Un avvenimento.
Democristiani di tutta Italia unitevi con Dodo Di Sabatino e alla sua rivoluzione dorotea o semplicemente migliorista.
Iniziativa democratica vicina alla storia di Aldo Moro o moderati come i pensieri di Amendola?
Più semplice e modesta.
Dodo è la lista Civica Soprattutto Teramo, con i fidi consiglieri De Paulis e Covelli, con le prossime imminenti entrate e con i contatti avviati per le prossime elezioni,.
Dodo e le telefonate con Gerosolimo e le colazioni con D'Alfonso, con il suo personale voto a Renzi, con una Giunta da far crescere sotto il livello meritocratico della professionalità, della cultura e della possibilità di far fare un passo in avanti e non due indietro, al capoluogo di Provincia.
La politica dei forni aperti.
Una chiacchierata veloce alla vigilia con uno dei pochi consiglieri visti senza un bicchiere in mano o addirittura una bottiglia.
Nessun preconcetto.
A Teramo si è liberi di bere e di sniffare.
La politica può fare tutto e così anche gli elettori, ma poi bisogna produrre qualcosa di buono per la collettività.
Ci vorrebbe quella certa lucidità.
Ci vorrebbe quel senso del sociale e della capacità di Amministrare il bene pubblico.
Ci vorrebbe quel fantomatico e mitologico Esempio.
Spiegateci cosa ci sarebbe da brindare, oggi, a Teramo.
Che cosa ha fatto di meritevole l'Amministrazione Brucchi per giustificare una pubblica sbicchierata.
Corso San Giorgio alle 15 e 30.
La Vigilia di Natale.
Poco lontano Marco Tancredi era di brindisi e vero entusiasmo, poche centinaia di metri, nella sua viale Bovio, in un altro caffè, Di Stefano rompeva un bicchiere a terra.
Gli Intoccabili.
Dodo non farà la stampella a Tancredi.
Una sua promessa.
Altri orizzonti e una presa di posizione forte dalla sua recente storia.
Si leggerà a breve la verità.
Il vino più s'invecchia e più... è buono.
Quello che c'è rimasto.
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