Fate entrare quei bambini.
Aprite quelle porte.
Fate respirare a quei giovani infanti la cultura teramana.
Insegnate l'amore verso le proprie radici.
La propria Città.
Caro sindaco Brucchi, Calvino, inteso come Italo e non il diminutivo del nostro taglio di capelli, descriveva la cultura come l’unica droga che crea indipendenza.
Una frase anonima con tanti padri.
La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande. (Hans Georg Gadamer)
A Teramo?
Porte chiuse per una foto che rappresenta anni di assenza culturale, di mancanza di visione urbanistica, di coltura senza la scultura della cultura.
Lettere che cambiano insieme al valore delle parole.
Scrive Manuela " Ho aperto fb e la prima cosa che mi è apparsa sulla home è stata questa foto. Tra questi bambini ci sono due delle mie tre figlie. Un campus estivo di cui vanno fiere e dove si divertono molto. Gli insegnanti hanno avuto una bella idea... un giro in autobus fino in centro città per scoprire le meraviglie del nostro territorio. Ho visto questa foto ed ho avuto la sensazione di topi in gabbia. Un sito ( piazza Sant'Anna) chiuso. Degradato. Fantasma. Quelle manine e quegli occhietti curiosi "appiccicati" al vetro, per me, uccidono ogni libertà. La mia è una cultura artistica ed umanistica, non potrei mai insegnare alle mie figlie che si vive bene dentro una gabbia. Non potrei mai insegnare che il mondo si guarda attraverso un vetro, non potrei e non lo faccio. Ma questo concetto dell'orrido che si sta sempre più evolvendo in una Teramo dimenticata nella sua cultura e nelle sue radici è deprimente. Deludente. Amaro. Signor Sindaco vogliamo insegnare a queste nuove generazioni che la vita ha un valore? Oppure continuiamo a tenere chiusi i siti ad abolire la cultura a far scappare menti prestigiose e lasciamo aperta la villa comunale, magari ci mettiamo dentro un bar h24 con birra gratis e un vademecum per le buone maniere".
Senza altre ragioni.
Solo vergogna e imbarazzo.
Perdonateci.
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Commenti
Si parla tanto di cultura, ma in fondo chi amministra non ci crede e non ci punta.
In altre realtà la cultura è investimento, a Teramo è solo un’appendice di bilancio.
Ed è normale che sia così, se quello che importa sono solo voti e poltrone e non le capacità.
Quando qualcuno fa qualcosa per la Città, e lo fa senza interessi e tornaconti personali, non trova quasi mai Amministrazioni collaborative. Disponibili a parole, ma nei fatti è diverso. A meno che si abbiano appoggi e amicizie giuste.
Ricordo le ricerche fatte negli archivi di questa Città.
Ricordo i libri pubblicati.
Ricordo le tante battaglie a difesa del nostro patrimonio storico e artistico.
Ricordo l’illuminazione del Castello Della Monica che è stata poi lasciata al Comune.
Ricordo le visite guidate all’esterno dell’Ospedale Psichiatrico.
Ricordo il restauro della sirena del 1937 che non è stato neppure pagato.
Ricordo il portale sull’Ospedale Psichiatrico liberamente fruibile.
Ricordo le ricerche sulla storia delle istituzioni sanitarie e assistenziali teramane.
Tutto fatto gratuitamente. Tutto fatto a spese del sottoscritto e di chi ha collaborato.
Non un contributo chiesto, non un contributo ottenuto.
Non un euro chiesto, non un euro ottenuto.
Mentre la ASL (a dispetto di quanto invece assicurò a suo tempo l’architetto Zippilli) non ha consentito neppure l’accesso temporaneo al cortile del Padiglione Cerulli per agevolare le visite guidate all’esterno della struttura. Visite guidate tutte volontarie, tutte gratuite.
Altrove alla cultura ci si crede. Ci si punta. Si valorizza e si agevola chi lo fa a proprie spese.
Qui contano voti e poltrone, e si punta quindi ad altro.
E quel poco che si riesce a fare, senza appoggi e senza amicizie giuste, lo si fa volontariamente.
Riesce bene o riesce male, poco importa. Lo si è fatto.
E quando ci si guarda allo specchio, lo si può fare col sorriso e con la coscienza serena.
Perché a questa Città qualcosa si è dato. E resterà nei fatti.
Altre persone, sopra o sotto il parterre della politica, non possono guardarsi allo specchio con la stessa serenità. Tutti noi che alla cultura abbiamo sempre creduto, e lo abbiamo fatto per davvero, i teramani possiamo guardarli negli occhi. Altri, non so.
Pur essendo di sinistra - quindi, chiaramente non del PD - il problema grande di questa città non è Brucchi. Il problema grande di Teramo è che non esiste un'alternativa.
Dalla foto del sindaco è ovvio concludere che la sua cultura è una coltura
cultura ? a Teramo ?
a Teramo c'è solo la cultura della birra, rostelle e porchetta !
Oltre alla cultura (non solo siti archeologici chiusi ma mancano anche musei) noto il totale disinteresse per gli spazi verdi adatti ai bambini, soprattutto nelle frazioni. Per far giocare i miei figli a San Nicolò, dove li porto? Non ci sono neanche piste ciclabili, non ci sono giardinetti recintati e sicuri, non ci sono giochi. Oltre alle strade, pur necessarie, un pensiero anche ad altri spazi pubblici, no? Esiste solo il centro? Quanti soldi spesi per un ipogeo di cui ignoro l utilizzo!!