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Teramo: Il Cavallo di Troia dei Movimenti Civici...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

La politica teramana si è scoperta ad uso civico.
Un vero e proprio cavallo di Troia per mascherare il vecchio, il passato, il fallimento di una gestione amministrativa, di un mancato coraggio, di un abbandono, di un interesse personale, di una rivalsa, di fatti personali, di politica.
Intenzioni.

Alberto Covelli sarebbe il Nuovo?
Non era lui il reggente fedele di Maurizio Brucchi?
Gianguido D'Alberto sarebbe il nuovo?
All'Opposizione e poi all'abbandono del Partito Democratico.
Sarà appoggiato anche dal Partito Democratico.
Il Partito Democratico?
Dopo il NO del Rettore, Luciano D'Amico, nessuno è stato giudicato degno e meritevole di una candidatura.
Almeno sinceri. 
Paola Cardelli sarebbe il Nuovo?
All'opposizione della Giunta Brucchi.
Giovanni Cavallari sarebbe il nuovo?
All'opposizione fino al ritiro dalle scene politiche.
Mauro Di Dalmazio sarebbe il nuovo?
Ex assessore regionale, consigliere regionale, uomo forte del modello Teramo e reggente della lista civica che criticò di maggioranza la Giunta Brucchi.
Giandonato Morra sarebbe il nuovo?
Ex assessore regionale, la persona giusta nel posto giusto, all'ora giusta.
Ha promesso una giunta di qualità, lontana dal manuale Cencelli.
Cozzi, Marchese, Guardiani, Fracassa, ridono a crepapelle.
Roberto Canzio sarebbe il nuovo?
Ex assessore della Giunta Brucchi ora coordinatore della Lega di Salvini.
Simona Lupi del Popolo della famiglia.
In attesa di presentazione.
Cristiano Rocchetti del Movimento Cinque Stelle.
In attesa del primo vero confronto tra candidati.

Gli elettori teramani?
Andranno dietro a una mera promessa di tre mesi di lavoro, di qualche giorno, di un palo, di un pò d'asfalto, di una pulizia al giardino, di un saluto,  ai compari, parenti, padri, figli, sorelle, amanti, amici di amanti, mariti di amanti, mogli di amanti, amanti lor stessi o voteranno solo per il bene di Teramo?


" I cinici professavano una vita randagia e autonoma, indifferente ai bisogni e alle passioni, fedeli solo al rigore morale. Dopo un periodo di declino, la scuola cinica ebbe una ripresa in concomitanza alla corruzione del potere imperiale di Roma: si fece appello allora alla libertà interiore e all'austerità dei costumi".

Chi è il candidato sindaco Civico più Cinico?
Fate Vobis...




 

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Commenti

Come un album di figurine.... manca sempre qualcuno. È alla fine ti rimane solo carta...!

Dimentichi la Varano band ......Di Giangiacomo e Di Stefano lungoassessori.........semplicemente complici.

Spesso l'usato se ben tenuto è molto più sicuro e affidabile del nuovo garantito , soprattutto se è stato coerente con le proprie idee come il nostro Gianguido , il quale non ha bisogno di tagliandi e tantomeno revisione .

Topitti il palese sarebbe il nuovo? Non lo mando a fare in c.. per rispetto solo alla sua età. L'usato spesso si gettà nella discarica. Eravate disposti a sorbirvi anche Rabbuffo e non è detto che Di Bonaventura, come asserito, non lo riporti tra di voi.
Avanti così Topitti , non più avanti popolo.

"Io sono nato povero e contadino, destinato, x la mia condizione, a coltivare la terra; ma si credette meglio ch'io imparassi a guadagnarmi il pane col mestiere del prete, e si trovò il mezzo di farmi studiare. Sicuramente né i miei genitori né io pensavamo a cercare in ciò quello che era buono, vero, utile, ma ciò che bisognava sapere x entrare negli ordini. Imparai quello che si voleva ch'io imparassi, dissi ciò che si voleva che dicessi, mi obbligati come si volle, e fui fatto prete. Ma non tardi a sentire che, obbligandomi a non essere uomo, avevo promesso più di quello che potevo mantenere.". CODICE51