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Teramo. Chiude in anticipo Cisalfa. Per gli 8 lavoratori proposte di trasferimento a Roma. Chi interviene?

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Non possono essere definiti neanche schiavi perchè hanno perso la facoltà di saltare i fine settimana, di lavorare per un punto vendita attivo, di non conoscere quasi nessun festivo o di partecipare a tante cerimonie in famiglia. Cisalfa. 
Il punto vendita nel "rincarante" centro commerciale Gran Sasso di Teramo avrebbe dovuto chiudere i battenti il 28 Febbraio e invece, si trova in anticipo, in fase di smantellamento.
Sono arrivate le lettere con le proposte di trasferimento nei punti vendita di Roma; con un incentivo di 500 euro e il gioco aziendale è fatto. La dignità e il presente dei lavoratori? Domani altra giornata di protesta con un probabile sit-in.  Questa storia non può finire qui. 

Comunicato.

Nuovo sit in di protesta annunciato per il 30 dicembre dalla Filcams CGIL di Teramo a seguito del
cambio programma per il punto vendita di Cisalfa collocato all’interno del Centro Commerciale Gran
Sasso di Teramo.
Dopo la nota del 5 dicembre, in cui l’azienda in questione comunicava la chiusura del negozio per il 28
febbraio 2025, imputandola all’aumento dei costi di affitto, in data 27 dicembre 2024, gli 8 tra
lavoratrici e lavoratori impiegati a tempo indeterminato hanno visto recapitarsi le prime comunicazioni
di trasferimento. Trasferimento previsto non più dal 1° marzo 2025, come sarebbe dovuto avvenire in
base alla nota del 5 dicembre, ma dal 13 gennaio 2025.
Nella comunicazione di trasferimento Cisalfa adduce la chiusura del punto vendita e il relativo
trasferimento a non ben precisate ragioni tecniche organizzative e produttive. E così un marchio ormai
internazionale, recente è l’acquisizione della società tedesca Sport Voswinkel GmbH & Co, da cui ci si
aspetta una programmazione e una visione amministrativa e commerciale di ampio respiro, cambia
idea in 20 giorni sul perché si debba abbassare definitivamente la serranda sul punto vendita di
Teramo.
“Lavoratrici e lavoratori non sono rimasti a guardare” afferma il segretario della Filcams CGIL
Vincenzo Quaranta, “consapevoli di essere l’agnello sacrificale di una mera logica di profitto, si sono
organizzati fin da subito per rivendicare il diritto, non solo per loro, ad un lavoro stabile, umano e
dignitoso”.
I lavoratori di Cisalfa Teramo hanno proclamato sciopero dal 22 al 31 dicembre 2024 pretendendo da
Cisalfa la valutazione di una delocalizzazione su Teramo e squarciando l’indegno silenzio che
accompagna i licenziamenti di chi, in balia dell’uno o dell’altro marchio, si vede sbattere fuori da un
luogo di lavoro con più di 300 dipendenti, qual è il Centro Commerciale Gran Sasso.
“Abbiamo aperto un tavolo di crisi”, continua il segretario della Filcams CGIL Vincenzo Quaranta, “la
proprietà del Centro Commerciale e le istituzioni tutte devono assumersi le responsabilità necessarie
per tutelare lavoratrici e lavoratori alla mercè di aziende che mascherano licenziamenti collettivi in
trasferimenti. Aziende che anziché dialogare, si presentano ai tavoli di trattativa con incentivi all’esodo
di 500,00 euro e rispondono alla lotta sindacale con una chiusura anticipata della quale sarà
interessante valutarne la legittimità. Ci aspettiamo una presa di posizione da parte della proprietà del
Centro Commerciale Gran Sasso che ad oggi continua a negarsi non partecipando ai tavoli e non
rendendosi parte attiva dell’unica vera soluzione per una unità produttiva qual è il Centro Commerciale
Gran Sasso: garantire continuità occupazionale a prescindere da chi paga gli affitti dei negozi.”
Il sit in si terrà lunedì 30 dicembre dalle 9h00 alle 13h00 davanti al Centro Commerciale Gran Sasso.
Invitiamo la cittadinanza a dare solidarietà e partecipare al sit in.

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