Salta al contenuto principale
|

La Pazienza dei Melograni e fu subito sera....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Imparare a sedersi senza subire
il peso del tronco questo vorrei.

...e siamo ancora qui a dircelo piano piano
che dobbiamo proseguire 
davanti a un ingannevole miraggio.

L'ultima volta che ho scritto
mi è piaciuta la parola coraggio
e m'è bastato il silenzio per capire.

...t'ho sentito mare quello che i più non hanno amato. 

Tocca innalzarsi oltre ogni credo
per poter urlare " vi perdono".

 Questo è un gioco.
Prendere un libro di poesia, il libro di poesia " La Pazienza dei Melograni" di Alessandra Angelucci e mescolare tutte le parole che insieme formano il corollario di un rosario a corona che dona l'aspetto del  re a un Poeta.
Pina Manente ha ricordato Montale e il mio pensiero corre verso il girasole impazzito di luce, ai
 poeti laureati  che si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti, all'attenzione del dandoti il braccio almeno un milione di scale, mentre Alessandra ci descrive lo scrigno del Melograno e quei gioielli della natura che vanno curati, trattati e sfiorati con il solo amore.
Perchè leggere le liriche di Alesssandra o perchè leggere un libro di poesia?
Io ho curato parte del mio limite emotivo iniziando a filastroccare con Rodari a quattro anni; Pina a perdersi tra pagine e pagine di un romanzo interiore, Alessandra a scolpire parola dopo parola per trovarsi nuda allo specchio.
Uno spettacolo. 
La verità?
Solo chi tocca con mano il sentire impiastrato di inchiostro dei poeti può " spiegare al fuoco cosa significa sorridere"....





 

Commenta

CAPTCHA