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Il Carcere di Castrogno al limite della emergenza sanitaria...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Ancora tensioni all’interno del carcere di Teramo, dove nei giorni scorsi si è  nuovamente scatenato l’inferno in una sezione detentiva. 
Una sessantina di detenuti ha avviato una decisa protesta, condita da disordini interni 
e danneggiamenti vari, per una situazione che rasenta ormai i limiti della tollerabilità: finestre  e vetri mancanti, assenza di erogazione di acqua calda e malfunzionamento degli impianti 
termoidraulici. Questi, alcuni dei disagi posti alla base delle violente reazioni che rischiano ogni giorno di scatenare pericolose rivolte interne. 

E se fino ad oggi encomiabili sono stati gli sforzi del Corpo di Polizia Penitenziaria per 
contenere il potenziale esplosivo accumulatosi all’interno del Carcere di Castrogno, per il  futuro, è sempre più concreto il rischio che qualcuno possa davvero ‘farsi male’.

L’insediamento di un nuovo direttore nel carcere di Castrogno aveva indotto a sperare 
in azioni risolutive che però tardano ad arrivare.
In tale scenario si inserisce un’aggravata sofferenza organica conseguente al piano di 
smaltimento del congedo ordinario arretrato: azione a cui questo Sindacato non può non 
plaudire, trattandosi di diritto insopprimibile del dipendente, per altro soggetto a caducazione 
in caso di mancata fruizione. Rispetto a ciò, tuttavia, ci si sarebbe aspettato un “aiuto” 
dall’esterno, teso a sostituire – magari con personale in missione – quello forzatamente 
assente. 
Al contrario, al fine di sopperire all’assenza del personale in congedo, altri devono 
effettuare turni “infiniti” a cui non seguirà giusta retribuzione del lavoro straordinario per  superamento dei limiti individuali. Condizione, questa, che ha del paradossale.
Il risultato è che si compiono sforzi sovraumani per ricoprire i principali e nevralgici  presidi di sicurezza del carcere.

A latere di tali problemi strettamente gestionali, vi sono le condizioni 
igienico/ambientali: il Castrogno sembra divenire una discarica a cielo aperto, vi sono cumuli 
di immondizia ovunque. Sul punto ci chiediamo cosa sia stato fatto per lo smaltimento e/o il 
recupero, nonostante gli interventi ASL effettuati a ridosso della scorsa estate siano stati 
severi e perentori.
Nelle condizioni descritte, non è peregrina l’ipotesi per la quale allo scendere delle 
temperature salirà con tendenza inversamente proporzionale la “temperatura” all’interno del 
carcere, nel senso che il clima diventerà sempre più incandescente!
Cosa possa accadere ai Poliziotti Penitenziari durante il loro servizio è ormai lasciato 
al caso ed il rischio per la loro incolumità è più che mai attuale e concreto. 
Intanto, il reparto di Polizia Penitenziaria protesta in modo desolatamente frustrante 
contro una Direzione sorda e dalla quale, ormai da giorni, ha preso le dovute distanze 
interrompendo ogni rapporto sindacale.
Urge un intervento degli organi sovraordinati!
Il Segretario Regionale Rita M. CERICOLA

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Commenti

Non so se è di competenza del comune di Teramo, ma invece di spendere mezzo milione di € per il capodanno, non sarebbe meglio donare un po di dignità anche al carcere? Con dignità intendo almeno vetri alle finestre ed acqua calda? Grazie

Basterebbe rimandare a casa loro i detenuti stranieri che sicuramente sono uno su tre.....

A Castrogno oramai da decenni c'è una situazione insostenibile , i vari Direttori di Istituto e " Comandanti" che si sono succeduti nel corso degli anni non hanno mai avuto voce in capitolo a livello ministeriale, Il carcere di Teramo è stato è Continuerà ad essere una discarica dei detenuti più sofferenti, pericolosi per gli Agenti e altri detenuti. A MIO MODESTO PARERE: AL carcere di teramo bisogna fare una inversione di rotta drastica: Cambio immediato di tutto lo staff dirigente: DIRETTORE, AREA EDUCATIVE ECC. AREA PENITENZIARIA: CAMBIO DEI VERTICI AL COMANDO E CAMBIO E O RIGENERAZIONE DEL PERSONALE PENITENZIARIO

@Il peggiore, le carceri sono amministrate dal Ministero della giustizia