Nella mattina del 23 novembre 2018, il Comitato “Azione Popolare”, nel pieno dei propri principi istitutivi, ha incontrato il Sig. Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, per tramite del suo Presidente, Dr. Elso Castelli.
L’incontro ha fatto seguito a formale richiesta pec. inviata a cura dello stesso Presidente in data 19 novembre 2018 dove si chiedeva la convocazione di un consiglio comunale straordinario per la discussione sullo stato di emergenza che incombe sull’acquifero del Gran Sasso.
La richiesta del Comitato “Azione Popolare” trovava motivo nella attuale situazione di pericolo immanente per l’ambiente e per la salute pubblica che investe l’acquifero del Gran Sasso e i suoi utenti in toto, al fine informare direttamente la prima autorità sanitaria comunale.
All’incontro tenutosi presso la sede comunale hanno partecipato il Sig. Sindaco e gli assessori Valdo Di Bonaventura e Luigi Ponziani, unitamente al Dr. Castelli.
Nel corso dell’incontro, il Presidente del Comitato “Azione Popolare” ha espresso ai presenti rappresentanti istituzionali le preoccupazioni derivanti dalla situazione di fatto di assoluta incompatibilità dei Laboratori Gran Sasso con l’acquifero.
Il Dr. Castelli ha evidenziato, inoltre, l’imbarazzante presenza dei laboratori all’interno del Massiccio del Gran Sasso, in totale spregio di imperative norme di legge.
Ancora, sempre il Dr. Castelli, ha posto in evidenza gli allarmati dati già emersi dalla appena conclusasi indagine condotta dalla Spett.le Procura della Repubblica di Teramo, dove si è rilevato come per ben 23 volte le acque della falda sottostate ai laboratori di fisica nucleare sono risultate non idonee al consumo umano – senza renderne pubblici i motivi; e per ben 102 volte hanno presentano un valore di concentrazione di cloroformio superiore alla soglia di contaminazione: il cloroformio è una sostanza altamente nociva all’uomo – come tante altre utilizzate nelle attività di ricerca dei laboratori di fisica nucleare – e la letteratura medica riporta anche di averne osservato in laboratorio la natura cancerogena, attaccando organi bersaglio come reni e fegato; nel caso di specie, al di sopra della soglia del rischio per la salute, la sorveglianza è obbligatoria; si rileva che nel 2018 sono stati pubblicati dall’Agenzia Sanitaria Regionale dati allarmanti di un aumento del 30% di casi di cancro allo stomaco, e di un aumento del 23% di cancro dei reni e delle vie urinarie riferiti all’anno 2017 per la sola provincia di Teramo; dati tutti che dovranno trovare una contestualizzazione allo stato attuale nella suddetta area di interesse considerato lo stato di rischio e di pericolo immanente per l’ambiente e la salute pubblica che insiste sul parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e zone limitrofe.
A cui si aggiungono i notori sversamenti di diclorometano e toluene, fatti che provano come tale situazione ha determinato l’inquinamento di acque destinate al consumo umano e l’insufficiente livello di sicurezza che comporta il pericolo concreto ed attuale di nuovi episodi di contaminazione della risorsa idrica idropotabile.
Ma ancor più grave rende la situazione di PERICOLO IMMANENTE l’inadempienza dei vertici della Ruzzo S.p.A., oggi dimissionaria, quando già dal aprile 2017 e fino al 12 dicembre 2017, nonostante ben due avvisi della competente ASL di Teramo di non captare più acqua da sotto i laboratori di fisica nucleare per il grave rischio di contaminazione, abbia ugualmente distribuito acqua proveniente da detto sito che di seguito si è dimostrata non idonea al consumo umano.
Pertanto, nelle more della elezione del nuovo CDA della Ruzzo S.p.A., il Dr. Castelli ha auspicato la disposizione da parte degli uffici competenti di un bando pubblico e trasparente per l’individuazione di figure professionali idonee all’incarico con la previsione della presenza immancabile di un sanitario, considerato che l’acqua è il primo alimento umano, al fine di scongiurare il ripersi di gravi inadempienze da parte dei responsabili legali dell’azienda acquedottistica teramana.
Il Comitato “Azione Popolare” auspica anche che il Comune di Teramo, come tutti gli altri enti soci della società acquedottistica teramana, si costituisca parte civile quando si dovesse giungere a giudizio per i fatti già accertati dalla Spett.le Procura della Repubblica di Teramo, per rappresentare e tutelare il diritto alla salute dei teramani proteggendo da contaminazioni l’acqua che distribuisce da bere e da MANGIARE tramite la Ruzzo S.p.A.; ma anche quelli patrimoniali, considerato che la Ruzzo S.p.A. non può più attingere alla falda sottostante i Laboratori del Gran Sasso constatata la assoluta insicurezza dell’acquifero.
Il Dr. Castelli, sempre nel suddetto incontro, ha fatto presente al Sig. Sindaco di aver presentato dettagliato esposto all’autorità giudiziaria in merito ai suddetti fatti, consegnando nelle mani dello stesso comunicato stampa del 15 novembre 2018.
Il Dr. Castelli, anche a nome dei sostenitori del Movimento “Azione Popolare” (che si avvicina rapidamente alle 2.000 adesioni), ha lasciato l’incontro auspicando che chi di dovere, in primis il Sig. Sindaco, adotti le dovute azioni a tutela della salute pubblica a partire dalla prevenzione sanitaria, come quello di produrre atti di propria competenza utili a scongiurare la permanenza all’interno dell’acquifero del Gran Sasso dei laboratori di fisica nucleare: l’inquinamento ambientale ha sempre una rilevanza sanitaria che, nel caso di specie, si può già considerare emergenziale perché interessa l’acquifero idropotabile, fatto di assoluta gravità ma che tutt’ora sembrerebbe sfuggire del tutto alle autorità competenti che, di fatto, non risulta abbiano adottato alcun provvedimento in merito per la tutela della salute pubblica sotto pericolo immanente.
Il primo presidio sanitario risiede nella prevenzione. La prevenzione sanitaria si esercita nella eliminazione di ogni possibile fattore di rischio per la salute pubblica: oggi il maggior fattore di rischio immanente cui sono sottoposti i cittadini teramani, e non solo, è rappresentato dalla permanenza all’interno nel Massiccio del Gran Sasso dei laboratori di fisica nucleare.
E di questo il Comitato “Azione Popolare”, per tramite del suo Presidente, ha ritenuto di dovere informare il primo cittadino, da cui ci si attende una seria e utile azione a tutela della salute dei cittadini teramani.
Teramo, 26/11/2018
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Il Presidente del Comintato “Azione Popolare”
Dott. Elso Castelli
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Commenti
Caro Elso ti sono grato per il tuo operarsi.
Hai la mia stima e il mio completo appoggio.
La ricerca scientifica e il suo insegnamento sono libere e trasparenti (art. 33 della Costituzione), invece ciò che accade all'interno del Massiccio del Gran Sasso è avvolto dal mistero del segreto di Stato: l'assenza della politica in questa vicenda è disarmante.
Grazie di cuore.....
Più volte mi ha spronato e confortato...
Ancora non riesco a passare nel tuo studio per portarti I moduli per l’adesione al comitato....
Negli ultimi mesi sono stato troppo spesso fuori regione dai consulenti con risultati formidabili....
Presto cambieranno tante cose.
Un abbraccio ai poveri abruzzesi avvelenati..,
Molto molto bene
Nessun dorma
Ho sempre sostenuto che i "laboratori" sulla falda acquifera vanno smantellati.