Questa mattina nella lunga rassegna stampa nazionale della vergogna, sui lenti, inefficaci, inadeguati soccorsi della macchina regionale, durante la tempesta di neve del gennaio 2017, ci siamo imbarazzati al ricordo delle vittime di Stato.
Avete letto bene, Vittime di Stato. Non solo padre e Figlio della famiglia Marinelli ma l'anziana vittima di Arsita. Senza nessun valore o memoria.
Scriveva il mio amico Fabio Capolla sul sito Sussidiario.net "
Perché parlo di Arsita mentre altri cadaveri si stanno recuperando nell'albergo di Rigopiano e, purtroppo, non ci sono notizie di dispersi ritrovati in vita? Perché ad Arsita è morta una donna di 82 anni. Senza il clamore di valanghe che le sono cadute addosso, senza le telecamere che riprendevano la tragedia. La tragedia di Arsita si è consumata nel silenzio. In un paese che solo ieri sera è stato raggiunto dai primi soccorritori. L'anziana donna era malata. E' rimasta bloccata, come i suoi compaesani, per giorni in mezzo alla neve, al freddo, senza luce, con la quasi totale impossibilità di collegamenti telefonici o via internet. Secondo le prime notizie non aveva più i farmaci salvavita necessari per la sua vita quotidiana, e nessuno glieli ha potuti portare. Si apriranno inchieste, si cercheranno responsabili, non si potrà fare più nulla per l'anziana, morta nel silenzio e nell'abbandono mediatico.
I primi soccorsi ad Arsita sono arrivati ieri dal Friuli. Hanno provveduto ad aprire un varco lungo la strada di collegamento al paese e mentre stavano iniziando il rientro sono stati riattivati dalla richiesta di alcuni abitanti per portare soccorso ad un bambino in shock anafilattico. Dalla squadra principale si è dunque staccato un gruppo di tre tecnici del Soccorso alpino con il tecnico sanitario, che assieme a due infermieri della Val d'Aosta si è recato a Collemesolo, frazione di Arsita, per soccorrere il bambino in difficoltà. Nel corso della giornata è stato anche soccorso un cardiopatico di 76 anni che però non ha voluto accettare l'invito ad allontanarsi dalla sua abitazione. L'anziano è comunque stato rifornito di farmaci dopo la visita del sanitario del Cnsas. I soccorritori stanno ora operando nella zona di Arsita assieme alla Protezione civile e ai forestali, rifornendo le persone di viveri, taniche di gasolio e benzina e le stalle di fieno. Hanno inoltre provveduto, laddove possibile, alla pulizia di aree problematiche dalla neve. Il gruppo che opera con la Protezione civile ha provveduto anche a sondare con sopralluoghi mirati il rischio di ulteriori valanghe incombenti sulla viabilità.
Scrive Gloria Longo su La Stampa"
Il dramma di quei momenti è contenuto anche in un sms che Giuseppina Manente, della Provincia di Teramo, invia alle 21.45 sempre del 18 gennaio allo stesso Ruffini: «Qui conteremo i morti X carenza di soccorsi, forse non vi state rendendo conto».E nell' informativa del Noe si allude alla distribuzione delle turbine spazzaneve per inseguire fini elettorali. « Non appare necessario - si legge - alcun commento, purtroppo, alla infedele refertazione fatta da Ruffini a D' Alfonso con riferimento alle operazioni di soccorso necessarie ad Ortolano ed al "dirottamento" di una turbina necessaria a soddisfare la richiesta del consigliere regionale Monticelli». L' informativa del Noe evidenzia anche come Ruffini «non abbia né risposto né richiamato il sindaco di Farindola quando questi aveva tentato di contattarlo, ben prima del verificarsi della terribile nota slavina».
Nessuno ha chiesto scusa. Nessun Presidente della Regione, nessun segretario del presidente della Regione Abruzzo, nessun consigliere regionale. Tutti senza vergogna e coscienza morale. Lentamente muore la nostra anima e il nostro coraggio. Uccisi dalla mediocrità etica e morale.
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Oggi, il Fatto quotidiano ha pubblicato un articolo a riguardo. Leggetelo e scandalizzatevi. E io che pensavo che peggio del modello Teramo non si trovasse null’altro. Mi sono sbagliato. Chiedo scusa a me stesso e alle persone alle quali ho chiesto di dare fiducia a questi figuri. Con ciò non voglio affatto riabilitare il modello Teramo che, ad eccezion fatta per lo stoico e isolato Brucchi, ha creato le basi per l’arretramento della nostra città e della nostra regione.
Cari politici, riconsegnateci lo Stato com'era una volta, prima che la vostra opera lo riducesse in condizioni vergognose.
La Politica e' una missione che si fa per amore del popolo, non per il proprio tornaconto personale.
Traditori.
Embè che cosa ci si può aspettare in questa nazione che ha sempre sperperato e mangiato su tutto tutti ed in tutte le occasioni! !!!! Chi ha sbagliato deve pagare con la saccoccia non mi interessa il carcere!!!! Cosa possiamo sperare quando diamo ancora spazio e credibilita ad un buffone di 81 anni chi ci ha solo preso per il culo?
Ho letto Dagospia, Il Fatto Quotidiano, La Stampa, I Due Punti.
Ho visto molti Tg nazionali.
Il filo conduttore di tutte le letture e delle visioni è stato l'imbarazzo di essere Italiano prima e Abruzzese poi nonché la rabbia di essere amministrato da cafoni incompetenti e pericolosi.
Il Presidente D'Alfonso DEVE dimettersi.
Punto e basta.