comuni l'onere di provvedervi al di fuori del concentrico urbano. Pian piano la Provincia invade, o acquisisce, competenze già in essere ai Comuni, alla Regioe e allo Stato. Non bastavano i Corpi d Polizia Statale, ( carabinieri, polizia, finanza, forestale ) ci voleva anche la polizia provinciale, con competenze a copione di quella Urbana dei Comuni , della Forestale e Stradale, con costi di gestione esuberanti e a carico della collettività. Vogliamo parlare di cultura, di turismo, di Genio Civile ( ce ne stavano due : provinciale e regionale) e di tante altre competenze improprie che hanno snaturato le competenze istituzionali per cui furono create : LA VIABILITÀ . La realizzazione di strade e soprattutto la cura delle stesse. Già da anni non esiste più la figura del " cantoniere" , ne' degli operatori meccanizzati per la cura della viabilità, esistono altre figure, tante figure che assorbono quasi l'80 % del bilancio provinciale e in particolare la Provincia e' diventato un Ente Politico Elettorale, dove venivano convogliati gli amici degli amici, non operai s'intende, ma tutti impiegati e dirigenti. Tutto questo per creare un ulteriore baraccone burocratico a dispetto del cittadino che er ottenere un nulla osta dal Genio Civile Provinciale, doveva aspettare mesi e mesi, quando andava bene. Invece di abolire questo " baraccone" bastava forse ripristinare il compito naturale, LA VIABILITA' , togliere e mandare presso altri Enti i dipendenti che si occupano di altro, non per loro colpa s'intende, quindi dare un contributo a tanti Comuni che non hanno personale amministrativo. Non penso che il Prof. Serpentini abbia voluto offendere i dipendenti, gentile Sig. Bravo, ma dipingere una situazione che e' la realtà dei fatti. Tanti impiegati che nulla fanno - non per loro colpa- e niente operatori tecnici per la viabilità. La vicenda politica sulla scelta scellerata la lasciamo alla libera interpretazione di ognuno di noi che non possiamo fare altro che augurare ai dipendenti un futuro migliore con compiti che stimolino il loro interesse e la loro capacita.
Massimiliano ma forse lei può illuminarci... a che serve il ponte senza strada che hanno fatto a mosciano? A far atterrare gli UFO?
A me non sembra così denigratorio verso i dipendenti... anzi non vengono menzionati! E se qualcuno se la prende forse non ha tanto la coscienza pulita... Così come mi sembra che l'attacco politico, ed alla politica, ci sia tutto. Io il giro in macchina me lo sono fatto (ed è stata dura) e la situazione è PESSIMA!!! Per farlo in moto poi ci vuole il pelo sullo stomaco.
Prima abbiamo subito il " Berlusconismo " adesso dobbiamo subire il " Renzismo " ed i cittadini ne pagano le conseguenze. Io ricordo quando le strade Provinciali erano affidate ai Cantonieri, ognuno ne curava un pezzo e tutte le strade erano dei piccoli capolavori di ordine e pulizia. Oggi i ns. politicanti a tutti i livelli parlano e si riempiono la bocca di mega " opere " ( che molte volte sono stronzate ) che poi non vengono mai terminate e non si pensa al vivere di tutti i giorni ed i soldi non bastano mai solo perchè vengono sperperati a cazzo ( se non di peggio ). P.S.: se le province sono state abolite perchè sulle bollette e balzelli vari troviamo sempre le " addizionali provinciali " ???
Articolo impossibile da non condividere nella sua totalità , mi permetto una specifica da diretto interessato in merito alla parte sulle librerie, dove da documenti acquisiti sono venute fuori parecchie coincidenze con interessi di campanile. Anche inquietanti ! Quanto alla differenza tra una biblioteca, una libreria e il concetto di cultura come foglia di fico per coprire chi sa che, non c'è bisogno di spiegare altro .
Il fallimento totale del decentramento dei poteri e delle competenze in mille rivoli lo vedrebbe chiaramente anche una scimmia con una cecita' prossima al 100 % ! Continuando di questo passo fra non molto ad ogni singolo cittadino verra' assegnata la gestione di qualche metro di strada. Cari politici, ridateci lo Stato com'era una volta, e sopratutto non spremetevi il cervello. E' stato gia' inventato tutto...
Secondo me comunque il Prof Elso Simone Serpentini un giro in macchina se lo è fatto infatti sulle nostre strade ci si può scrivere un libro. Ma veramente nessuno mi sa dire a cosa serve il ponte senza strada che hanno fatto vicino all'A14?
Gentile Prof. Serpentini, Lei parte da una corretta premessa, evidenziando in maniera divertente l'incoerenza se non la schizofrenia di una legge che vuole eliminare dalla Costituzione un ente, sul presupposto della sua inutilità, salvo poi continuare ad affidarle funzioni e attività che inutili non sono. È' la stessa incoerenza se non schizofrenia che registro in molti commenti di chi, dopo aver chiesto a gran voce l"abrogazione delle Province, asfissiate economicamente, si lamenta della cattiva qualità dei servizi che l'ente dovrebbe continuare ad assicurare. Trovo nel complesso ingenerose, poco rispondenti al vero e a tratti anche un po' demagogiche, le sue considerazioni nella seconda parte dell'articolo. In questa situazione di precarietà ed incertezza, il lavoro per sistemare le strade provinciali (colpite da ben tre alluvioni 2011, 2013 e 2015) è stato come non si era mai visto prima. La invito ad andare sul sito e contare quanti lavori sono stati appaltati e quanti milioni investiti nell'ultimo anno. Altri stanno per andare in gara comprese alcune delle strade da Lei menzionate. Non è certo sufficiente, per una manutenzione ottimale di oltre 1.600 km di strade, occorrerebbero circa 80 milioni di euro, ma le assicuro che è tanto. Abbiamo pensato e pensiamo alle strade, alle scuole, al territorio, all'ambiente, al patrimonio e a tanto altro. Il merito è del personale della Provincia, dei 170 circa che resteranno, dei 100 che ad oggi non sanno se e dove saranno ricollocati, di quelli che hanno subito il prepensionamento; persone che con grande professionalità e dignità lavorano davvero, ben lontani dal protagonista del film di Zalone (che ahimè ha battuto i record d'incasso). Quanto al sottoscritto, naturalmente vorrei andare in Parlamento, ma sarà difficile ottenere una candidatura, ancor più difficile essere eletto. Ma siccome non ho le capacità nè il tempo per costruirmi un consenso sulle "relazioni" personali dentro e fuori il mio Partito, l'unica possibilitá che ho, è di lavorare tanto e lavorare bene per questa Provincia. Come cerco di fare ogni giorno. La saluto e La invito in Provincia per meglio illustrarle, se ne avrà voglia, quanto fatto e quanto ancora abbiamo intenzione di fare. Renzo Di Sabatino
una domanda fuori tema, la collana briganti d'abruzzo e terminata, o continua,? perche a me mi piace molto leggere i libri di Serpentini sui briganti d'abruzzo.
Ci vorrebbe una collana sui briganti del nostro tempo.
Risposte: Sono contento che il presidente Di Sabatino abbia apprezzato la premessa. Dissento da suo giudizio circa la seconda parte, che cioè ci sia della demagogia. Ad altri commenti non fguranti qui, rispondo precisando che parlando dei dipendenti provinciali non ho detto TUTTI, ma MOLTI. Confermo il MOLTI. Il che non vuol dire che altri MOLTI abbiano lavorato sodo, e che, magari, ancora o facciano. Sui briganti, continua la collana, sto lavorando al 6° su Santuccio di Froscia, ma vado a rilento, avendo intrapreso anche altri progetti editoriali. Prima o poi spero di finirlo il ° rosso. Ringrazio gli altri per alcuni apprezzamenti, che di solito sono rari, ma fanno sempre piacere.
Caro Topitti, una collana sui briganti del nostro tempo ti riempirebbe la libreria, se poi nella collana vuoi inserire tutti i briganti politici...non basterebbe il Louvre per contenerla.
Il “molti” del professor Serpenti mi richiama in mente il libro di Ignazio Silone, Fontamara, dove per la divisone dell’acqua si raggiunge un soddisfacente accordo: al podestà venivano lasciati i tre quarti ed ai cafoni i rimanti tre quarti, « Così gli uni e gli altri avranno tre quarti, cioè, un po' di più della metà » e contenti tutti……………..
Falconi, non censurare i commenti: non eri un paladino della libertà di parola? Oppure questo principio vale solo per chi dici tu?

 Caro ttl, il suo commento era querelabile.
Il problema?
Il mio dovere è quello di proteggere i lettori dalle querele, quindi mi ringrazi.
Si possono dire mille cose senza offendere le persone.








 

Sempre ragione tu c'hai. Su questo blog si leggono cose assurde nei commenti, non faccio esempi ché non c'è n'è bisogno. Da parte mia nessuna offesa, solo un'analisi di questo pezzo e del modo in cui è scritto.
Hai perso un lettore, ma niente di che

 Mi dispiace ma le ripeto ciò che non si comprende da parte di chi scrive sono le offese sottointese.
Per questo esiste chi modera e l'ufficio legale.
Ripeto la stessa cosa si può dire in mille modi.
Tutto qui. 





 

Caro Presidente Di Sabatino, mai mi sarei aspettato un commento così da una persona attenta come lei: " l'incoerenza se non la schizofrenia di una legge che vuole eliminare dalla Costituzione un ente...", le ricordo che lei è un esponente del Partito Democratico,lo stesso partito che ha promosso questa riforma costituzionale con rispettivo referendum, lo stesso partito con il quale lei vorrebbe candidarsi al parlamento, quello stesso parlamento che ha votato la riforma. Mi chiedo allora se non ci sia, e chiedo venia se mi sbaglio, un conflitto fra il suo voler essere un candidato del pd e quello che il pd porta avanti con convinzione. Sarebbe imbarazzante dover affrontare l'argomento"riforma costituzionale" durante la sua campagna elettorale, non le sembra?