Notizia in sintesi Ansa " Da questa mattina, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente in collaborazione con il Raggruppamento Operativo Speciale ed il Comando Provinciale Carabinieri de L'Aquila, stanno eseguendo una serie di misure cautelari e di sequestri a carico di imprenditori ed ex amministratori locali nell'ambito degli appalti per la ricostruzione post sisma nel capoluogo abruzzese. L'operazione di Carabinieri sugli appalti del post sisma all'Aquila è stata condotta al termine di una articolata attività d'indagine coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, Procuratore Capo Fausto Cardella e dottoressa Antonietta Picardi. Turbativa d'asta è una delle numerose accuse contestate agli indagati nell'ambito dell' operazione dei carabinieri che ruota intorno agli appalti per la ricostruzione post terremoto dell'Aquila. Secondo quanto si è appreso, sarebbero coinvolti imprenditori, ex politici e anche dipendenti pubblici in un collegamento tra politica e appalti per la ricostruzione di edifici pubblici definiti dall'accusa 'simbolici': una delle figure di spicco sarebbe l'ex consigliere comunale di centrodestra Pierluigi Tancredi, dimessosi dopo il sisma, già finito ai domiciliari nel gennaio dello scorso anno nell'ambito di una indagine della polizia ('Do ut des') sempre sulla ricostruzione che ha coinvolto il Comune dell'Aquila, causando le dimissioni del sindaco, Massimo Cialente, che le ha successivamente ritirate, e dell'allora vice sindaco Roberto Riga, uscito di scena dalla politica. Tancredi che è stato anche assessore ai tempi della giunta di centrodestra guidata da Biagio Tempesta, è funzionario della Asl provinciale dell' Aquila. All'operazione stanno partecipando oltre 80 carabinieri che stanno operando oltre che all'Aquila, nelle province di Teramo e Chieti ed anche nel litorale laziale: a tale proposito, uno degli indagati è stato bloccato all'isola di Ponza (Latina). Le misure cautelari sono state eseguite, sono ancora in corso perquisizioni e sequestri dell'operazione coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica dell'Aquila. Secondo indiscrezioni sarebbero cinque le persone arrestate, su richiesta della Dda dell'Aquila, di cui quattro imprenditori e un politico. Nel mirino degli inquirenti una serie di vicende di corruzione legate alla ricostruzione post terremoto dell'Aquila, in particolar modo i lavori di puntellamento affidati dopo l'ottenimento di presunte tangenti. Nella vicenda vi sarebbero stati ricatti ed estorsioni. Le persone finite ai domiciliari oltre a Pierlugi Tancredi sono Mauro Pellegrini, Giancarlo Di Persio,Maurizio Polisini,Andrea Polisini. Nicola Santoro dovrà rispettare l'obbligo di dimora.
Le Prime intercettazioni. “La mattina dell’8 luglio, Tancredi ha contattato Pellegrini, chiedendogli un incontro", nel corso del quale si lascia andare a un lungo sfogo con l’imprenditore Mauro Pellegrini, uno dei titolari della Dipe Costruzioni. “A me mi serve, io sto a regge... Psicologicamente sto a reggere per tutti! Calcola che a me m’hanno interrogato due volte, e tutte e due le volte mi hanno interrogato su Mancini, su di te e su Polisini, mi hanno proposto di tutto, perfino di darmi - sbotta Tancredi - Sapessi... Io non ho detto, anzi ho seguitato a difenderti e a dire che i rapporti tra me e te erano solo di amicizia tutte le cose che sappiamo ”. “Io ho tenuto il punto fino alla fine... Stiamo a parla’ di 4 mesi! Non è che mi servono 20 mila euro! 2-3 mila euro per tirare a campare... Allora, io fino al 20 reggo, però al 20 tu vedi di darmi qualche cosa perché veramente non ce la faccio più... - prosegue l’intercettato - Devo pagare una rata al già sto arretrato, sennò mi levano pure la casa...”. “Mo’ non ti voglio fa’... Perché lo sai che ti voglio bene e siamo amici io e te però cazzo io sto pagando, te l’ho detto, cioè una mano sulla coscienza mettetevela perché se io schiatto qui succede l’ira di Dio - conclude minaccioso - Guarda se io schiatto di coccia succede l’ira di Dio perché se io non riesco manco più a fare la spesa io cazzo scoppio”. Il magistrato sottolinea “è chiara la velata minaccia, relativa al fatto che si ha bisogno di denaro, e dove lo stesso non gli venga consegnato potrebbe non continuare il suo comportamento corretto nei confronti dei correi”.
Il giudice evidenzia che Tancredi vive “in un momento di difficoltà economica dovuta anche alla sospensione lavorativa da parte dell’Asl e confessa di aver già avanzato analoga richiesta (e ottenuto) dal Polisini e ora lo chiede alla Dipe. Il riferimento chiaro del Tancredi ad ‘aver tenuto il punto’ davanti al pm che lo ha interrogato esplicitamente su Polisini, sulla Dipe e su altri non lascia dubbi in merito alla qualificazione giuridica di estorsione”. Tancredi parla con Nicola Santoro, lamentandosi dell'atteggiamento dell'imprenditore di Montorio, Andrea Polisini. « Io non glielo consento eh! Quindi diglielo, per dovere tu sei libero di fare quello che ti pare, ma se io vengo a sapere che lui ha fatto lo stronzo, voglio dire, dopo che mi sono adoperato per fargli più volte, perché qualcosa la sai tu ma il grosso non lo sai, quindi dopo che mi sono adoperato più volte, se pensa che m’incula così, io tanto quelli non aspettano altro che io gli vada a raccontare qualche cazzo, quindi figurati un po’...perché a me, di farmi prendere per il culo da un ragazzetto che fa finta di essere furbo e muto non mi sta bene!». Santoro insiste: «E vabbe’, poi metti in difficoltà pure a me». Tancredi: «E vabbe’, e che ti metto in difficoltà?». Santoro: «Non si fa cuscì, non se fa». Tancredi: «E come non se fa?...e che tengo fa’, so’ ju ’cchio stupido de tutti? Quigliu che sta a paga’, a piglia’ gli schiaffi, a morisse de fame, a rischia’ de perde ju posto de lavoro e i muti fanno i signori...ma che cazzo dici?». Santoro: «Io stengo come te: 75mila euro fuori...io eh...conti bloccati, non tengo cchiù ’nu bancomat, non tengo cchiù niente...». Tancredi: «Io stengo come te...e io mi faccio pijà pe’ culo daju mutarellu loco..ma non ci pensesse pe’ niente, cioè gli faccio un culo come ’nu cestu! A lui e pure agli amici se’, quelli de loco sottu! Tanto se ju faccio a issu ju faccio pure a...cuscì azzero tutto e finisce la storia». Santoro chiosa: «Mo’ io chiappo quiju e ju pisto come l’uva..ma tu lo sa’ che io gli tiro una testata?».
continua...
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