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SI RECA AL PRONTO SOCCORSO DI VASTO PER LA PRESENZA DI SANGUE NELLE FECI, I MEDICI LO DIMETTONO MA DOPO DUE GIORNI MUORE IN CASA, A SOLI 45 ANNI

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Riscontrando l’esposto presentato dalla madre, che si è affidata a Studio3A, la Procura di Vasto (Chieti), per il tramite del Pubblico Ministero dott.ssa Silvia Di Nunzio, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, per la morte tutta da chiarire, ad appena 45 anni, di Davide Checchia, di Villalfonsina, sempre nel Chietino, avvenuta giovedì 22 febbraio 2024 nella sua abitazione, e ha disposto l’autopsia sulla salma.

Il quarantacinquenne, conosciutissimo e ben voluto da tutti, che lavorava presso la Nsg di San Salvo, dove pure era molto stimato, e che aveva anche la grande passione per la terra, dedicando tutto il suo tempo libero all’olivicoltura e alla viticoltura, la mattina di martedì 20 febbraio si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Vasto per una copiosa presenza di sangue nelle feci. I medici tuttavia, dopo averlo sottoposto ai vari accertamenti, tra cui gli esami del sangue che avevano palesato alcuni valori “sballati”, dopo quattro ore lo avevano dimesso non riscontrando evidentemente situazioni critiche.

Checchia però ha continuato a fare sangue dalle feci, a lamentare mal di pancia e aveva anche la febbre a 38 finché giovedì scorso, poco dopo le 18.30, si è sentito male nella sua camera. La madre, che viveva con lui, ha sentito un tonfo, è corsa nella stanza del figlio trovandolo riverso a terra, ha allertato i soccorsi ma gli operatori del 118 dell’ospedale di Gissi, accorsi in ambulanza, al loro arrivo non hanno potuto che constatare il decesso: sul posto sono stati chiamati anche i carabinieri.

Sconvolta dall’improvvisa, prematura e inspiegabile morte del figlio, la madre, attraverso l’Area manager per l’Abruzzo Mario Masciovecchio, per essere assistita e fare piena luce sui fatti, si è rivolta a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e venerdì 23 febbraio ha presentato denuncia querela presso la stazione dell’Arma di Vasto, chiedendo all’autorità giudiziaria, come peraltro aveva già caldeggiato il medico di famiglia della vittima, di disporre l’esame autoptico sulla salma del figlio, trasportata all’ospedale di Chieti, per accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il paziente in occasione del suo accesso al pronto soccorso del 20 febbraio.

Istanze ritenute meritevoli di accoglimento da parte della Procura di Vasto che, come detto, con la dott.ssa Di Nunzio, ha aperto un fascicolo contro ignoti e ordinato l’esame autoptico: l’incarico sarà conferito nel primo pomeriggio di oggi, martedì 27 febbraio, alle 14, negli uffici del palazzo di giustizia di via Bachelet, ai consulenti tecnici medici legali dott. Ildo Polidoro e dott. Raffaele Visini che poi procederanno a seguire con l’accertamento irripetibile dal quale i familiari di Checchia, che ha lasciato anche il padre e due sorelle, e Studio3A si aspettano risposte.

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