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Le virtù in diretta....

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Quando penso alla virtù di Teramo, penso anche e non solo a Marcello Schillaci.
Penso a mia nonna, alla zia di mio padre, Linda Cameli e a zio Filippo Lucchese.
Penso alla loro calma, al loro modo di intendere e di vivere la vità.
Virtù d'animo e di ricerca.
Ieri nel corso del Tg Abruzzo di Vera Tv https://www.youtube.com/watch?v=KLzreCuOZfU abbiamo festeggiato la zona gialla e che ci possa aiutare ed essere di buono auspicio.
Per tutti nel pieno rispetto delle norme sanitarie. 


E poi quel vecchio articolo che amo riproporvi...

Esiste un pensiero che diventa storia, racconto, tegame, legame, legumi, poesia, prosa, pietanza, leggenda, nobiltà, le…Virtù. La filosofia di Teramo è la Teramanità, ovvero la tradizione, altrimenti non ha motivo di esistere, insistere, lontano tra due piccoli fiumi, il mare e la montagna, perché sarebbe un riflesso flesso, perderebbe un primato per diventare primate, perderebbe di personalità... per diventare l'elegia della banalità. Quando si entra nella Cantina di Porta Romana, prima di guardare le foto, prima di salutare, prima di sedersi, prima di ordinare, prima di sorridere, si sente…tutto diventa…il tutto. L'insieme fatto di Fagioli, ceci, lenticchie, Piselli, fave, bietole, indivia, scarola, lattuga, borragine, cicoria, spinaci, misericordia, carciofi, zucchine, carote, aglio, cipolle, aneto, maggiorana, prezzemolo, menta, salvia, timo, sedano, basilico, pepe bianco, noce moscata, prosciutto crudo, osso di maiale, orecchie cotenne e piedini di maiale, carne di manzo macinata, Pasta di Grano duro mista sia di formato corto che lungo, pasta fresca tajulin e patellette, Pasta fresca all'uovo, maltagliati, pappardelle, olio extravergine d'oliva, sale, farina e uovo…si chiamano Virtù. Ora potete salutare il cantiniere per eccellenza, Marcello Schillaci, che non esiste, non è lui, attraverso la sua mimica teatrale diventa un personaggio, cento personaggi, ospite e indovina chi viene a cena, garzone e chef, padrone di casa e viandante. Uomo di strada e di salotto. Ortolano e casciaro. Casinaro. Boccacce e sberleffo. Boccaccesco. Si diventa condimento per pietanza, si assorbe la frittura attraverso i tempi della cottura, si ascolta dopo aver sentito... La voce del cibo. C'è sua madre, la sua infanzia, i pantaloni corti, un abbraccio, suo fratello Annino, le lacrime, i sorrisi, la delusione, la vita…sua moglie...i suoi figli...non è giusto imitare la Virtù teramana con il similoro, perché si offende la qualità, si offendono gli ortolani, gli antichi mestieri…chi per una vita ha fatto il Ricercatore del gusto, chi lo slowfood è solo una parola inglese, chi ha il valzer degli addii nel sangue, chi mastica lentamente da sempre…e non merita di masticare amaro.

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Commenti

Pubblicità occulta. Ci sono tanti ma tanti ristoranti a Teramo.

Concordo Corrado...ancora una volta la bilancia pesa poco...

Ogni cucina (io ad esempio le devo preparare senza fave perché allergica, e non credo che ne morirò fulminata!), ogni casa e relativi cuoche e cuochi da ormai decine e decine di anni, i giusti ingredienti... tra i quali ringraziare per l'arrivo di una nuova primavera e mangiare in compagnia ;-)
Lo scrivono con maestria anche i giornalisti di Repubblica
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/04/28/news/virtu_teramane…

In effetti.......