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In memoria di Tino Pellegrini " Un canestro di storia"...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Abbiamo cercato nella memoria dei tanti teramani un ricordo del maestro Tino Pellegrini.
Ci hanno risposto " ...è nello sport".
Inteso come educazione alla vita, come insegnanti di vita, come educatori alla Cianciotta, Pecorale o Sardella.
Tino Pellegrini era quel Canestro di storia un libro che rappresenta la letteratura della strada di Teramo.
Fatta di un pallone, un canestro, un salto, la retina, una sospensione, un triplo passo, una finta, un terzo tempo, un tiro libero.
Il Centro ci offre un articolo molto bello del 2010.hghgh
Si legge " Compie 85 anni una figura storica dello sport cittadino: Renato "Tino" Pellegrini. Nato a Catanzaro il 24 luglio del 1925, Pellegrini si trasferì a Teramo all'età di 9 anni vivendo, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, pagine indelebili del calcio e del basket teramani come giocatore e allenatore. Pellegrini è stato apprezzato anche come politico e come uomo di cultura. 

Nel 1997 scrisse il libro "Un canestro di storia" (Interpress Editrice), di cui abbiamo seguito alcuni passi per ripercorrere i successi ottenuti nella pallacanestro. GLI INIZI. Prima di dedicarsi al basket Tino Pellegrini si avvicinò al calcio ricoprendo il ruolo di attaccante.  Con il Teramo allenato da Rodolfo Agostini, nel campionato 1951-52, fu promosso dall'allora Prima Divisione alla Promozione abruzzese al termine di una cavalcata trionfale e senza sconfitte.  Tra i suoi compagni di squadra c'erano il fratello Oscar (giocava come mezzala), Lucio Standoli, Mario Rofi e Gigino Marà

Durante la sua esperienza calcistica Pellegrini, nel 1945, fu acquistato dalla Casertana e alla permanenza in Campania sono legati due aneddoti: nel palazzo della Reggia vide l'incontro delle delegazioni tedesca e americana per trattare le condizioni della resa e conobbe il campionissimo Fausto Coppi (all'epoca prigioniero nei campi inglesi) iniziandone poi a seguire le imprese sportive nonostante fosse un tifoso di Gino Bartali, il grande rivale di Coppi. GLI ANNI DEL BASKET. Alla pallacanestro sono legate le maggiori soddisfazioni di Tino Pellegrini. Divenne allenatore nel 1950, al termine di un corso tenuto a Porto San Giorgio dallo statunitense Elliot Van Zandt, ex Commissario Tecnico della nazionale italiana. In quello stesso anno, nelle vesti di cestista, vinse a L'Aquila la prima Coppa Gran Sasso del dopoguerra nelle fila della rappresentativa provinciale teramana. 

Faceva parte di quella squadra anche Costante Bernardini, altra figura mitica dello sport cittadino.  Nel frattempo Teramo viveva annate molto positive per la pallacanestro.  Pellegrini, così come il collega Tullio Sorgi (protagonista anch'egli del rinnovamento in atto a quell'epoca), ebbe molte gioie in panchina. Nella stagione 1957-58, alla guida della Libertas D'Alessandro Teramo, ottenne la promozione in serie A2. 

Lo stesso accadde tre anni più tardi a Campli, piazza dal glorioso passato cestistico. In carriera Pellegrini ha avuto l'onore di allenare campioni approdati poi in Nazionale come Giusto Corrado Pellanera (azzurro dal 1960 al 1968) e Ivan Bisson (due Olimpiadi disputate con l'Italia nel 1972 e 1976). L'ALBUM DEI RICORDI. Sono tanti gli atleti, i dirigenti e le squadre che hanno accompagnato la vita sportiva di Tino Pellegrini.  Sfogliando il libro "Un canestro di storia" l'album dei ricordi è pieno di volti e immagini che ancora oggi, a distanza di tanti anni, regalano emozioni.  Colpisce la foto della squadra teramana di pallacanestro che nel 1938 vinse il campionato provinciale degli Avanguardisti e fu immortalata nel momento del saluto romano. Un'istantanea del 1937 ritrae una partita tra squadre femminili al campo della scuola Michelessi. 

L'elenco di personaggi legati al basket provinciale, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, è lungo: tra questi, meritano una citazione Mimmo Grue, Giovanni Micheli, Carlo Eugeni, Dante Ciarelli, Aldo Anastasi, Mario Mancini e Giovanni Giunco.  A Campli, dove Pellegrini visse momenti importanti, non sono mai stati dimenticati cestisti come Pino Corsaro, Francesco Ricci, Nicola Della Croce, Vittorio e Marcello Cantoresi, Franco Di Carlo, Nino Malavolta, Pietro Amadio.  Tutti, protagonisti del presente e del passato, hanno almeno un motivo per fare degli auguri speciali a Tino Pellegrini: il papà dello sport teramano".

I brividi.
La Teramo che vive dentro di noi. 
Alla famiglia, ai suoi amici e allievi, le più sentite condoglianze del mondo de I Due Punti...

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Commenti

Personalmente gli intitolerei il palazzetto dello sport di Scapriano

piango la tua morte, tu che sei stato un vero maestro della mia vita, non solo un semplice insegnante, ma maestro vero e secondo padre. Con me ti piange tutta Poggio Cono che ti ricorda come una luminosa figura che dopo di te mai più ha conosciuto. Tu, subito dopo la guerra, hai considerato dignitosa e nobile la vita di tanti ragazzi poveri e figli di gente semplice e hai dato loro la speranza, il coraggio, i primi strumenti razionali per affrontare la vita. Non finirò mai di ringraziarti per la positiva impronta che hai tentato di darmi, Ciao maestro!

Grazie maestro per avermi insegnato non solo a giocare a pallacanestro (allora non si usava dire basket ) ma anche la disciplina. Quasi 40 anni fa ero l'unica bambina a giocare a pallacanestro il pomeriggio nella palestra della scuola S. Giuseppe ma lui non mi ha mai fatto sentire a disagio, anzi mi trattava come gli altri. Non ho mai dimenticato il maestro (perché così lo chiamavamo ) e fino allo scorso anno mi rallegravo nel vederlo in giro, con il suo tipico passo e la postura delle sue mani. Da queste cose lo avrei riconosciuto tra mille persone, si sa che i bambini fanno delle associazioni e a me il suomo modo di camminare è rimasto sempre impresso.
Riposi in pace Maestro
Claudia B.

GRAZIE GIANCARLO PER AVER RICORDATO ANCHE TU IL MITICO PROFESSOR TINO PELLEGRINI,UOMO DI SPORT,PERSONA MOLTO RISERVATA CHE HO AVUTO SPESSO IL PIACERE DI INCONTRARE E SALUTARE SEMPRE CON TANTA CORDIALITA'.
PROFESSORE ,VORREI SALUTARLA ANCORA UNA VOLTA ................

Ero legato a lui da tanti vincoli... una parentela virtuale figlia della vera parentela col fratello Oscarino... una vicinanza in quanto maestro alla San Giuseppe dove insegnava anche la mia mamma... e un affetto smisurato per questo grandissimo uomo che mi ha insegnato, oltre ai rudimenti del basket (o della pallacanestro, come la chiamava lui...) anche la lealtà, il rispetto per l'avversario sportivo e la passione per quella palla a spicchi che ho portato dentro di me per tanti anni... ricordo ancora quei cerchi dipinti sul muro della palestra San Giuseppe, e lui che ci insegnava come mettere proprio lì la palla, con un passaggio "due mani petto" o "battuto a terra"... Fu lui che mi spinse anche a valutare di fare l'arbitro, perchè "...è importante quanto un bravo giocatore...."; Ora lui e Oscarino sono insieme di nuovo... ma Teramo, la Teramo sportiva è un pò più povera... e più poveri sono i ragazzini di oggi che forse hanno le scarpe e i completini alla moda, ma non un maestro di sport e vita come lui... R.I.P. caro Tino, la terra ti sia lieve...

ho un ricordo speciale del mio caro maestro Pellegrini e la cosa più bella è che lo porterò nel cuore per tutta la vita.
E' stato per me oltre che un ottimo maestro elementare che ha saputo coniugare alla perfezione competenza e amore, un esemplare maestro di vita..... quasi un secondo padre che con i suoi preziosi insegnamenti aiuta a crescere nel migliore dei modi.
Ricordo fra l'altro che negli anni sessanta...quando si respirava la difficoltà economica.... ci ha permesso persino di andare sia al mare che in montagna con la sua auto e la nostra gioia davvero esplodeva.
I suoi insegnamenti mi sono stati utili per tutta la vita e gli devo anche l'amore per lo sport che tuttora pratico e adoro.
Ho continuato ad avere sempre contatti con lui e non lo dimenticherò mai.
con immenso affetto e riconoscenza, Alfonso