Salta al contenuto principale
|

Ricostruzione: Lite in maggioranza per la mancata riconferma del direttore D'Alberto. Monticelli va via...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Riunione di maggioranza in Regione Abruzzo.
Tema il bilancio. Alcune decisioni fondamentali per l'assetto finanziario della Regione Abruzzo e delibere essenziali per l'acquedotto teramano e altri enti compartecipati.
Discussione animata intorno ad un tavolo con una richiesta forte e decisa del consigliere delegato alla cultura Luciano Monticelli.
Il diktat era semplice.
La riconferma come direttore dell'Usr, del valido e stimatissimo dirigente di Pineto, Marcello D'Alberto.
Il risultato?
Un no corale e l'uscita dalla stanza di Luciano Monticelli.
La nota a margine?
Nessuno gli è corso dietro.


Il direttore D'Alberto era stato anche premiato con 13 mila euro per aver saputo organizzare gli uffici.
Un cratere sismico fermo e immobile.
Guardate queste intervista https://www.youtube.com/watch?v=_eVp8hlYSVc
Nessuna polemica ma il fallimento è dato dall'assenza di gru, cantieri e dalle case ed economia chiuse da un chiaro crack amministrativo.
Contro tutto e tutti?
Senza il minimo rispetto degli sfollati teramani?
Perchè chiedere la riconferma di un simile fiasco?
Appunto, troppi fiaschi e fischi.....e tra poco si vota. 
Per fortuna. 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Manca poco per votare e sta gente torna casa spero per sempre

Senza pudore e senza vergogna.Adesso si è capito chi era lo sponsor del geniale dirigente dell'USR.Ed ora? Chi rimedierà al disastro? Monticelli?

......e nessuno gli è corso dietro.....ah ah ah
ERA ORA !!!!

Adesso sappiamo chi è il responsabile della nomina di D’Alberto, del resto era facile comprenderlo perché è entrato al comune di Pineto quando era sindaco Monticelli, bene errare è umano perseverare è diabolico, menomale che ci sono ancora persone di buon senso che hanno detto no caro Monticelli a TERAMO ed in tutto il cratere non avrai un coto

Per scongiurare ora anche la minima continuità con la fallimentare gestione dell'Ufficio per la ricostruzione,dato l'enorme ritardo accumulato,dovrà in primo luogo procedersi alla nomina di un dirigente dinamico e capace ,evitando,per pietà,la scelta di un raccomandato di ferro. Tra i candidati ai quali fu a suo tempo preferito il D'Alberto vi erano soggetti,quali Stefano Cianciotta,sicuramente dotati di alta professionalità ed intraprendenza che avrebbero garantito ben altra efficienza!
Sotto un altro profilo sarà necessaria una fortissima ed univoca pressione di tutte le parti interessate per ottenere la massima semplificazione dei procedimenti autorizzatorii,mediante un radicale mutamento della normativa,quanto meno per quanto riguarda la ricostruzione leggera; al limite ricorrendo ad asseverazioni giurate dei tecnici privati con forme di controllo posteriori ai lavori e non preventive come attualmente imposto con disposizioni ispirate ad esasperante burocrazia.

Per.Francopi
Condivido pienamente il nome.di Stefano.Cianciotta da lei.fatto.
Nutro purtroppo il dubbio che con.i.molteplici e.faticosissimi.impegni del.Dott.Cianciotta.possa quest 'ultimo eventualmente accettare......